Crollo falesia, confermato dal pm il sequestro dell'area
BRINDISI - Travolto dal crollo di una falesia mentre misurava l' erosione della costa attraverso il Gps. Questa mattina il sostituto procuratore Antonio Costantini ha confermato il sequestro dell’area in contrada Apani, dove giovedì scorso il giovane ricercatore Paolo Rinaldi, tarantino di 29 anni, è rimasto col torace schiacciato sotto un costone di roccia. Intanto sul caso stamani è giunto anche un intervento del presidente del consiglio regionale, Onofrio Introna.
BRINDISI - Travolto dal crollo di una falesia mentre misurava l' erosione della costa attraverso il Gps. Questa mattina il sostituto procuratore Antonio Costantini ha confermato il sequestro dell?area in contrada Apani, dove giovedì scorso il giovane ricercatore Paolo Rinaldi, tarantino di 29 anni, è rimasto col torace schiacciato sotto un costone di roccia. Intanto sul caso stamani è giunto anche un intervento del presidente del consiglio regionale, Onofrio Introna.
E' accaduto intorno alle 10,30 del 21 ottobre, sulla costa brindisina, nei pressi dell' oasi protetta di Torre Guaceto, esattamente lungo il tratto di circa cinque chilometri, più volte dichiarato a rischio dagli esperti. Illesa la trentenne Anna Scarlino, di Matino in provincia di Lecce, la ricercatrice che, insieme a Rinaldi, stava eseguendo i rilievi nell' ambito di un corso di formazione promosso da Universus-Csei, in convenzione con il consorzio di gestione della riserva. Sta meglio la guida che accompagnava i due giovani studiosi, il 44enne Franco Marinò, di Carovigno, fratello di Pino Marinò, presidente di Confindustria Brindisi. Un tratto di costa pericolante, notoriamente soggetta a crolli.
I due ricercatori stavano mettendo a punto studi utili a cristallizzare quel pericolo in dati proprio per quantificare l' erosione costiera. Rinaldi, nel tentativo di portare a casa rilievi puntuali, si è avventurato ai piedi del costone, avvertito del pericolo dal presidente del consorzio Alessandro Ciccolella, mentre Marinò lo seguiva a un passo e la collega rimaneva a qualche metro di distanza. Un blocco della scarpata che sovrasta la spiaggia tra Torre Guaceto e Apani si è staccato all' improvviso, franandogli addosso. Al vaglio della magistratura la posizione del direttore di Universus Csei, Ettore Ruggiero, e del direttore del consorzio di Torre Guaceto, Alessandro Ciccolella, in rappresentanza, rispettivamente, dell?ente proponente e ente ospitante del corso di formazione per conto del quale lo stagista stava eseguendo i rilievi.
Intanto del caso è stata la ragione di un incontro ai margini dell?odierna conferenza sul sistema regionale per la conservazione della natura. Lo ha fatto sapere il presidente dell?assemblea, Onofrio Introna. ?Mai più un dramma come Torre Guaceto. Dobbiamo porre rimedio ai danni arrecati al territorio con le nostre insensibilità e il Consiglio regionale sta dimostrando molta attenzione al problema: negli ultimi cinque anni siamo arrivati a 18 parchi regionali, oltre alle aree nazionali?.
Nell?aula consiliare, l?assessore regionale Angela Barbanente ha riunito sindaci e autorità dei parchi, per un momento di confronto che ?può aiutare a fare squadra?, ha detto Introna. ?Anche se abbiamo recuperato i ritardi ed una buona parte della Puglia è sotto tutela, non si può non essere preoccupati di come il nostro territorio è stato aggredito in passato?.
Onofrio Introna ha proseguito affermando che ?la salvaguardia di quel patrimonio inestimabile ch?è l?ambiente pugliese deve mobilitare istituzioni, specialisti, operatori, ma anche i cittadini devono sentirsi motivati a trasformarsi in sentinelle volontarie?. ?Pianificazione, controllo e vigilanza, perché -ha concluso Introna - vicende come il collasso della falesia a Torre Guaceto non devono vederci commossi e partecipi solo per 24 ore. C?è un piano delle coste che deve arrivare a completamento?. E soprattutto, va aggiunto a ciò che Introna ha detto, un piano che prenda atto della reale situazione del litorale brindisino.