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Venerdì, 29 Marzo 2024
Ambiente Oria

Fuoriuscita di liquami, il Noe sequestra area comunale ad Oria

ORIA – La puzza di fogna si sente in tutta la zona tra le masserie “Case grandi” e “Case piccole”, appena lasciato il santuario di San Cosimo e si imbocca la strada per Manduria. E si sente ancor di più man mano che ci si avvicina all’area che questa mattina i carabinieri del Noe di Lecce (Nucleo operativo ecologico) hanno sottoposto a sequestro per accertare come mai quel terreno si stia trasformando in una palude di liquami mista ad acque reflue.

ORIA – La puzza di fogna si sente in tutta la zona tra le masserie “Case grandi” e “Case piccole”, appena lasciato il santuario di San Cosimo e si imbocca la strada per Manduria. E si sente ancor di più man mano che ci si avvicina all’area che questa mattina i carabinieri del Noe di Lecce (Nucleo operativo ecologico) hanno sottoposto a sequestro per accertare come mai quel terreno si stia trasformando in una palude di liquami mista ad acque reflue.

Si tratta di un’area di circa trentamila metri quadrati recintata con una inferriata e chiusa da un cancello. E’ un’area di proprietà del Comune di Oria e gestita dall’Acquedotto pugliese. I carabinieri del Noe l’hanno individuata a seguito di segnalazioni di abitanti della zona, infastiditi dal fetore che quel terreno emana. La zona, come si è detto, è proprio a ridosso del Santuario. Quando il vento soffia da Ponente il cattivo odore invade l’area del santuario, dello zoo e dei numerosi ristoranti, affollati soprattutto nei giorni festivi.

Stando alla ricostruzione che si è potuta effettuare nell’area in questione vi è una “vora” (una voragine carsica che si apre nel terreno e finisce nel sottosuolo a grandi profondità) nella quale finiscono le acque reflue dell’impianto fognario di Oria. Acque che precedentemente vengono depurate e, dunque, non sono inquinanti. Ma a quanto pare, e da qui il sequestro, le cose da qualche tempo non sono andate come dovrebbero. L’area si stava trasformando in una grande palude con la presenza di liquami provenienti dall’impianto fognario che, a quanto pare, fuoriuscirebbero dai pozzetti situati lungo la condotta delle acque reflue. Liquami che sarebbero la causa del cattivo odore, accentuato dalla pioggia dei giorni scorsi che ha trasformato l’area in una grande palude,.

I carabinieri hanno sottoposto a sequestro l’area e ora svolgeranno indagini per stabilire le eventuali responsabilità. Nella stessa mattinata, dopo che il Comune è stato informato del sequestro, ha inviato sul posto una squadra di operai e un tecnico, per effettuare rilievi e transennare la zona.

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