rotate-mobile
Venerdì, 29 Marzo 2024
Speciale

Maxi Satyricon/ Io, Angelino e Massimo. Una lunga storia d’amore

Massimo Ferrarese e il Nuovo centro destra hanno finalmente riconosciuto l'autorevolezza di Satyricon, e ci hanno invitato al primo (e probabilmente ultimo) congresso nazionale del Ncd. Per non essere accusati di razzismo, abbiamo accettato l'invito. Ecco il reportage del nostro inviato

ROMA - Massimo Ferrarese e il Nuovo centro destra hanno finalmente riconosciuto l'autorevolezza di Satyricon, e ci hanno invitato al primo (e probabilmente ultimo) congresso nazionale del Ncd. Per non essere accusati di razzismo, abbiamo accettato l'invito. Ecco il reportage del nostro inviato, che preferisce restare nell'anonimato per non essere invitato a congressi di altri partiti.

Indice di (s)gradimento

Il ministro Angelino AlfanoSalgo in aereo, mi siedo e il simpatico viaggiatore che siederà al mio fianco, inavvertitamente, sbatte la sua borsa sull'iPad. Temo che sia un delegato del Nuovo centro destra, e così l'indice di sgradimento nei confronti del partito cola subito a picco. Angelino & C. hanno relegato me e il collega di TeleRama in un hotel di lusso sperduto nelle campagne romane. Siamo in mezzo a campi da golf e milionari: l'indice di gradimento schizza verso l'alto e il voto a Ferrarese è cosa quasi fatta. Anche se con i ricchi, e con il golf, non c'entro una mazza.

Alla reception insistono per avere una carta di credito a garanzia di eventuali razzie del frigobar in camera. Porgo al ragazzo la mia Paypal e vedo che la guarda in maniera un po’ strana, come se un piccione gli avesse appena cagato tra le mani. Poiché evidentemente è abituato a ben altre carte mi propone in alternativa una caparra di 50 euro. Inizio a pensare che nel frigo ci siano lingotti d'oro. In effetti non ci sono andato lontano: la bottiglietta d'acqua mignon costa 5 euro, la coca-cola supermignon 5 euro. Tutto si spiega: alla reception i salassatori di professione si parano il culo per non essere derubati da ladruncoli di bassa lega.

Emozioni forti

In hotel ci sono 200 poliziotti. Se sono in servizio per il congresso del partito, Ferrarese e Alfano possono dire addio al mio voto. Ci sono però anche cinque magnifiche ragazze. Se sono hostess del congresso, Ferrarese e Alfano, potranno sicuramente contare sul mio voto. Perché sui sentimenti l'uomo non transige.

Finalmente arriviamo al congresso, intrufolati nel bus dei delegati di Angelino per non pagare il taxi (siamo pur sempre brindisini!). L'emozione è intensa: non sto nella pelle al pensiero si trascorrere una intera giornata con Ciro Argese. La prima cosa da fare è ritirare il pass per la stampa: sul cartoncino c'è il logo Ncd. Lo indosso, e mi sento quasi come il ragazzo della hall dell'hotel: è come se un piccione mi avesse cagato sulla cravatta.

La colonna sonora del congresso è dei Coldplay, il ritmo della musica dà la carica, ma il titolo del brano non è propriamente indicato per una cavalcata: “Every teardrop is a waterfall”, ogni lacrima è una cascata.

Il presidente junior

Il pass del Presidente junior-2Lo ammetto, tra i miei obiettivi di questa difficile trasferta c'era quello di salvare Leonida Ferrarese (erede di Massimo), giovane, bello e simpatico. Vorrei spiegargli che i figli non devono necessariamente seguire i padri in tutto ciò che fanno, soprattutto se decidono di fare comunella con l’ex ministro alle larghe vedute Giovanardi. Non dico farsi una canna o partecipare ad un corteo no-global (non l’ho mai fatto nemmeno io…), ma almeno indossare una maglietta del Che, o vedere una partita dell'Enel in curva in mezzo agli ultrà con le ascelle sudate e puzzolenti... ecco, solo questo volevo dire e chiedere a Leonida.

Lo vedo, ci presentiamo, e mi mostra il pass, su cui c'è scritto Presidente (di circolo Ncd). E subito capisco che anche con lui la battaglia è persa. Ma sono un padre anche io, e so quanto è bello avere un figlio che ti vede come un idolo o giù di li. Però so pure che un giorno sarò in curva con Leonida e indosseremo le t-shirt di Che Guevara. O di Massimo Ferrarese. Arriva Alfano, e il destino si diverte: gli tocca annunciare che a Beirut è stato catturato il latitante Dell'Utri, l'ex amico e compagno di partito. Quando si dice la notizia giusta nel momento sbagliato.

La gabbia e il tunnel

La gabbia per i giornalisti-2Per i giornalisti è stata allestita una gabbia, così non possono scappar via o dare fastidio. Mi sembra una saggia decisione. Poi arriva il democratico Giovanardi, sempre lui, e dice alla security con tono perentorio che la giornalista sua amica è "accreditata da lui". La gabbia si apre all’istante e la collega entra sorridente: potrà stare vicina ai ministri e ai parlamentari, vivrà momenti magici e indimenticabili. Beata lei. Ci sono sempre dei giornalisti più giornalisti di altri. Si avvicina Massimo Ferrarese, e temo che la scena si ripeta con noi. Ma per fortuna non accade: Lui non è come Giovanardi. Altrimenti il mio voto se lo scorderebbe.

Schifani dice di “vedere la luce in fondo al tunnel”. Però non spiega quanto è ancora lungo il tunnel. La Lorenzin cerca di scaldare la platea, e per qualche minuto ci riesce. Poi prende la parola Giovanardi e inizia con le sue minchiate antigay, antidroghe leggere, anti-immigrati, anti-questo e anti-quello. La giornalistamica sta per avere un orgasmo. Tutti gli altri ne approfittano per andare a pranzare.

Una porchetta, un voto

La cosa migliore del congresso-2In tempi di spending review il pasto è frugale: panini, tramezzini, pasta fredda, pastiera. Ma Ferrarese sa come conquistare un voto: opto per il panino con la porchetta. Ormai la croce sul simbolo Ncd è garantita.

Il Giovanardi farlocco

Incrocio Giovanardi e lo fermo per una foto ricordo e per testimonargli tutta la mia ammirazione, perché le cazzate che spara lui non le spara nessuno, più o meno come Satyricon. “La foto la faccio con piacere, ma io sono Daniele, fratello gemello di Carlo" (quello vero). Stento a credere di aver fatto una tale figura di merda, e allora gli chiedo perché si sta facendo la foto con me: "Perché Satyricon spara più cazzate di mio fratello". Come dargli torto?

Sos Roberto

Io e il Giovanardi farlocco-2Arriva Formigoni. È ridotto in jeans, poverino. Ma almeno per una volta è vestito in maniera decente. Evidentemente i magistrati, oltre ai conti correnti, gli hanno sequestrato le orrende camicie che indossava quando era ricco. Anche lui va a mangiare al buffet. E mi fa quasi pena. Gli offro un caffè caldo. A sua insaputa.

Selfie-Mania

La presenza al congresso nazionale Ncd è cosa da ricordare. Serve un selfie che certifichi la nostra presenza. I sostenitori di Angelino si fanno fotografare sorridenti sotto la scritta "ci metto la faccia". Io ci provo, ma è più forte di me. Non ci riesco proprio. Sono troppo emozionato e l'inquadratura viene così e così. Anche Lui decide di farsi un selfie con me. Come non comprenderlo: quando gli ricapita un’altra occasione simile. Mi incrocia pure Giovanardi e mi supplica di fare una foto con lui. Rispondo: "Stavolta non mi frega". Lui si arrabbia e, stizzito, mi dà del “ricchione, immigrato, drogato”. Forse era il Giovanardi vero.

Secondo giorno

Il selfie venuto male-3Angelino Alfano entra in sala accompagnato dalle note di "Pride in the name of love" degli U2. Mi vengono i brividi, non per Angelino ma per la canzone sparata a tutto volume. Sono quasi portato a correre verso di lui e abbracciarlo: finalmente hanno scelto un brano serio. Poi penso che "Pride" fu scritta per Martin Luther King, e mi viene la tentazione di un ricorso alla Corte europea di Strasburgo per uso improprio della grande musica, con tutto il rispetto per il mio grande amico Angelino.

Sul grande video scorre un altro brano, "Happy", con le immagini dei volontari e dei delegati che ballano. Ormai questa Happy ha rotto le palle, però è sempre carino vedere gente che si diverte. Strano che Ferrarese si sia limitato solo a ballarla e non l’abbia pure cantata.

Conclusioni

Torno a casa vivo e con preoccupanti sintomi di conversione al Patròn. Il Nuovo centro destra mi ha rilasciato senza problemi e senza chiedere riscatti. I cambio non hanno preteso nemmeno la testa del direttore di BrindisiReport. Familiari e amici dunque stiano tranquilli. In fondo non si tratta di persone malvagie (eccezion fatta per Giovanardi) e non mangiano i bambini. Nemmeno i giornalisti.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Maxi Satyricon/ Io, Angelino e Massimo. Una lunga storia d’amore

BrindisiReport è in caricamento