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Giovedì, 28 Marzo 2024
Ambiente

British Gas, Berlusconi testimone. Ma incombe l'effetto processo breve

BRINDISI - Il presidente del consiglio Berlusconi, il sottosegretario alla presidenza del consiglio Gianni Letta, ex ministri (Altiero Matteoli, Antonio Marzano), vice ministri (Guido Viceconte), sottosegretari, parlamentari (Raffaele Fitto, Giovanni Carbonella e tanti altri), ex amministratori regionali (Michele Saccomanno e altri), sindacalisti, imprenditori (compreso l’attuale presidente della Provincia Massimo Ferrarese). Tutti ammessi a testimoniare.

BRINDISI - Il presidente del consiglio Berlusconi, il sottosegretario alla presidenza del consiglio Gianni Letta,  ex ministri (Altiero Matteoli, Antonio Marzano), vice ministri (Guido Viceconte), sottosegretari, parlamentari (Raffaele Fitto, Giovanni Carbonella e tanti altri),  ex amministratori  regionali (Michele Saccomanno e altri), sindacalisti, imprenditori (compreso l’attuale presidente della Provincia Massimo Ferrarese). Tutti ammessi a testimoniare.

Una lista-monstre – oltre 150 persone - che non farà altro che allungare i tempi e portare alla prescrizione di tutti i gravi reati di cui sono stati chiamati a rispondere i protagonisti della gassopoli brindisina. Denaro in cambio di autorizzazioni che non si potevano avere; viaggi per non accorgersi che l’iter per impiantare i serbatoi del gas in zona Capobianco fosse viziato da irregolarità. Tutto cancellato grazie a quella leggina voluta dallo stesso Berlusconi per salvare se stesso (processo Mills) che ha accorciato irrimediabilmente i tempi dei processi.

Il colpo di spugna sta quindi prendendo corpo. Per tutti ci sarà la cancellazione dei reati, compreso l’ex sindaco di Brindisi Giovanni per il quale, pur avendo già subito condanne, i tempi della prescrizione non si sono allungati, in quanto all’epoca in cui si sono verificati i fatti aveva ancora la fedina penale illibata. L’udienza di oggi era molto attesa perché il tribunale (presidente Licci, giudici Fiorentino e Scuzzarella)  era chiamato a decidere sulla lista testi presentata dall’avv. Massimo Manfreda, difensore di Antonino.

La difesa di Antonino, con queste testimonianze, intende dimostrare che le collusioni, se c’erano, erano a livello molto alto. Vale a dire di governo, centrale e regionale. E il tribunale non ha potuto fare altro che prenderne atto. “Tutte ammissibili”, ha scritto nell’ordinanza. Sia quelle di Antonino e di altri imputati, sia quelli dei pubblici ministeri Silvia Nastasia e Giuseppe De Nozza. Ma questo, come si diceva, non fa altro che allungare i tempi e spalancare le porte alla prescrizione che maturerà nel maggio del 2011. La prescrizione è già scattata per Yvonne Barton, di Manchester, all’epoca dei fatti (1998-2003) a capo della società British Gas, poi diventata Brindisi Lng, che intendeva e intende realizzare il rigassificatore nella zona di Capobianco.

Il giudice  Valerio Fracassi nella giornata di ieri ha archiviato la  posizione della Barton (rispondeva di corruzione aggravata in concorso) per decorrenza dei termini. E, quindi, l’attrice principale, esce di scena. Colei che aveva versato ad Antonino 360 milioni di lire, in tranche da trenta milioni ciascuna, per sostenere la sua elezione a sindaco di Brindisi (e successivamente altri ventimila euro), non rischia di tornare in carcere.

Certo, gli enti interessati (tutelati dagli avvocati Fabio Di Bello, Antonio Caiulo e Vito Epifani), e cioè Comune, Provincia, Autorità portuale e associazioni ambientaliste, che si sono costituite parti civili, potranno sempre rivalersi in sede civile nei suoi confronti, anche se è una ipotesi che appare poco probabile poiché la signora Barton è ormai lontana dall’Italia. Barton era accusata anche di una seconda corruzione: nei confronti di Mario Ravedati, ex presidente dell’Autorità portuale di Brindisi, ospite all’estero della società britannica. Sia Antonino, sia Ravedati avevano ricevuto i benefit in cambio di autorizzazioni per il rigassificatore.

Gli altri imputati sono Gli altri imputati sono Franco Fassio,  Fabio Fontana, Gianluca Rabitti, Antonio Manca, Mario Lorenzo Ravedati, Donato Caiulo, Luca Scagliarini, Alfonso Gallo, Armando de Azevedo Henriques, Giorgio Battistini, Stefan John Ricketts, David James Robottom e Gilberto Dialuce. La posizione della Barton, per un difetto procedurale, era stata stralciata e quindi il giudice Fracassi, ha deciso solo per lei. I reati contestati arrivavano al 2002, per cui i sette anni e mezzo per la prescrizione sono già maturati.

Per gli altri imputati, invece, la prescrizione scatterà nel maggio 2011. Tra poco più di tredici mesi. Troppo pochi per poter portare in porto il dibattimento. Soprattutto con un teste come il premier Silvio Berlusconi, impegnatissimo in attività di governo. Ma in questo caso non potrà certo avvalersi del legittimo impedimento (che riguarda l’imputato) per cui il giudice potrebbe anche disporre l’accompagnamento del Cavaliere. Il processo è stato aggiornato.

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