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Giovedì, 28 Marzo 2024
Ambiente

"Affinamento ok". Il nodo è Bufalaria

BARI – Depuratori e impianti di affinamento di Mesagne e Carovigno: la Provincia chiede e ottiene dalla Regione un’accelerazione dei piani di intervento. Ma su Bufalaria non cede. Anzi: rallenta, come lamenta l’assessore regionale alle Opere pubbliche, Fabiano Amati: "Tra un anno saranno concluse le opere di rifunzionalizzazione dell'impianto di affinamento di Mesagne, verso cui convoglieranno i reflui trattati di Ceglie Messapica, Francavilla Fontana, Latiano e Mesagne, e contestualmente l'impianto di depurazione di Carovigno sarà adeguato al trattamento di affinamento. Mi dispiace solo che la Provincia di Brindisi, contro le giuste aspettative di salute dei Cittadini di Carovigno, abbia posticipato a fine marzo la conclusione del procedimento di autorizzazione provvisoria alla scarico dell'impianto, procrastinando a quella data la persistente condizione di grave inquinamento ambientale in cui versa l'abitato di Carovigno, le relative acque di balneazione e l'oasi naturale di Torre Guaceto."

BARI – Depuratori e impianti di affinamento di Mesagne e Carovigno: la Provincia chiede e ottiene dalla Regione un’accelerazione dei piani di intervento. Ma su Bufalaria non cede. Anzi: rallenta, come lamenta l’assessore regionale alle Opere pubbliche, Fabiano Amati: "Tra un anno saranno concluse le opere di rifunzionalizzazione dell'impianto di affinamento di Mesagne, verso cui convoglieranno i reflui trattati di Ceglie Messapica, Francavilla Fontana, Latiano e Mesagne, e contestualmente l'impianto di depurazione di Carovigno sarà adeguato al trattamento di affinamento. Mi dispiace solo che la Provincia di Brindisi, contro le giuste aspettative di salute dei Cittadini di Carovigno, abbia posticipato a fine marzo la conclusione del procedimento di autorizzazione provvisoria alla scarico dell'impianto, procrastinando a quella data la persistente condizione di grave inquinamento ambientale in cui versa l'abitato di Carovigno, le relative acque di balneazione e l'oasi naturale di Torre Guaceto."

Questo il pensiero, peraltro già noto, dell'assessore Amati, a seguito della riunione tecnica convocata sull'argomento, a cui hanno partecipato tra gli altri il presidente della Provincia di Brindisi Massimo Ferrarese e il Commissario straordinario del Comune di Brindisi, Bruno Pezzuto. "Salvo intoppi di natura tecnico - amministrativa - ha detto Amati - il tavolo si riunirà nuovamente tra tre mesi per un aggiornamento dello stato di avanzamento del cronoprogramma che abbiamo condiviso oggi con tutti i soggetti interessati”.

In base ai calcoli eseguiti dai tecnici di Acquedotto pugliese, le opere che saranno realizzate su entrambi gli impianti hanno un costo complessivo di 1.050.000 euro (750.000 euro per adeguare l'impianto di Mesagne e 300.000 euro per quello di Carovigno). “Sono convinto – ha sottolineato Amati - dell'utilità della soluzione generale prescelta, con riferimento ad un percorso di ambientalizzazione dell'intero contesto interessato, e ci impegneremo a fondo affinché sia rispettato il cronoprogramma deliberato”.

Quindi l’appello, l’ennesimo, lanciato al presidente Ferrarese: “È chiaro che nel frattempo coltivo la speranza che la Provincia di Brindisi sia almeno in grado di autorizzare provvisoriamente lo scarico del depuratore di Carovigno, per consentire l'entrata in esercizio dell'impianto, evitando ai cittadini di Carovigno ulteriori mesi di vita nel più insalubre inquinamento, con persistente criticità ambientale del suo suolo e del suo mare, compresi quelli della bellissima oasi naturale di Torre Guaceto, da troppo tempo ormai esposta ad uno scenario patogeno non compatibile con le sue ambizioni e con i tempi moderni".

Dichiarazioni, quelle dell’assessore Amati, che ancora una volta (è non  è la prima) stonano in termini emozionali e sostanziali con quelle di Ferrarese: “Ho portato a casa un risultato di grande rilevanza in campo ambientale. La Regione Puglia si farà carico del finanziamento conclusivo di un milione e mezzo di euro e quindi si potrà procedere con una tabella di marcia particolarmente rigida che prevede sessanta giorni per la progettazione dell’intervento, novanta giorni per il bando di gara e sette mesi per la realizzazione delle opere. Il tutto, pertanto, si concluderà nel marzo del 2013 con l’entrata in funzione dell’impianto attraverso cui sarà possibile far confluire i reflui dei depuratori di Ceglie Messapica, Francavilla Fontana e Latiano che attualmente finiscono nel canale Reale e quindi nelle acque di Torre Guaceto, determinando un effetto inquinante”.

“E’ evidente che questo risultato - prosegue il Presidente Ferrarese – rappresenta un elemento di grande positività per il territorio in quanto si elimina un danno ambientale di notevoli proporzioni che attualmente pesa sull’oasi di Torre Guaceto. Abbiamo lavorato sodo per due anni per giungere a questo punto e nell’ultimo mese abbiamo intensificato i contatti tra tutti i soggetti interessati proprio per rimuovere qualsiasi tipo di ostacolo. Non esagero, pertanto, nel dire che quella di oggi è una data storica per il nostro territorio e per la sua tutela”.

E su Carovigno, capitolo a parte: “Nella stessa riunione si è discusso del depuratore di Carovigno e l’Acquedotto Pugliese ha proposto di realizzare un impianto di affinamento delle acque ad hoc per lo stesso impianto, in maniera tale che nel canale Reale possano terminare acque depurate ben oltre la tabella 4, in quanto rispondenti a quanto previsto dal decreto ministeriale 185/2003. Si tratta, pertanto, di acqua perfettamente riutilizzabile a scopi irrigui”. Le conclusioni del presidente? “E’ evidente, a questo punto, che la Provincia, a fronte di tale fatto nuovo, si impegna a convocare una apposita conferenza di servizi con tutti gli enti, compreso il Consorzio di Torre Guaceto, per il più utile percorso autorizzativo”.

Sulla questione esce allo scoperto anche Italia Dei Valori, che in uno nota a firma del coordinatore provinciale Lorenzo Caiolo (ex sindaco di San Vito dei Normanni) e di Elio Lanzillotti (Responsabile Dipartimento regionale Ambiente) affermano con forza il loro dissenso rispetto all’attivazione temporanea del Depuratore di Carovigno. Posizione che emerge, peraltro, anche tra le righe di una recente interrogazione parlamentare affidata al senatore Idv, Giuseppe Caforio.

Lanzillotti e Caiolo puntano il dito contro “la gravità delle conseguenze che lo scarico delle acque nel Canale Reale avrebbe per il patrimonio ambientale che Torre Guaceto oggi rappresenta”. E aggiungono: “Non si comprese a suo tempo la variazione del progetto che in un primo momento prevedeva l’uso irriguo delle acque depurate, non si comprende oggi il perché di tale dannosa ed irresponsabile scelta: basterebbe allungare  di qualche centinaio di metri la condotta a mare”.

E c’è di più. Caiolo e Lanzillotti difendono a tuttotondo il numero uno della Provincia: “Idv deve purtroppo lamentare la disinformazione che alcuni organi di stampa stanno producendo sull’argomento, rappresentando il presidente Ferrarese unico testardo oppositore alla messa in funzione dell’impianto. Non è così perché oltre al Consorzio di Torre Guaceto e all’Idv vi sono i cittadini che hanno manifestato con migliaia di firme il loro dissenso”.

Ovviamente il presidente Ferrarese non è “l’unico testardo oppositore”, ma semplicemente l’autorità pro tempore alla quale un intero Consiglio comunale, quello di Carovigno, e la Regione (volendo restare in campo istituzionale) da settimane stanno facendo appello, affinché firmi un’autorizzazione temporanea che ponga fine all’inquinamento della falda e consenta temporaneamente di scaricare a Canale Reale le acque derivanti dall’impianto tabella 4 (già di fatto un sanificatore) di Bufalaria. Ma tant’è. Ed anche il senatore Caforio, nell’interrogazione parlamentare, ammonisce: “L'area Marina Protetta di Torre Guaceto è seriamente minacciata dall'attivazione dell'impianto di depurazione consortile del Comune di Carovigno, in costruzione da più di trenta anni e non ancora completato”. Ma lui è di Latiano, e il depuratore del suo comune scarica da lungo tempo nel Canale Reale.

“Carovigno incombe, mentre i depuratori di vecchia generazione (tabella 1) di Mesagne, Francavilla Fontana e Latiano, già scaricano (e da anni) a Canale Reale”, fa notare il sindaco Vittorio Zizza, che aggiunge: “Le condizioni per il via libera della Provincia già c’erano. A maggior ragione, alla luce dei risultati dell’incontro odierno, siano convinti che la Provincia rilascerà entro il 30 marzo l’autorizzazioni.  Se ciò non dovesse accadere, saremmo pronti  a far valere le nostre ragioni nelle sedi opportune. E comunque, sino alla fine del mese, su questo tema noi non abbasseremo la guardia”.

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