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Carpe: interventi ma la strage continua/ Video

BRINDISI – E' durato oltre tre ore, ieri, l'intervento dei Vigili del Fuoco, operato unitamente al personale della Monteco e agli agenti della polizia municipale per mettere in salvo le numerose carpe che sabato hanno invaso il tratto finale del canale del Cillarese. ma un video dimostra che la strage continua.

BRINDISI – E' durato oltre tre ore, ieri, l'intervento dei Vigili del Fuoco, operato unitamente al personale della Monteco e agli agenti della polizia municipale per mettere in salvo le numerose carpe che sabato hanno invaso il tratto finale del canale del Cillarese, in seguito all'innalzamento del livello dell'acqua dell'omonima diga, causato a sua volta dall'alluvione di lunedì scorso. Fortunatamente, centinaia di pesci erano ancora vivi e sono stati prelevati e rimessi nei due laghetti, prima che finissero in mare, dove l'acqua salata li avrebbe uccisi. Quelli, invece, morti, a causa della mancanza di ossigeno sono stati smaltiti dal personale della Monteco.

Ma la strage è tutt'altro che finita (video), come testimonia un video girato con lo smartphone stamani alle 11 da un cittadino, che ce lo ha inviato. Le immagini sono drammatiche perchè dal bacino continua a fuoruscire pesce. Il Consorzio Asi, come vedremo, si giustifica e dice che nulla può, di fronte all'esigenza di riportare il livello dell'acqua dell'incaso del Cillarese nei limiti. Il fenomeno ha attirato in quel tratto del canale, numerosi curiosi e per tutta la giornata di ieri fino alle 18, la viabilità su via provinciale San Vito ha subito notevoli rallentamenti. Ma non sono mancati sin dal primo momento coloro che hanno approfittato della situazione per rifornirsi di decine e decine di chili di pesce, sotto gli occhi di numerosi testimoni.

E a proposito della fuoriuscita delle carpe, che è legata come già detto alle alterazioni apportate all'equilibrio idrico dell'invaso a causa dell'alluvione dei giorni scorsi, ecco la nota del Consorzio Asi, proprietario del bacino del Cillarese, che illustra i meccanismi delle chiuse di sicurezza. Stando così le cose, le fuoriuscite di pesce si potrebbero ripetere anche alla prossima occasione in cui piogge abbondanti innalzeranno il livello del bacino. Scrive il lettore autore del video: "Questa la situazione stamane alle 11, allo sbocco del canale del Cillarese. Dopo tutte le belle parole di ieri su tutte le tv, oggi non c'era nessuno che provasse a fare qualcosa. Migliaia di pesci agonizzanti e indecisi sul come morire: in un mare che non è il loro ambiente, o aspettare la bassa marea per cessare di esistere? Però, una cosa è sentirne parlare o vederli in tv, un'altra, molto più scioccante, è vederli dal vivo".

Ma eco cosa dice invece l'Asi: "Il raggiungimento dei livelli di guardia dell’invaso fa scattare l’obbligo delle procedure codificate di segnalazione di allarme alla Prefettura e contestuale apertura dello scarico di fondo del bacino, che consente lo smaltimento di portate sino a 16 metri cubi al secondo. In condizioni di eventi piovosi eccezionali, al superamento del livello di massima ritenuta dell’invaso, entra in funzione in maniera del tutto automatica anche lo scarico di superficie che può smaltire portate sino a 300 metri cubi al secondo. Sia nel primo che nel secondo caso è prevista la possibilità, come condizione eccezionale del tutto ammissibile, l’esondazione del canale di scarico e l’allagamento di una fascia di terreno limitrofa al canale", si legge in un comunicato dell'ente.

"L’apertura dello scarico di fondo è preceduta dal suono della sirena, così come previsto dalle procedure prescritte. La fuoriuscita dei pesci dall’invaso è, purtroppo, un fenomeno non controllabile data l’entità della corrente d’acqua ed il divieto assoluto di frapporre ostacoli di alcun genere nel canale di scarico. Eventuali reti o griglie, oltre ad essere tassativamente proibite, avrebbero, peraltro, scarsa durata e potrebbero essere causa di pericolo. Si sta valutando ogni possibile accorgimento per limitare il fenomeno che ricorre soprattutto in presenza di piogge eccezionali. Va, comunque, assolutamente scongiurato l’accesso di persone nell’alveo del canale e non deve assolutamente alimentarsi nella popolazione l’idea di poter pescare nel canale", dice l'Asi

"Si sottolinea infatti che il canale è soggetto alla possibilità di repentino allagamento e che la sicurezza di esercizio della diga finalizzata all’incolumità delle persone deve permanere quale obbiettivo primario ed imprescindibile". Vallo a dire ai raccoglitori di carpe.

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