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Venerdì, 26 Aprile 2024
Ambiente

Depuratore e Canale Reale, altri dubbi

BRINDISI – Lo scarico nel Canale Reale delle acque trattate dal depuratore circondariale di Bufalaria, quando entrerà in funzione, è una soluzione che non piace neppure al consigliere regionale Giovanni Epifani, del Pd, il quale propone in alternativa l’utilizzo e l’impiego del collettore costruito dall’Asi (ex Sisri) con circa 90 miliardi di lire di spesa negli anni Novanta, opera mai entrata in funzione. Uno dei tanti monumenti allo spreco delle risorse pubbliche, che avrebbe dovuto a sua volta raccogliere i reflui di Mesagne, Latiano e Francavilla Fontana, che all’epoca scaricavano tutti e tre nel Reale, ed oggi continuano a farlo Latiano e Francavilla, assieme a Ceglie Messapica. Reflui che arrivano quindi regolarmente in mare nell’oasi di Torre Guaceto, assieme a acque di vegetazione e scarichi di autospurgo, nonché altre immissioni abusive non meno dannose.

BRINDISI – Lo scarico nel Canale Reale delle acque trattate dal depuratore circondariale di Bufalaria, quando entrerà in funzione, è una soluzione che non piace neppure al consigliere regionale Giovanni Epifani, del Pd, il quale propone in alternativa l’utilizzo e l’impiego del collettore costruito dall’Asi (ex Sisri) con circa 90 miliardi di lire di spesa negli anni Novanta, opera mai entrata in funzione. Uno dei tanti monumenti allo spreco delle risorse pubbliche, che avrebbe dovuto a sua volta raccogliere i reflui di Mesagne, Latiano e Francavilla Fontana, che all’epoca scaricavano tutti e tre nel Reale, ed oggi continuano a farlo Latiano e Francavilla, assieme a Ceglie Messapica. Reflui che arrivano quindi regolarmente in mare nell’oasi di Torre Guaceto, assieme a acque di vegetazione e scarichi di autospurgo, nonché altre immissioni abusive non meno dannose.

“Ritengo inadeguato ed improponibile lo sfocio delle acque reflue del depuratore di Carovigno nelle acque della riserva marina di Torre Guaceto”, dice in una nota il consigliere regionale Epifani. “L'Oasi di Torre Guaceto insiste su una zona naturale di grande pregio e valore ambientale, peraltro protetta e salvaguardata per preservarne la sua naturale bellezza, nonché la flora, la fauna e la limpidezza delle proprie acque – prosegue Epifani – e sarebbe davvero un peccato deturparla ed inquinarla con tali scarichi”. Epifani suggerisce alla Provincia e all'assessore regionale alle Opere Pubbliche, Fabiano Amati, “di evitare lo scarico in prossimità dell'Oasi di Torre Guaceto e, piuttosto impegnerei tutte le risorse per accelerare le procedure relativi a tutti i lavori necessari per collegare lo scarico delle acque reflue nel condotto Sisri”.

“Mi rendo conto – conclude Epifani - che i tempi per la messa in funzione del depuratore, opera da tanto tempo attesa,  si possono allungare ancora di qualche mese ma sicuramente si preserverebbe l'Oasi di Torre Guaceto e l'intero ecosistema marino”. Ma si continuerebbe ad inquinare terribilmente l’ecosistema sotterraneo, perché i tre comuni che utilizzeranno il depuratore di Bufalaria da decenni immettono i propri scarichi fognari, previo passaggio in depuratori di vecchia tecnologia, nelle vore naturali, inquinando l’intero sistema carsico del bacino compreso tra le falde della pre Murgia e la pianura messapica. Negli ultimi anni, S. Vito dei Normanni, S.Michele Salentino e Carovigno hanno ricevuto proroghe da Regione e AqP perché tali sistema di smaltimento è fuorilegge da tempo, e solo in vista dell’entrata in funzione del depuratore circondariale. E la deviazione nella condotta Asi non richiederebbe affatto tempi brevi. Ed ecco perché .

L’opera, non essendo mai entrata in funzione, in circa 15 anni non ha mai ricevuto manutenzioni (si diceva anche che fosse stata realizzata con tratti di tubo in Eternit, da verificare). Il tracciato segue esattamente la sponda destra del Canale Reale, sotto un’altra opera sfortunata, perchè a lungo abbandonata, quella pista ciclabile costata più di due miliardi di vecchie lire fatta costruire dalla prima amministrazione Trizza di S.Vito dei Normanni, grazie all’interessamento – per l’assegnazione dei fondi - dell’allora assessore regionale Luciano Sardelli. Per puro caso il progettista della pista ciclabile, della condotta Asi e anche della messa in sicurezza e recupero del vicino complesso di grotte bizantine di S. Biagio era lo stesso professionista, un architetto della provincia di Lecce. Non vi è traccia di pompe di sollevamento nei tratti in cui la condotta apparentemente deve superare dei dislivelli, e infine vi è la nota dolente (non l’unica, anche se ultima) dell’ultimo tratto, che sulla terraferma si discosta dal Canale Reale e punta verso Apani, dove si immerge esattamente tra due stabilimenti balneari molto noti e frequentati, per dirigersi verso il largo, ma solo per poche centinaia di metri.

Il tratto subacqueo è facilmente identificabile perché dovrebbe essere ancora in parte coperto da una protezione di piccoli blocchi di roccia, ma secondo varie fonti (sub dilettanti), la condotta sarebbe danneggiata. Da verificare anche questo non secondario particolare. E, aspetto tutt’altro che secondario, la condotta finisce in  mare a meno di un chilometro dalla foce del Canale Reale, ed esattamente al confine del tratto sud-est della stessa riserva marina. Cosa cambierebbe? Se si considerano correnti, mareggiate risacca, eccetera, assolutamente nulla. Il tratto di mare è lo stesso e i reflui non si fermano certo sulle linee tracciate sulle cartine. Quindi, l’opzione riutilizzo della condotta Asi (o Sisri) abbandonata va bene solo se la condotta fosse comunque in grado di funzionare, o se si può mettere in condizioni di farlo senza perdere altri mesi e svariati milioni di euro. Da considerare che ogni mese che si perde è un mese in più di inquinamento per l’ecosistema carsico e delle falde sotterranee, di attività di scarico fuorilegge, e di complessi problemi anche per le marine di Santa Sabina e Specchiolla, che a loro volta attendo l’allaccio al depuratore. E anche mesi in più di affari d’oro per l’industria degli autospurgo, a spese degli utenti delle borgate costiere.

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