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Anche Chiantera: "Integrare il rapporto"

BRINDISI - Il caso del verbale della conferenza dei servizi del 26 luglio scorso sulla bozza del Rapporto integrato di sicurezza portuale, in cui non sono state inserite le osservazioni e le richieste avanzate dai rappresentanti del Comune di Brindisi, dopo le crititiche e le richieste di immediata integrazione inviate all'Autorità Portuale dalle associazioni ambientaliste brindisine, registra oggi anche una lettera al presidente della stessa Authority, Hercules Haralambides, inviata dall'assessore protempore Paolo Chiantera.

BRINDISI - Il caso del verbale della conferenza dei servizi del 26 luglio scorso sulla bozza del Rapporto integrato di sicurezza portuale, in cui non sono state inserite le osservazioni e le richieste avanzate dai rappresentanti del Comune di Brindisi, dopo le crititiche e le richieste di immediata integrazione inviate all'Autorità Portuale dalle associazioni ambientaliste brindisine, registra oggi anche una lettera al presidente della stessa Authority, Hercules Haralambides, inviata dall'assessore protempore Paolo Chiantera.

Si spera che Haralambides possa leggere le due note al più presto - è al momento assente da Brindisi, ma arriverà in tempo per la convocazione del Comitato portuale del 21-22 novembre - e disporre perciò di conseguenza. Infatti con la lettera di accompagnamento al verbale del 26 luglio, il segretario generale dell'Autorità Portuale, Nicola Del Nobile, informa i soggetti che fanno parte  della conferenza dei servizi che la stessa sarà convocata in seduta decisoria entro la prima quindicina di dicembre.

Il punto è che la richiesta avanzata dal Comune di Brindisi il 26 luglio in seduta istruttoria (ora scomparsa dal verbale) era quella di tenere una seconda seduta istruttoria per valutare le eventuali osservazioni pervenute entro il termine del 10 agosto, cosa mai avvenuta. Eppure il 26 luglio la bozza predisposta dalla società Eidos Srl di Cavenago dell'Adda era finita sulla graticola: praticamente tutti gli attori della conferenza dei servizi, a cominciare dall'autorità marittima (la Capitaneria di Porto) per finire ai Vigili del Fuoco e all'Arpa, passando per il Comune di Brindisi, avevano chiesto ed ottenuto lo stralcio dal Rapporto integrato di sicurezza portuale della parte - a dire il vero predominante - dedicata al rigassificatore della British Gas. Trattandosi di un impianto assente dal contresto reale del porto di Brindisi, secondo le varie richieste non poteva essere preso in considerazione dal rapporto come entità già presente ed operante.

Ma c'erano anche vari rilievi (vedi articolo di ieri di BrindisiReport.it) di altra natura. Da qui la richiesta del Comune di Brindisi avanzata dal dirigente del Settore ambiente, architetto Fabio Lacinio. Tale posizione viene oggi riconfermata dall'ex assessore Paolo Chiantera: "Apprendo dalla stampa la richiesta delle associazioni, Legambiente, Italia Nostra e Wwf relativamente al verbale della seduta della Conferenza di Servizi avente per oggetto l’esame preliminare del Risp del 26 luglio scorso.  Come è noto -scrive Chiantera ad Haralambides - non ricoprendo più la carica di assessore comunale non sono stato messo in grado di conoscere ufficialmente i contenuti del verbale richiamato".

"Confermo comunque - fa sapere l'assessore pro tempore - la posizione da me espressa in quella occasione unitamente ai tecnici che mi supportavano e con i quali abbiamo avuto modo di affermare la nostra convinta posizione rispetto alla contrarietà di approvare uno studio che contenesse anche Ipotesi di Scenari Incidentali  con possibili attività industriali non esistenti.  Confermo di aver richiesto la rielaborazione degli elaborati grafici e degli studi prima della convocazione della ulteriore conferenza decisoria e in tal senso la invito a procedere a rettificare il verbale in questione nell’interesse sia dell’affermazione della puntuale correttezza delle posizioni sia nell’interesse dell’amministrazione che all’epoca avevo l’onore di rappresentare".

Ora si attendono le determinazioni di Haralambides, ma anche una ulteriore richiesta anche da parte del commissario prefettizio al Comune di Brindisi. Altrimenti l'impugnazione degli atti successivi diventerà inevitabile, e la forzatura ingiustificabile da ogni punto di vista formale e di sostanza: nel Rapporto integrato di sicurezza portuale di Brindisi non ci può essere il rigassificatore non ancora autorizzato e realizzato: non ci devono essere conflittualità con le previsioni del nuovo strumento urbanistico della città, non ci possono essere accomodamenti di sorta anche nei confronti di altre aziende terminaliste per ciò che concerne il rischio di incidenti industriali con effetto domino. Nel porto di Brindisi non si movimentano arance e granaglie, ma etilene, propilene, prodotti petroliferi liquidi, gas propano.

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