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Centrale Edipower, va di nuovo in scena il sì o no al carbone

BRINDISI - No Carbone e Si Carbone si troveranno di fronte nuovamente sabato pomeriggio davanti ai cancelli della centrale Edipower di Costa Morena, ferma per manutenzioni ed esigenze di mercato, con gli operai spediti in ferie forzate e la prospettiva, da martedì, dell'apertura di un apro contensioso sindacale a tutto campo: dal piano industriale alle relazioni tra azienda e lavoratori, alla tutela del posto di lavoro.

BRINDISI - No Carbone e Si Carbone si troveranno di fronte nuovamente sabato pomeriggio davanti ai cancelli della centrale Edipower di Costa Morena, ferma per manutenzioni ed esigenze di mercato, con gli operai spediti in ferie forzate e la prospettiva, da martedì, dell'apertura di un aspro contensioso sindacale a tutto campo: dal piano industriale alle relazioni tra azienda e lavoratori, alla tutela del posto di lavoro.

Un cenno ad una simile eventualità lo aveva fatto la Cisl nell'ultima assemblea, proponendo di affrontare dialetticamente i manifestanti in difesa (non acritica) della centrale. Proposta non accolta, ma ecco che oggi spunta un comunicato intitolato "Ci saremo anche noi" firmato dai comitati Pro Centrali e Si al Carbone Pulito, girato alla stampa da un dipendente di Enel Cerano, Leonardo Lomartire, esponente della prima delle due associazioni.

"Sabato 10 aprile 2010 saremo presenti anche noi al sit in davanti ai cancelli della Centrale Edipower e saremo felici di confrontarci sul tema della produzione di energia elettrica e la necessità di utilizzare il carbone. Lo faremo pacificamente, spiegando quali sono gli investimenti che sono stati fatti e quelli da fare per rendere sempre più compatibili ambiente e produzione di energia elettrica a carbone", si legge nel comunicato stampa.

"Siamo convinti di questo, e siamo anche convinti che per fare una buona informazione bisogna basarsi su dati di fatto e prove scientifiche e non incutendo terrore attraverso slogan molto spesso strumentali. Riteniamo -si afferma nella nota- ci sia la necessità di informare l’opinione pubblica anche sui benefici che possono arrivare al territorio con le centrali a carbone".

"Inoltre, utilizzando il caldo ed il freddo prodotto nelle centrali (oltre che dal rigassificatore, ndr) si potrebbe eliminare l’enorme inquinamento prodotto dalle caldaie e dai condizionatori, apparecchi ormai presenti in tutte le case e gli uffici. Senza parlare poi dell’occupazione, sia diretta che dell’indotto che danno le centrali a carbone, che, nel nostro territorio, ammonta a circa 1500 unità e che aumenterebbe ulteriormente con i nuovi impianti che saranno realizzati per abbattere ulteriormente gli inquinanti".

In effetti è ciò che ha fatto Edipower in alcune città lungo il Po dove ha installato centrali a gas, e non a carbone, mentre a Brindisi questa idea esce dal cassetto dopo 40 anni e in una congiuntura non proprio favorevole alla società del gruppo Edison, e peraltro da un comunicato non aziendale.

"E che dire poi delle ricadute economiche che riverrebbero dalla firma delle convenzioni? -promettono i Si al Carbone- Vanno inoltre valorizzate le sinergie che le grandi imprese energetiche possono sviluppare nel settore delle fonti rinnovabili, della filiera agricola, dell’efficienza energetica, della chiusura del ciclo dei rifiuti. Su questo e tanto altro saremo pronti a dialogare democraticamente e disponibili a discutere sulle motivazioni dei concittadini che sono contrari alle Centrali e che vorranno confrontarsi con noi".

Peccato che gli autori del comunicato non abbiano la delega per firmare convenzioni e progetti di investimento in un indotto diverso da quello della semplice movimentazione del carbone. Non è certo con questi metodi che le società elettriche potranno risolvere i problemi aperti con la città. Su Brindisi piove propaganda, e la politica ha da parecchio tempo chiuso l'ombrello: ecco perchè il nodo cruciale del rapporto tra sviluppo e ambiente rischia di ridursi alla guerriglia di sit-in e contro sit-in che andrà in scena anche davanti alla centrale Edipower.

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