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Appello ai potatori: "Salvate i gufi"

BRINDISI - Praticare le potature degli oliveti collaborando alla tutela della fauna selvatica, in questo caso la polazione dei gufi comuni che ancora abita i nostri territori, e che in mancanza di foreste e boschi, sceglie proprio le piante di olivo per deporre le uova e allevare i piccoli. Il Gufo comune è una specie protetta, e dalla Provincia parte un appello agli esperti potatori di olivi dei comuni del Brindisino: aiutare l'ente a tutelare la fauna selvatica in difficoltà. Basta poco: evitare di tagliare il ramo dove si trova il nido, e quello sovrastante che fa da riparo.

BRINDISI - Praticare le potature degli oliveti collaborando alla tutela della fauna selvatica, in questo caso la polazione dei gufi comuni che ancora abita i nostri territori, e che in mancanza di foreste e boschi, sceglie proprio le piante di olivo per deporre le uova e allevare i piccoli. Il Gufo comune è una specie protetta, e dalla Provincia parte un appello agli esperti potatori di olivi dei comuni del Brindisino: aiutare l'ente a tutelare la fauna selvatica in difficoltà. Basta poco: evitare di tagliare il ramo dove si trova il nido, e quello sovrastante che fa da riparo.

Chi legge questo appello, ed appartiene ad una famiglia di agricoltori o ha un potatore tra i parenti, può rendersi utile diffondendo il messaggio che BrindisiReport.it raccolgie e rilancia, e che è stato diramato dal dirigente del “Centro di prima accoglienza della fauna selvatica in difficoltà”, Vito Ingletti.

"Il Centro di prima accoglienza della fauna selvatica in difficoltà della Provincia di Brindisi, diretto dal dirigente provinciale Vito Ingletti ed affidato  in gestione alla Santa Teresa SpA, informa, rivolgendosi soprattutto ai proprietari degli oliveti, che è possibile non rendere orfani i piccoli di Gufo comune, specie ornitica diffusamente nidificante nelle chiome degli alberi di olivo secolare. Chi ha iniziato o ha in programma la potatura del proprio oliveto, può evitare di separare i piccoli di gufo comune dai loro genitori, facendo attenzione a quei rami che presentano un vistoso nido.

Infatti il Gufo comune (Asio otus), rapace notturno stanziale e specie protetta da normative internazionali e nazionali, tra la fine di febbraio e maggio depone di solito 3 – 5 uova bianche tra i rami degli olivi, utilizzando anche vecchi nidi di Gazza. E’ la femmina che provvede all’incubazione  per 25 – 30 giorni ed i piccoli volano a circa un mese di vita. Il Gufo comune caccia durante la notte essenzialmente micromammiferi (topolini).

Nel caso si trovi un nido con le uova o i piccoli occorre non potare il ramo con il nido e la parte sovrastante che lo protegge dalla pioggia e dal sole. Se, durante la potatura, il nido è cascato giù, senza subire danni, allora è possibile il suo trasferimento tra i rami di un altro olivo non potato e poco distante: la madre, allontanatasi per il disturbo, tornerà dai suoi piccoli, come già successo in casi analoghi. Infine, per tutti gli altri casi, si consiglia di chiamare il Centro Faunistico Provinciale (335.6780665; 3282847108).

La collaborazione dei potatori è fondamentale; con la loro attenzione e sensibilità sarà possibile far crescere i gufetti con i loro genitori. Ed è ciò che, ad esempio,  è accaduto per merito del potatore Gerardo D’Errico che in C.da Pezza La Spina in agro di Ostuni, ha seguito le indicazioni del Centro Faunistico Provinciale, restituendo i piccoli gufi alla madre, rimasta sul posto durante le fasi di riposizionamento e messa in sicurezza del nido su un altro albero di olivo, accanto a quello potato e che precedentemente ospitava la nidiata.

In alcune circostanze, valutate di volta in volta, gli operatori del Centro Faunistico Provinciale sono obbligati dalla necessità del caso ad occuparsi dei piccoli orfani, di solito volpacchiotti, gufi, civette, barbagianni e gheppi, provvedendo alla loro crescita ed al loro ritorno in natura, dopo aver raggiunto l’età dell’involo (per gli uccelli) e la capacità di predare prede vive".

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