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Giovedì, 28 Marzo 2024
Ambiente

Centro sociale e discarica di "chianche"

BRINDISI – “Se non siamo noi a chiamare, nessuno viene a pulire da queste parti”. I lavori di manutenzione ordinaria all’esterno del Centro di aggregazione giovanile di via Della Torretta, nel rione Paradiso, non brillano per puntualità. A farlo notare sono le educatrici che operano all’interno della struttura.

BRINDISI – “Se non siamo noi a chiamare, nessuno viene a pulire da queste parti”. I lavori di manutenzione ordinaria all’esterno del Centro di aggregazione giovanile di via Della Torretta, nel rione Paradiso, non brillano per puntualità. A farlo notare sono le educatrici che operano all’interno della struttura, svolgendo un compito di grande importanza per le fasce meno abbienti della popolazione brindisina, ma in generale per le fasce più giovani della popolazione del quartiere.

L’edificio, un moderno fabbricato a tre piani (una villa sequestrata ad un ex contrabbandiere e acquisita al patrimonio dello Stato) al cui interno vengono ospitate attività ricreative destinate a minorenni cresciuti in un difficile contesto sociale, è circondato da un terreno costellato di erbacce, sormontato da tre cumuli (uno, più grosso, situato di fronte l’ingresso principale del centro, gli altri due, più piccoli, sistemati accanto all’immobile) di blocchi di pietra.

Si tratta delle chianche venute alle luce, poco più di un anno fa, nel corso dei lavori di ristrutturazione del lungomare Regina Margherita. I massi (cosa ben diversa dalle chianche nere risalenti al 1800, depositate all’interno di un capannone della Multiservizi, in attesa di essere riutilizzate nei lavori di riqualificazione di piazzale Lenio Flacco) erano ricoperti da uno strato di cemento, tuttora visibile sulla superfice degli stessi. Da quando sono stati accatastati in via Della Torretta, vengono impiegati, di tanto in tanto, nei cantieri urbani.

Questi mucchi di pietra, di certo, non giovano al decoro della zona, e stonano con la presenza di un alberello piantato in memoria di Melissa Bassi, la studentessa morta in seguito all’attentato che colpì la scuola Morvillo-Falcone. Sarebbe stato, più opportuno, forse, collocarli altrove. Ci si augura, poi, che lo stoccaggio nell’area di questo materiale edile sia debitamente autorizzato: sarebbe sconcertante scoprire che a poche decine di metri dal comando della polizia municipale si trova una discarica abusiva. In ogni caso, lo spettacolo è tutt’altro che decoroso.

 

 

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