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Giovedì, 28 Marzo 2024
Ambiente

Incendi in Puglia, bene Brindisi

BARI - Nei primi otto mesi del 2011 la Puglia è stata la regione italiana a maggior superficie boscata percorsa dal fuoco, 2020 ettari complessivamente, con un aumento del 66% degli incendi (3008) e del 41% del territorio interessato rispetto al 2010. Il dato emerge dall'indagine “Ecosistema incendi 2011” realizzata da Legambiente e dipartimento Protezione civile e Corpo forestale dello Stato, nell'ambito della campagna “Non scherzate col fuoco” presentata oggi a Bari ai giornalisti.

BARI - Nei primi otto mesi del 2011 la Puglia è stata la regione italiana a maggior superficie boscata percorsa dal fuoco, 2020 ettari complessivamente, con un aumento del 66% degli incendi (3008) e del 41% del territorio interessato rispetto al 2010. Il dato emerge dall'indagine “Ecosistema incendi 2011” realizzata da Legambiente e dipartimento Protezione civile e Corpo forestale dello Stato, nell'ambito della campagna “Non scherzate col fuoco” presentata oggi a Bari ai giornalisti.

"La nostra bravura nello spegnere gli incendi sta paradossalmente diventando il nostro problema, poiche' genera una mancanza di attenzione da parte dei mezzi di comunicazione e dei cittadini nei confronti di chi e del motivo per il quale commette l'atto criminale di appiccare incendi", ha detto l'assessore regionale alle Opere pubbliche e Protezione civile, Fabiano Amati, commentando i dati.

"I dati diffusi – ha proseguito Amati - ci dicono infatti che l'apparato di uomini e mezzi che abbiamo messo su è certamente funzionale allo spegnimento degli incendi. Il fatto però che siamo particolarmente efficienti nelle operazioni di spegnimento rappresenta il nostro problema, perché un rogo acceso e spento in poche ore non fa notizia. Spegniamo velocemente le fiamme e tutti continuano a fare le loro vacanze e la loro vita e non si pongono l'argomento del crimine che c'è dietro il gesto di appiccare un incendio”.

"Continuiamo a interrogarci - ha detto Amati – senza risposta, sul perché vengano appiccati, visto che la maggior parte di questi sono di origine dolosa. Che siano intenzionalmente appiccati per un qualsiasi scopo o che siano conseguenza di imprudenza o negligenza, come spesso accade nel cattivo uso delle pratiche agricole, lo scenario che si prospetta ci dice ogni volta che il numero di denunce non è lontanamente paragonabile a quello degli incendi appiccati. Senza contare che la Regione Puglia spende diversi milioni di euro nella campagna anti incendi boschivi”.

Somme sottratte ad altre emergenze, ha sottolineato l’assessore: “Ben oltre 6 milioni di euro per finanziare il Corpo forestale dello Stato e i Vigili del fuoco, per il noleggio di Fire Boss a mezzo di convenzioni con il Dipartimento di Protezione civile, per lo straordinario del personale, senza considerare l'ingente danno ambientale provocato dagli incendi. Tutti questi soldi potrebbero diversamente essere investiti in altre priorità come la mitigazione del rischio idraulico e geologico, causa di alluvioni e disgrazie, nei confronti dei quali non dobbiamo porci solo come lontani spettatori”.

“Rinnovo infine - ha concluso l'assessore - il mio appello ai mezzi di informazione di massa, che dovrebbero allearsi con le amministrazioni pubbliche, compiendo vera e propria attività di Protezione civile. Dare informazione puntuale potrebbe generare grande senso di vergogna nei confronti di chi pensa che la sua micro attività illegale non serva a mutare l'armonia del mondo".

Intanto dall'indagine «Ecosistema incendi 2011» che mirava a rilevare lo stato di attuazione della legge 353/2000 dal punto di vista delle azioni messe in campo dalle amministrazioni comunali per arginare la piaga degli incendi boschivi è emerso anche che in Puglia, nel 2010, sono divampati 473 incendi con 5.020 ettari bruciati rispetto ai 277 incendi e 4.358 ettari andati in fumo nel 2009. Più colpita la provincia di Bari (156 incendi e 2.703 ettari in fiamme) seguita da Taranto (116 incendi e 1.221 ettari), mentre Brindisi ha registrato solo 12 incendi e 17 ettari bruciati.

Nella scala dei Comuni invece Altamura è al primo posto con 2.824 ettari interessati dai roghi, seguita da Andria e Gravina con 2.240 e 2.032 ettari. “I Comuni hanno svolto un buon lavoro di mitigazione - ha riferito il presidente di regionale di Legambiente, Francesco Tarantini - mettendo in campo strumenti come l'informazione, i piani di zona, il catasto delle aree percorse dal fuoco, le torrette di avvistamento, ma devono fare di più”. Lo dimostra il fatto che quest'anno le bandiere “Bosco sicuro” assegnate alla Puglia sono due, a Bari e a Melendugno (Le) contro le 8 dell'anno precedente. Per il comandante regionale del Corpo forestale, Giuseppe Silletti, occorre “lavorare molto su di una prevenzione a 360 gradi che preveda anche studi di settore circoscritti a determinate aree”.

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