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Venerdì, 19 Aprile 2024
Ambiente

"Bufalaria? No, in nome del ministero”

BRINDISI - Ferrarese precisa e conferma: “No all’autorizzazione temporanea per l’avvio dell’impianto intercomunale di Bufalaria. Sono stati registrati diversi pareri negativi sulla richiesta presentata da AqP di avere l'autorizzazione allo scarico nel Canale Reale. Di significativo rilievo è stato il parere negativo del Rappresentante del Consorzio di Gestione della Riserva di Torre Guaceto espresso in nome e per conto del ministero dell'Ambiente” (ossia il direttore dell’oasi, Alessandro Ciccolella, ndr). Ma il sindaco di Carovigno, Vittorio Zizza non ci sta, e controbatte: “Ferrarese poteva dircelo due anni fa che era contrario. Già all'epoca, infatti, il ministero dell’Ambiente ha espresso parere negativo, anche per lo scarico nel Canale Reale delle acque che confluiscono dai depuratori di Francavilla Fontana, Latiano e Mesagne. A questo punto revochi anche queste autorizzazioni”.

BRINDISI - Ferrarese precisa e conferma: “No all’autorizzazione temporanea per l’avvio dell’impianto intercomunale di Bufalaria. Sono stati registrati diversi pareri negativi sulla richiesta presentata da  AqP di avere l'autorizzazione allo scarico nel Canale Reale. Di significativo rilievo è stato il parere negativo del Rappresentante del Consorzio di Gestione della Riserva di Torre Guaceto espresso in nome e per conto del ministero dell'Ambiente” (ossia il direttore dell’oasi, Alessandro Ciccolella, ndr). Ma il sindaco di Carovigno, Vittorio Zizza non ci sta, e controbatte: “Ferrarese poteva dircelo due anni fa che era contrario. Già all'epoca, infatti, il ministero dell’Ambiente ha espresso parere negativo, anche per lo scarico nel Canale Reale delle acque che confluiscono dai depuratori di Francavilla Fontana, Latiano e Mesagne. A questo punto revochi anche queste autorizzazioni”.

Quello che le comunità interessate temevano, dunque, è stato ribadito, con maggiore fermezza, dal numero uno della Provincia. Il Depuratore di Bufalaria non riceverà il nullaosta per scaricare nelle acque del canale reale.  E Ferrarese punta il dito contro Zizza: “La posizione assunta dal sindaco di Carovigno sulla questione del depuratore consortile, contiene alcuni elementi che necessitano di essere necessariamente chiariti, al solo fine di spiegare ulteriormente alcuni dettagli utili per l'individuazione delle soluzioni più idonee per risolvere il problema. Lui sostiene che il diniego al rilascio dell'autorizzazione allo scarico del depuratore nel Canale Reale a poca distanza dall'area protetta di Torre Guaceto, annunciato dalla Provincia,  non viene compreso in quanto, nelle diverse riunioni cui  ha partecipato la stessa  Provincia, si era a perfetta conoscenza dello stato delle opere e di come avrebbe funzionato l'impianto”.

“A tal proposito, va precisato che la Provincia di Brindisi ha sempre dichiarato che lo scarico delle acque reflue del costruendo impianto di depurazione consortile a servizio dei Comuni di Carovigno, San Vito e San Michele Salentino non poteva essere autorizzato per evidenti condizioni che possono risultare incompatibili con gli obiettivi di tutela della riserva naturale protetta di Torre Guaceto”.

“Al fine di superare l'attuale stato di fatto che vede lo scarico delle pubbliche fognature dei tre comuni (forse gli ultimi della regione Puglia senza avere ancora un depuratore che depuri) e visto che il Presidente della Regione Puglia, nelle vesti di Commissario Delegato per l'emergenza ambientale, aveva autorizzato e finanziato sin dal 2004 la condotta per lo scarico nel Canale Reale, fermo restando l'imprescindibile soluzione stabilita nel PTA, la Provincia - spiega Ferrarese - ha  sostenuto che in via provvisoria e per un tempo congruamente limitato alla rifunzionalizzazione della condotta sottomarina, poteva essere valutata l'autorizzazione allo scarico nel Canale Reale”.

La condotta, appunto: un collettore costato più di 90 miliardi di vecchie lire ma mai usato e probabilmente in grave decadimento: doveva servire a bonificare  proprio il Reale, convogliando in mare le acque reflue dei depuratori di Francavilla Fontana, Latiano e Mesagne, che tracimavano nel canale.

Ma nell’attesa, il cambio di rotta: “Tenendo fermi tali obiettivi, su questa base è stato predisposto un piano di lavoro che doveva  essere formalizzato nella conferenza di servizi che la Provincia ha convocato lo scorso 21 dicembre. In quella sede sono stati registrati diversi pareri negativi sulla richiesta presentata da  AQP di avere l'autorizzazione allo scarico nel Canale Reale.

“Di significativo rilievo è stato il parere negativo dal Rappresentante del Consorzio di Gestione della Riserva di Torre Guaceto espresso in nome e per conto del Ministero dell'Ambiente. Ed a ciò si aggiungono i pareri negativi espressi dal Comune di Brindisi, dall’Agenzia regionale per l’Ambiente e dalla Capitaneria di Porto di Brindisi. Da qui la decisione di non autorizzare neanche l’esercizio provvisorio, a tutela del territorio e, in particolare, dell’oasi di Torre Guaceto”. E in tv aggiunge: “Queste comunità hanno aspettato quarant’anni, possono attendere altri sei mesi”.

Va da sé, che nei piani del presidente Ferrarese, le acque del depuratore intercomunale di Bufalaria, in prospettiva futura dovrebbero andare a convergere, attraverso una condotta sotterranea, presso l’impianto di affinamento di Mesagne, per poi convergere al Cillarese. Ma nell’attesa che fare?

“A parte che per mettere in funzione la condotta sottomarina nelle acque di Apani l’Aqp ha previsto tempi di realizzazione tra i 27 e i 18 mesi. E non sei mesi, dunque. Ma il presidente della Provincia continua a ignorare diversi aspetti fondamentali della questione: veste i panni dell’ambientalista ma non tiene conto delle istanze di un’intera comunità che è stanca di vivere in condizioni igienico ambientali proibitive. Ferrarese tace sul livello di criticità che ha assunto lo scarico in falda. Da queste parti realizzare un pozzo artesiano significherebbe tirare a galla liquami. E’ questo il paesaggio che il presidente della Provincia intende tutelare? Non ho idea di che cosa sia questa condotta sotterranea per collegare Bufalaria all’impianto di affinamento di Mesagne. Ma so quanti soldi sono stati investiti per collegare Bufalaria a Canale Reale: 4 milioni e 800 mila euro”, per far sì che non si scaricassero più le pubbliche fognature  direttamente nelle acque sotterranee”.

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