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Ambiente

Arpa indagherà sui rischi sanitari da esposizione agli inquinanti

Finalmente in Puglia e nelle aree a rischio di Taranto, Brindisi e Lecce una indagine avanzata sugli effetti sanitari dell'esposizione di madri, bambini e adulti agli inquinanti industriali e di altro genere

Le rilevanti attività industriali presenti nelle aree di Taranto e Brindisi, gli elevati livelli di inquinanti misurati nel tempo in prossimità degli stabilimenti e dove risiedono gruppi numerosi di popolazione, nonché i dati epidemiologici che dimostrano come tali aree presentino eccessi di mortalità e di incidenza di patologie potenzialmente associate a fattori di rischio ambientali, hanno determinato una elevata percezione soggettiva del rischio nelle comunità locali. Questo ha portato ad un crescente bisogno di conoscenza della popolazione, che si esprime attraverso le numerose richieste rivolte ad Arpa e alle Asl circa le possibili ricadute in termini sanitari legate all’esposizione agli inquinanti ambientali, anche al di fuori delle aree direttamente caratterizzate da note criticità.

L'acciaieria Ilva di TarantoIl progetto di ricerca - Ne deriva la necessità di sviluppare un progetto straordinario di ricerca che fornisca informazioni scientifiche evolute su ciascun punto della filiera ambiente e salute, in modo da definire quali-quantitativamente l’impatto delle sorgenti emissive di Brindisi e Taranto sulle matrici ambientali e sugli indicatori sanitari, considerando nelle ricadute anche la provincia di Lecce, dove il livello di percezione del rischio ha determinato l’interessamento diretto di soggetti istituzionali. Il progetto ha l’obiettivo di identificare i profili di rischio dei cittadini della macro area Jonico‐Salentina in funzione della loro esposizione “attuale” a tutte le possibili sorgenti inquinati.

Si indagherà sugli scenari attuali - Pertanto, in questa specifica sezione non saranno presi in considerazione scenari emissivi pregressi, oggetto di altre linee di intervento nell’ambito del CSA, né informazioni relative alla bonifica di Siti di Interesse Nazionale (SIN), se non per l’esposizione derivante dalla residenza nei SIN, tale da determinare un rischio aggiuntivo per la popolazione e definito nelle analisi di rischio. È noto, infatti, che gli impatti dovuti alla contaminazione del suolo riguardano le acque superficiali e sotterranee, l’atmosfera e la catena alimentare determinando rischi, a volte gravi, per la salute umana.

Il petrolchimico-2Le fonti inquinanti e gli esisti sanitari - Saranno oggetto dunque della valutazione le esposizioni ambientali derivanti dalle fonti industriali, dalla combustione di biomasse, dal traffico stradale, navale e aeroportuale, e di origine naturale (radon). Le componenti che verranno prese in considerazione saranno dunque l’inquinamento atmosferico, la rumorosità ambientale, e la contaminazione indoor da radon. Gli esiti sanitari che saranno considerati sono: quelli legati alla salute materno‐infantile (indicatori di salute riproduttiva e di salute nei primi anni di vita, incluso lo sviluppo cognitivo e le malformazioni neonatali); le patologie respiratorie e cardio‐vascolari acute e croniche in età adulta.

La valutazione del rischio - La valutazione del rischio di esposizione (Risk Assessment) sarà effettuata sia attraverso i metodi tradizionalmente utilizzati nei rapporti di Valutazione di Danno Sanitario redatti ai sensi della LR 21/2012 e del RR24/2012, sia attraverso metodi innovativi di elaborazione di informazioni chimiche (relative al particolato atmosferico, alle sue componenti ed agli idrocarburi aromatici), fisiche (meteorologia, radon e rumore), tossicologiche ed epidemiologiche (specie nell’utilizzo, là dove esistenti, di consolidate funzioni esposizioni‐risposta da meta‐analisi degli studi disponibili).

prelievo sangue per analisi-2Questa procedura di nuova generazione che considera tutti i determinanti della salute (biologici e genetici, ambientali e occupazionali, sociali e comportamentali) e le interazioni con i fattori di rischio permette di effettuare un Risk assessment “multi sources” e “multiple pathways” ed ottenere una più accurata valutazione del rischio sanitario. Tale metodologia, pur prevedendole stesse fasi di quella tradizionale (identificazione dei pericoli, valutazione dose‐risposta, valutazione dell’esposizione e caratterizzazione del rischio), pone grande attenzione alla valutazione del potenziale genotossico degli inquinanti. In particolare, promuove l’utilizzo di nuovi indicatori di effetto (endpoint) ottenuti sia da studi di tossicità in vitro e in vivo che di biomonitoraggio umano (sangue, urine e esalato).

Centralina Arpa di TorchiaroloI due rami del progetto - Il progetto Jonico‐Salentino è costituito da due sub‐progetti, di cui uno di carattere più generale che considera l’intera macro‐area Jonico‐Salentina ed uno di dettaglio focalizzato sulle aree caratterizzate da elevata criticità ambientale e/o da sussistenza di danno sanitario. Il primo studio, sostanzialmente di tipo ambientale, mira alla valutazione della qualità dell’aria nelle tre province di interesse (Taranto, Brindisi e Lecce) basandosi sia su dati reali ottenuti presso le centraline della qualità dell’aria sia su stime di ricaduta delle emissioni al suolo ottenute dalla modellistica diffusionale applicata ai dati dell’inventario delle emissioni e ai dati meteo. L’integrazione di modelli numerici ed informazioni sperimentali (data assimilation) permetterà di ottenere informazioni più realistiche sia della distribuzione che dei valori di concentrazione al suolo.

Lo studio si completa con la valutazione della tossicità del particolato atmosferico utilizzando sia test in vivo basati sulla determinazione dell’angiogenesi indotta sulla membrana corio‐allantoidea (CAM) di embrioni di pollo in ovo, che in vitro su linee cellulari umane di epitelio e di fibroblasti esposte “direttamente” (interfaccia aria‐liquido) e “in campo” a flussi di aria atmosferica campionati presso i siti di monitoraggio oggetto di studio. L’esecuzione di test biologici permetterà di identificare nuovi fattori di rischio (endpoint) da utilizzare nella valutazione del rischio sanitario. In particolare, saranno effettuate due valutazioni parallele: nel primo caso saranno considerata la caratterizzazione spinta e tossicologica del PM, mentre nel secondo si intende associare la massa del particolato agli indicatori di rischio biologici.

Ospedale Santissima Annunziata di TarantoLe tre criticità - Parallelamente a questo studio, sarà condotto un approfondimento sulla salute materno‐infantile monitorando gli ambienti, lo stile di vita e l’esposizione di bambini di età scolare nella città di Taranto, integrando il progetto CCM coordinato dall’ISS e denominato “Studio di biomonitoraggio e tossicità degli inquinanti nel territorio di Taranto”, nella provincia di Lecce estendendo il progetto MAPEC‐LIFE e nella città di Brindisi. Nei siti di interesse (indoor e outdoor) saranno condotte campagne di misura mirate, utilizzando strumentazione di nuova generazione con fine di monitorare in tempo reale l’andamento dei principali inquinati atmosferici, identificare le sorgenti emissive e valutare la presenza di eventi a breve durata e/o vento selettivi.

Le analisi previste - Contemporaneamente, si procederà con la valutazione dei livelli di esposizione agli inquinanti atmosferici attraverso lo studio di alterazioni cellulari, biochimiche e molecolari, registrabili nei tessuti e/o cellule e/o fluidi biologici. In dettaglio saranno monitorate le concentrazioni di metalli con proprietà neurotossiche e di inquinanti organici persistenti nel sangue e nelle urine dei bambini coinvolti nello studio. Inoltre saranno eseguiti il test dei micronuclei (MN) e il Comet test nelle cellule della mucosa orale e nella saliva, valutato il grado di metilazione del DNA nelle cellule nasali, e condotto il monitoraggio dell’ossido nitrico (FeNO) nell’aria espirata dei bambini selezionati.

radio terapia 2-2La definizione del rischio sanitario - L’elevato numero di informazioni ottenute dal presente studio saranno integrati ai fini di una valutazione accurata del rischio di esposizione sia in età pediatrica, che per la popolazione adulta esposta: le stime di rischio sanitario (cancerogeno e non cancerogeno) saranno valutate in funzione di un intervallo di attenzione (1x10‐5 ‐ 1x10‐4) e una soglia di accettabilità (1x10‐4).

Lo studio permetterà, pertanto, di dare una risposta sulla esistenza o meno di condizioni di rischio sanitario inaccettabile per i cittadini delle 3 province, anche in considerazione dei preoccupati dati sanitari che confermano ancora un eccesso di rischio di tumori polmonari nella provincia di Lecce. La realizzazione del progetto ha richiesto il coinvolgimento, oltre di ARPA, Ares e le ASL di Taranto, Brindisi e Lecce, delle Università e i Centri di Ricerca pugliese, dell’ISS e dell’Università di Milano. È in corso una rimodulazione dello studio anche sulla base delle più recenti evidenze di inquinamento ambientale.

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