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Martedì, 19 Marzo 2024
Ambiente

Costiero Adriatico, Ferrarese torna alla carica contro il deposito di gpl

BRINDISI – Silenzioso sul progetto del rigassificatore di Brindisi Lng (gas naturale liquido, o metano), ancora da autorizzare e da realizzare, irruento contro il deposito di gpl (gas propano liquido), già realizzato e operativo e soprattutto adagiato su solide sentenze della magistratura amministrativa. Il presidente della Provincia, Massimo Ferrarese, ha ripreso oggi la sua iniziativa a intermittenza contro Costiero Adriatico (già Ipem), che nella zona industriale di Brindisi ha realizzato le due strutture di stoccaggio di gas per uso domestico ed autotrazione più grandi dell’Italia Meridionale, e forse del Mediterraneo.

BRINDISI – Silenzioso sul progetto del rigassificatore di Brindisi Lng (gas naturale liquido, o metano), ancora da autorizzare e da realizzare, irruento contro il deposito di gpl (gas propano liquido), già realizzato e operativo e soprattutto adagiato su solide sentenze della magistratura amministrativa. Il presidente della Provincia, Massimo Ferrarese, ha ripreso oggi la sua iniziativa a intermittenza contro Costiero Adriatico (già Ipem), che nella zona industriale di Brindisi ha realizzato le due strutture di stoccaggio di gas per uso domestico ed autotrazione più grandi dell’Italia Meridionale, e forse del Mediterraneo.

Un comunicato della Provincia infatti annuncia che Ferrarese “ha oggi avviato l’azione di diffida nei confronti dei competenti Ministeri per l’annullamento del provvedimento di autorizzazione dell’ampliamento del deposito GPL della Costiero Adriatico a causa della mancanza di Valutazione di Impatto Ambientale. Già in data 10 febbraio 2010 la Provincia – ricorda la nota - aveva inviato il provvedimento in autotutela, volto ad annullare il silenzio-assenso prodotto dalla Regione Puglia relativo alla verifica di assoggettabilità a Valutazione di Impatto Ambientale dell’ampliamento dell’impianto di stoccaggio di Gpl di Costiero Adriatico”.

Ma risposte da Roma, nessuna. “Il silenzio del Ministero dello Sviluppo Economico è quanto mai preoccupante – dice Ferrarese - per l’evidente insensibilità alle problematiche degli impatti dell’impianto sull’ambiente e la salute pubblica. L’istanza di diffida rappresenta un atto dovuto di questa Istituzione – ha concluso Ferrarese - nella convinzione che la difesa dell’ambiente e la sicurezza sono due pilastri su cui abbiamo basato la nostra azione di governo”. Come è noto, gli ambientalisti contestato alla Provincia un atteggiamento esattamente opposto per quanto riguarda gli 8 miliardi di metri cubi di gas metano che vogliono sbarcare a Brindisi le navi della British Gas.

Il raddoppio del deposito brindisino di Costiero Adriatico cominciò quando Massimo Ferrarese era presidente della Confindustria locale, ma non si era mai avuta notizia di una sua contrarietà all’operazione. Fu l’amministrazione provinciale guidata da Michele Errico nel 2007, sfiorando l’incidente diplomatico con la giunta Vendola, a chiedere che l’ufficio preposto ordinasse la sospensione dei lavori, avviati intanto senza Valutazione di impatto ambientale e con il principio del silenzio assenso a causa di un ritardo nelle procedure in capo alla struttura tecnica della Regione Puglia.

Il 30 gennaio 2007 il dirigente del Settore ecologia dichiarò con determina “di ritenere il progetto di ampliamento del deposito doganale Costiero Adriatico 2 di Gas Propano Liquido (GPL), nel comune di Brindisi, proposto dalla Costiero Adriatico Srl - Via Archimede, 2 - Brindisi -, assoggettato alle procedure di Via per tutte le motivazioni espresse in narrativa e che qui si intendono integralmente riportate”, tra le quali quella della “localizzazione dell'impianto nell'area dì crisi ambientale di Brindisi in un distretto industriale fortemente stressato sul piano ambientale”, anche se l’ampliamento della capacità del deposito da “13.386 tonnellate a 23.736 tonnellate, è al di sotto della soglia che renderebbe obbligatoria la Via (28.000 tonnellate), ma che rappresenta un incremento netto di più del 75% della capacità attuale dell'impianto”.

Tuttavia Costiero Adriatico – ovviamente classificato come impianto soggetto a rischio di incidente rilevante secondo la legge 334/99, uno dei cinque dell’area brindisina - ha vinto a piene mani davanti ai giudici amministrativi nell’impugnativa del provvedimento dirigenziale, e il Consiglio di Stato ha chiuso con una sentenza del 18 giugno 2008 il contenzioso tra azienda e Regione Puglia a favore della prima. Appare perciò fuori tempo per varie ragioni questa iniziativa di Massimo Ferrarese, nei confronti di un impianto già completato, e ormai forte di un pronunciamento favorevole della magistratura.

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