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Ambiente: "Legge pure per Brindisi"

BRINDISI - “Sulla grave situazione ambientale di Taranto il presidente Vendola chiede una legge nazionale speciale dopo che la Procura della Repubblica ha consegnato una preoccupante perizia che dimostrerebbe come in quel territorio vi sia un’alta incidenza di malattie gravissime connesse all’inquinamento; a Brindisi la situazione non è meno grave e sarebbe auspicabile che qui si muovesse prima la politica della Procura. Chiediamo quindi al presidente Vendola che per il nostro territorio vi sia la stessa attenzione dedicata al capoluogo jonico e che in sede di incontro con i parlamentari pugliesi l’emergenza di Brindisi sia trattata allo stesso modo di quella di Taranto”.

BRINDISI - “Sulla grave situazione ambientale di Taranto il presidente Vendola chiede una legge nazionale speciale dopo che la Procura della Repubblica ha consegnato una preoccupante perizia che dimostrerebbe come in quel territorio vi sia un’alta incidenza di malattie gravissime connesse all’inquinamento; a Brindisi la situazione non è meno grave e sarebbe auspicabile che qui si muovesse prima la politica della Procura. Chiediamo quindi al presidente Vendola che per il nostro territorio vi sia la stessa attenzione dedicata al capoluogo jonico e che in sede di incontro con i parlamentari pugliesi l’emergenza di Brindisi sia trattata allo stesso modo di quella di Taranto”.

Lo chiede in una nota il consigliere regionale brindisino del Pdl, Maurizio Friolo. Occorre ricordare che proprio pochi giorni fa, comunque, la procura brindisina ha chiuso una indagine sulla dispersione delle polveri dal carbonile Enel, che è già intervenuta sulle em issioni della Sfir, e a fine 2010 su quelle dello stabilimento petrolchimico con sequestri preventivi e prescrizioni. Va anche ricordato che sono stati anche resi noti i risultati di uno studio scientifico condotto congiuntamente da ricercatori Cnr e medici di Neonatologia del Perrino su un'alta incidenza di malformazioni cardiache nei bambini con pochi giorni di vita. Quindi la politica senza eccezoni e a tgutti i livelli è già molto in ritardo, per non parlare delle morti per tumori nello stesso petrolchimico e nel territorio.

“Brindisi – spiega Friolo – ha una situazione purtroppo analoga a quella di Taranto, con la presenza di impianti industriali che impattano non poco sull’ambiente. Le due situazioni peraltro sono da sempre state giudicate analoghe, tanto che come si desume dal sito internet della stessa Arpa Puglia,  la storia della Registrazione oncologica in Puglia nasce sulla base della criticità legata alla presenza delle aree metropolitane di Taranto e Brindisi, definite ad elevato rischio ambiental” dal Consiglio dei Ministri, con delibera del 30 novembre 1990, in base alla legge 305 del 1989. Entrambe  - scrive l’Arpa - sono aree a rischio di tipo puntiform”, caratterizzate da una forte connotazione industriale e dalla presenza di importanti aree portuali".

Friolo prosegue ricordando che "studi di epidemiologia descrittiva avevano evidenziato un eccesso di mortalità statisticamente significativo per tumore maligno sia a Brindisi che a Taranto. In questo contesto, nel 1999, è nato come progetto del Ministero dell’Ambiente nell’ambito dei Piani di disinquinamento per il risanamento delle aree di crisi ambientale delle province di Brindisi e Taranto (DPR 23 aprile 1998, GU n.196 del 30 Novembre 1998) il Registro Tumori Jonico Salentino (RTJS) per il riscontro di tassi di mortalità e ricovero per tumori del polmone superiori a quelli riscontrati nelle aree a rischio pur in assenza di insediamenti industriali importanti e che ha portato alla produzione di dati di incidenza neoplastica per gli anni 1999-2001 per le province di Taranto e di Brindisi".

"Come si vede – aggiunge Friolo – non vi è alcun bisogno che la politica regionale aspetti l’intervento e/o una perizia della Procura; non è pensabile che a Brindisi si aspetti che si ammali o muoia altra gente. E’, piuttosto, indispensabile ed urgente che le due emergenze ambientali pugliesi di Taranto e Brindisi, ed i relativi programmi di bonifica, vengano gestiti insieme. Anche Brindisi sul fronte delle bonifiche non sta messa meglio di Taranto: solo in questi giorni è stata aggiudicata la gara per la copertura del carbonile ma chissà quando sarà effettivamente realizzata. Chiediamo quindi  - conclude Friolo - che anche la situazione di Brindisi sia inserita all’ordine del giorno della riunione che sarà convocata con i parlamentari pugliesi per valutare l’ipotesi di chiedere un intervento legislativo nazionale”.

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