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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Ambiente

Centrale Cerano, ok del ministero al carbonile coperto

ROMA - Il Ministero dell'Ambiente ha escluso dalla procedura di Valutazione di impatto ambientale (Via) il progetto del nuovo carbonile coperto che Enel vuole costruire a Cerano, accanto all'attuale deposito di stoccaggio del minerale. Il board della società elettrica commenta molto favorevolmente la decisione, affermando che la decisione è stata motivata con la constatazione che “per le caratteristiche dell’opera non sono ipotizzabili interazioni negative".

ROMA - Il Ministero dell'Ambiente ha escluso dalla procedura di Valutazione di impatto ambientale (Via) il progetto del nuovo carbonile coperto che Enel vuole costruire a Cerano, accanto all'attuale deposito di stoccaggio del minerale. Il board della società elettrica commenta molto favorevolmente la decisione, affermando che la decisione è stata motivata con la constatazione che “per le caratteristiche dell’opera non sono ipotizzabili interazioni negative".

Il progetto infatti "consentirà di contenere in modo totale il rischio di polverosità diffusa. La movimentazione e lo stoccaggio del carbone con le strutture completamente chiuse e automatizzate ridurranno la possibilità di emissione di polveri in qualunque condizione meteoclimatica con valori attesi prossimi allo zero". Ora la parola passa al Ministero dello Sviluppo economico, per la prosecuzione dell'iter autorizzativo.

Enel aveva chiesto per la centrale di Cerano, ai sensi delle nuove normative, l'Autorizzazione Integrata Ambientale. Sempre secondo fonti della società, l'ok al carbonile coperto rappresenta un importante passo in avanti anche per il conseguimento di questo obiettivo, e la notizia è stata subito diffusa a Brindisi dove la trattativa tra Enel, enti locali e Regione Puglia per la firma di una nuova convenzione che sostituisca quella del 2002, procede tra non poche difficoltà.

Le caratteristiche del nuovo carbonile. La nota dell'Enel spiega che la struttura sarà a cupole (dome): "Ogni dome avrà un diametro di 150 metri e altezza di circa 45 metri per una capacità di stoccaggio di circa 150.000 tonnellate di combustibile. Sarà dotato di macchine stacker-reclaimer per la messa a parco e ripresa del carbone ad altro grado di automatizzazione. Saranno installati  nuovi nastri e torri dello stesso tipo di quelli già esistenti per collegare l’attuale sistema carbone ai nuovi carbonili. Questo permetterà una logistica del carbone completamente al coperto"

La società elettrica ci tiene a far sapere che non ha lesinato in tecnologie: "La copertura realizzata con dome è un intervento di alta ingegneria che, adottando soluzioni tecniche d’avanguardia, porterà la centrale Federico II a standard ambientali internazionali molto elevati e garantirà, anche in presenza di condizioni meteorologiche particolarmente avverse, l’assenza di qualsiasi fenomeno di dispersione di polveri in atmosfera".

Infine,  la parte riguardante appalti e occupazione: "Durante il periodo necessario alla costruzione saranno impiegate cento ulteriori unità esterne che andranno ad aggiungersi ai 1.200 posti di lavoro che già ruotano attorno alla centrale Federico II di Brindisi".

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