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Venerdì, 19 Aprile 2024
Ambiente

"Bomba" Micorosa: via ai lavori entro quattro mesi. Chi ha inquinato paghi

Con la firma nei giorni scorsi da parte del Ministro dell'Ambiente Galletti del "Decreto di urgenza di avvio dei lavori" parte la fase esecutiva per la messa in sicurezza dell'area di Micorosa, l'enorme discarica a cielo aperto di fanghi chimici realizzata in modo irresponsabile oltre trenta anni fa

Con la firma nei giorni scorsi da parte del Ministro dell'Ambiente Galletti del "Decreto di urgenza di avvio dei lavori" parte la fase esecutiva per la messa in sicurezza dell'area di Micorosa, l'enorme discarica a cielo aperto di fanghi chimici realizzata in modo irresponsabile oltre trenta anni fa a ridosso dell'area dell'ex petrolchimico e, soprattutto, contigua al mare e al Parco naturale regionale Saline di Punta della Contessa.

Il decreto prevede l'avvio dei lavori entro i prossimi quattro mesi e consentirà quindi, finalmente, di cantierizzare la messa in sicurezza di una vera e propria bomba ecologica per troppo tempo sottaciuta o ignorata e che risulta tra le più gravi dell'intero paese per il rischio latente che la concentrazione di fanghi così pericolosi possa contaminare la falda o defluire verso il mare, con effetti a dir poco catastrofici.

Si tratta di un intervento che verrà realizzato con ingenti risorse pubbliche in attesa che le istituzioni e la stessa magistratura possano venire a capo nell'individuare i responsabili di tale scempio e se ne possano addebitare i relativi oneri, come prevede il principio inviolabile del "chi inquina paga". L'impegno comune profuso in questi mesi dai vari soggetti istituzionali, dal Comune di Brindisi al Governo nazionale, per portare a compimento tale importante opera va analogamente indirizzato ora nell'utilizzare al meglio e nel più breve tempo possibile le altre risorse destinate a Brindisi, a cominciare dai 25 milioni per l'area Sin "recuperati" con l'ultima legge di stabilità.

Tali risorse non possono essere disperse in micro-interventi ma vanno concentrate nell'obiettivo di liberare dai vincoli ambientali la quota più ampia possibile di aree industriali e renderle così disponibili per il loro riuso nell'attrarre investimenti produttivi e sbloccare, pertanto, un'altra annosa questione che ha fortemente frenato il rilancio produttivo del nostro territorio.

Dopo anni di attesa siamo ad uno snodo decisivo per il futuro della città: da un lato, cominciare a curare concretamente le ferite di una stagione industriale che si é rivelata irresponsabile nei confronti del territorio e, dall'altro, realizzare le condizioni per poter avviare una nuova stagione di sviluppo sostenibile e rispettoso della salute e dell'ambiente.

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