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Discarica Autigno, in Appello tutti assolti

BRINDISI – Totalmente riformata dalla Corte di appello di Lecce la sentenza che in primo grado, per il percolato della discarica di Autigno, aveva assolto l’allora sindaco di Brindisi Giovanni Antonino e condannato gli altri otto imputati a pene tra i dieci mesi di reclusione (Francesco Magno, geologo, progettista della discarica, e un anno e otto mesi Pietro Cafaro, dirigente del settore Ecologia e Lavori pubblici del Comune di Brindisi). La Corte di Appello ha praticamente assolto tutti stabilendo il doversi procedere per prescrizione di alcuni capi di imputazione e il fatto non sussiste per altri capi di imputazione.

BRINDISI – Totalmente riformata dalla Corte di appello di Lecce la sentenza che in primo grado, per il percolato della discarica di Autigno, aveva assolto l’allora sindaco di Brindisi Giovanni Antonino e condannato gli altri otto imputati a pene tra i dieci mesi di reclusione (Francesco Magno, geologo, progettista della discarica, e un anno e otto mesi Pietro Cafaro, dirigente del settore Ecologia e Lavori pubblici del Comune di Brindisi). La Corte di Appello ha praticamente assolto tutti stabilendo il doversi procedere per prescrizione di alcuni capi di imputazione e il fatto non sussiste per altri capi di imputazione.

Il procuratore generale aveva chiesto la conferma delle condanne inflitte in primo grado dal giudice monocratico Rossana Giannaccari il 29 gennaio del 2007. Gli imputati sono, oltre a Cafaro e Magno (progettisti), l’ingegnere Tommaso Elia (componente commissione di collaudo), condannato in primo grado a un anno e due mesi di reclusione; Pasquale Fischetto (componente commissione di collaudo), un anno e due mesi di reclusione; Roberto Loreti (direttore tecnico della discarica), un anno e quattro mesi di reclusione; Giuseppe Masillo (direttore tecnico della discarica), un anno e quattro mesi; Gino Montinari (titolare della Monticava), un anno di reclusione, e Cosimo Pescatore (direttore dei lavori), un anno e quattro mesi di reclusione.

Unico assolto era stato Antonino. Per tutti la pena era stata sospesa. Oggi la Corte di appello ha azzerato tutte le condanne. Cafaro è stato difeso da Giovanni Paolo Sisto, Elia da Angelo Oliva, Fischetto da Antonella Elia, Magno da Daniela Faggiano, Masillo da Osvaldo Colagiuri e Deprezzo, Montinaro da Anna Grazia Maraschio e Federico Massa, Pescatore da Massimo Manfreda e Pietrantonio De Nuzzo, Loreti da Francesco Silvestre e Mauro Masiello.

I fatti risalgono al 2000. La discarica di Autigno, secondo l’accusa, pur non possedendo tutti i richiesti requisiti documentali, veniva autorizzata dal prefetto a stoccare 65mila metri cubi di rifiuti su richiesta del vice sindaco che a sua volta aveva basato tale richiesta su indicazioni tecniche di Cafaro e Pescatore.

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