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Giovedì, 25 Aprile 2024
Ambiente San Pietro Vernotico

Ex discarica, verso una soluzione

SAN PIETRO VERNOTICO - si è chiuso il procedimento relativo alla bonifica e messa in sicurezza della discarica Pallitica con esito positivo.

SAN PIETRO VERNOTICO – Una buona notizia riguardante la discarica dismessa “Pallitica” situata nella zona 167 di San Pietro Vernotico, in attesa di bonifica da quasi dieci anni: dopo una lunga conferenza dei servizi alla presenza dei funzionari regionali, dei funzionari Arpa, dei progettisti, e dopo aver acquisito i pareri favorevoli di Provincia ed Asl si è chiuso il procedimento relativo alla bonifica e messa in sicurezza della discarica Pallitica con esito positivo. A renderlo noto è il sindaco di San Pietro Vernotico, l'avvocato Pasquale Rizzo.

“Spetta ora all’Ente Provincia adottare i consequenziali provvedimenti, e siamo certi che il prossimo mese potrà essere avviato il bando di gara per i lavori”. Si tratta di un intervento importante per il Paese soprattutto dal punto di vista ambientale, da circa un anno i rifiuti tombati nell'area che un tempo era una discarica, stanno emettendo fumi tossici attraverso processi di autocombustione che si innescano autonomamente. I residenti della zona hanno più volte richiesto l'intervento dei vigili del fuoco e della Protezione civile per sedare le colonne di fumo che nel periodo estivo rendevano l'aria irrespirabile. Hanno anche informato della vicenda i vari enti competenti. Martedì, finamente, si è giunti a una conclusione.

La storia della discarica Pallitica, da quanto spiega Rizzo in una nota stampa, ha inizio nel 2005.“Il consiglio Provinciale con deliberazione del 31.12.2005 assegnava al Comune di San Pietro V.co 1.450mila euro per eseguire le opere di messa in sicurezza e completamento della bonifica e sistemazione finale della discarica Pallitica, ed il relativo disciplinare, firmato immediatamente dopo, tra Provincia e Comune, prevedeva la fine lavori nel 2009. Il 6.7.2007 (un anno e mezzo dopo la firma del disciplinare) con determina nr. 340 è stato avviato di fatto il procedimento predisponendo la gara per la progettazione della sola caratterizzazione (attività questa preliminare alla successiva attività di “bonifica” o messa in sicurezza), poi aggiudicata sempre nel mese di luglio del 2007".

"Il 18 giugno del 2007, intanto, è stata richiesta alla Provincia ed ottenuta dal Comune una prima erogazione di finanziamento pari a 399.996 euro nel mentre il 18 marzo 2008 (prima ancora della aggiudicazione dei lavori di caratterizzazione) è stato richiesto ed ottenuto sempre dalla Provincia un ulteriore acconto pari a due milioni di euro, nonostante, di fatto, nulla era stato speso del primo acconto ricevuto (al più erano stati assunti impegni di spesa peraltro di importo inferiore al primo acconto ricevuto)".

" Il 30 luglio 2008 sono stati aggiudicati i lavori di caratterizzazione ad una società di Sassari (poi fallita), la Alpes per un importo pari ad 118.770,85 euro. Tra marzo ed aprile 2009 il Comune ha incassato dalla Provincia 850mila (prima del predetto incasso avevamo impegnato circa 200mila euro pari al massimo importo spendibile se la società avesse ultimato la caratterizzazione. Nelle casse del Comune vi era quindi un esubero di circa 400mila che, prima della ultimazione della caratterizzazione e della successiva predisposizione di un progetto esecutivo, non avrebbe potuto mai essere impegnato e speso). Vi è una lettera a firma del sindaco dell’epoca Rollo e dell’ing. Michele Zaccaria in data 31.3.2009 – a lavori di caratterizzazione sospesi – con la quale si richiede alla Provincia il pagamento predetto del saldo dell’intero progetto pari a 850mila euro ben sapendo che nell’anno 2009 il nostro Comune era tenuto al rispetto del Patto di stabilità”.

“Premesso tanto si rimarca che, ferma restando l’auspicata conoscenza della valutazione di quanto indicato in precedenza non vi è stata la possibilità di spendere i predetti importi negli anni dal 2010 al 2012 avendo l’Ente fatto fronte agli ingenti debiti contratti per la zona Pip ed ai stringenti limiti imposti dal patto di stabilità interno; tuttavia il procedimento amministrativo, seppure nelle more del procedimento di revoca, sta andando avanti e tanto la Provincia che l’Arpa hanno già dichiarato che l’intervento è non solo adeguato ma anche necessario, per cui si ritiene che il rischio di definitivo definanziamento sia limitato. La società aggiudicatrice della progettazione dei lavori di bonifica, come già rimarcato, ha completato il progetto tenendo conto dei rilievi sollevati dai vari Enti ed a quest’ultimo è stato inoltrato il progetto stesso chiedendo al contempo la convocazione di altra conferenza dei servizi".

"Il Consigliere comunale Pierangelo Pinto ha avuto interlocuzione diretta nel mese di settembre del corrente anno con il Presidente Vendola che da subito si è dimostrato attento e disponibile avendo, già sin dall’incontro del 24 settembre 2013, posto a disposizione degli interlocutori del Comune gli uffici al fine di dare una efficace e pronta soluzione al problema. Il sottoscritto sin dal marzo del 2013 (e quindi ben prima della revoca del finanziamento) con atti formali aveva avviato percorsi amministrativi nei confronti del funzionario responsabile che, nella denegata ipotesi di revoca definitiva del finanziamento, riprenderanno il loro corso".

"Chi conosce quanto verificatosi e sa leggere gli atti di bilancio, ben è consapevole di quanto verificatosi tra il 2007 il 2008 e, soprattutto, nel 2009 quando il Comune di San Pietro V.co è stato nuovamente inserito tra gli Enti soggetti al Patto di Stabilità interno. Il sottoscritto, dal 2010 in poi, ha dovuto seguire (con un patto di stabilità così gravoso, con l’esposizione debitoria ereditata, con i tagli di trasferimenti sempre più rilevanti e tenendo conto degli spazi finanziari che altri precedentemente hanno utilizzato) percorsi di fatto immodificabili in merito alle opere pubbliche da eseguire, ha formalizzato contestazioni specifiche a chi ha potuto errare, ha avviato ogni percorso, politico ed amministrativo, per dare soluzione al problema, ed ha raccolto tutti i dati che altri dovranno valutare non solo sotto il profilo squisitamente politico ma anche “erariale”.

"Da ciò discende l’opportunità di pervenire, nell’interesse del Paese, ad una soluzione positiva della vicenda, fermo restando che qualora qualcuno meno avvezzo a comprendere le dinamiche verificatesi negli anni dal 2005 al 2010 intenda discutere di “colpe”, di “buona amministrazione”, o di “tempestività”, il sottoscrtto è ben lieto di confrontarsi, carte e dati alla mano, con la “storia” del procedimento che ha visto, come attore principale, anche il consigliere regionale Romano che, sino al 2008, era anche consigliere comunale e deve rispondere, con la sua maggioranza del tempo, delle ragioni in forza delle quali un progetto finanziato nel 2005 e che prevedeva una sua definizione nel 2009, alla data del 2008 (e quindi quando anche lui era consigliere comunale) aveva incassi per circa 500mila euro ed impegni economici per meno di 200mila (per non parlare dei minori importi effettivamente spesi), delle ragioni che hanno comportato un tempo immenso (un anno e sette mesi dalla data di sottoscrizione del disciplinare) solo per bandire la gara volta ad individuare chi doveva progettare i lavori di caratterizzazione, ed un ulteriore anno (luglio 2008) per affidare i lavori di caratterizzazione a seguito della approvazione della predetta progettazione (in anni nei quali il Comune non era tenuto al rispetto degli obblighi del patto di stabilità interno e poteva tranquillamente spendere quanto incassato)”.

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