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Martedì, 19 Marzo 2024
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L'alimentari di borgata meta di turisti e scrittori: la storia di Tonino Iaia

Nel suo negozio i turisti si sposano e festeggiano i compleanni. Diversi autori stranieri parlano di lui, un amico prodigo di consigli, nei loro romanzi

CAROVIGNO- “Sono quel Tonino che vive in un piccolissimo villaggio di contadini, ladri, contrabbandieri e adesso anche di turisti che arrivano un po’ dal mondo e cercano questo tipo di villaggio”: inizia così una lettera che Tonino Iaia, proprietario dell’alimentari di via Santissimo Crocifisso, a Serranova, invia a Leonard Pfeijffer, scrittore olandese che nel suo ultimo romanzo, “Grand Hotel Europa”, tra personaggi che sembrano provenire da un’epoca passata, racconta dell’incontro e dell’accoglienza di Tonino e della comunità di Serranova.

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Ma sarebbe troppo riduttivo definire “alimentari” questo luogo quasi mistico e affascinante, che diviene tappa fissa, necessaria e inevitabile destinazione di chi arriva da un Paese lontano e desidera catapultarsi in una dimensione in cui conta solo il presente, il mare e i “campi di grano in cui da bambini facevamo l’amore, fuori, di notte sotto al cielo stellato della nostra amata Puglia”, scrive Tonino nella sua lettera di ringraziamento a Leonard Pfeijffer.

È una giornata uggiosa di ottobre e Tonino Iaia, mentre accarezza il suo cane Oscar, racconta che ha 65 anni, un metro con cui misura in centimetri la vita che gli resta da vivere, un consiglio sempre da dare e una storia da raccontare. Come quella dei “lavaturi” (tavole di legno su cui, strofinando, si lavano i panni) che colleziona sull’ultimo ripiano degli scaffali dove sono riposti i prodotti dell’alimentari. “C’è un signore che si chiama Chicco, di Mestre (Venezia), che ha costruito delle case qui vicino e invitava i contadini della zona a dargli i lavaturi vecchi, lui gli comprava quelli nuovi dalla merceria di fronte”. Poi questo Chicco non è più tornato a prendere i cinque lavaturi che aveva recuperato e sono rimasti nell’alimentari di Tonino. Così tutte le famiglie di Serranova hanno consegnato il proprio lavaturo da esporre nell’alimentari, ognuno ha una data e un nome. Quello usato dalla mamma di Tonino, per esempio, tra i più piccoli esposti dietro alla cassa, è del 1932.

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“Lavaturi” desiderati dai tanti turisti che si fermano da Tonino perché è come una guida turistica: Tonino sa tutto, conosce tutti e sa consigliare come trascorrere le giornate a Serranova, tra un bagno nella riserva di Torre Guaceto e una cena deliziosa con i prodotti della terra. “Tonino, voglio sposarmi qui” gli comunica una ragazza belga che con il fidanzato ha trascorso le serate estive a intonare “Marina” di Rocco Granata, bevendo uno spritz con gli altri stranieri della zona, fino al calar del sole, all’ombra delle luminarie che incorniciano l’ingresso dell’alimentari. Un banchetto nunziale al quale sono stati invitati i cittadini di Serranova, oltre ai parenti e amici degli sposi arrivati dal Belgio. Ovviamente, tutto preparato da Tonino, compresi i tulipani bianchi sistemati nei vasi al centrotavola. Accadeva nell’estate 2019.

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Da Tonino Iaia puoi bere anche un buon caffè mentre in sottofondo la radio passa “Alleluja” di Leonard Cohen e chiacchierare con l’inglese che entra in negozio o il tedesco che si accomoda al tavolino fuori a bere una birra. “In questo libro di Thomas Siffer ci sono tanti miei pensieri, dice Tonino prendendo il romanzo di un altro autore che è passato dal suo alimentari. “Viene spesso qui a parlare, a confidarsi. Addirittura, abbiamo litigato perché aveva messo una confidenza che doveva tenere per sé. Meno male che non è scritto in italiano”. Già perché Tonino Iaia a furia di trascorrere da trent’anni le giornate con i turisti ha imparato l’inglese, il francese e il tedesco. E legge i libri che parlano anche di lui in lingua originale, a volte, bevendo un bicchiere di coca cola con un po’ di lievito di birra. “Aiuta a tenere la pelle giovane, me lo disse un signore che non aveva rughe benché fosse avanti con gli anni. Un turista, ovviamente, in una di quelle tante chiacchierate che faccio con loro”.

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Poi mostra un timbro e un mandala incollato allo scaffale dietro di lui: “Questo è il timbro che metto su un foglio ai pellegrini che passano da qui per il cammino materano, dice Tonino, arrivano a Brindisi col treno e devono fare tappa a Serranova per proseguire fino a Matera. È un cammino spirituale” spiega, mentre fa notare che quel “mandala” raffigura la luminaria appesa fuori dal negozio.

Ma i racconti e le storie di Tonino non finiscono qui: chiedetegli perché per il 24 giugno di ogni anno ricorda di pulire i nove tavolini costruiti con tre piedi invece di quattro, nel giardino, all’ombra delle nove querce. Chiedetegli chi aspetta per la mezzanotte, mentre sta già pensando alla prossima storia da raccontarvi.

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