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Venerdì, 29 Marzo 2024
Ambiente

"L'arte per purificare il territorio": singolare protesta nei pressi della Centrale Enel

BRINDISI – La loro protesta è avvenuta attraverso un linguaggio particolare, consono alle loro attitudini e alle loro caratteristiche: l’arte. Questa mattina un gruppo di artisti salentini (Mina D’Elia, Gianni Colombo e Franco Livera) si sono recati presso la spiaggia vicina alla Centrale Enel e hanno dato vita ad una singolare protesta, “in difesa del territorio sempre più deturpato dalla mano dell’uomo”.

BRINDISI – La loro protesta è avvenuta attraverso un linguaggio particolare, consono alle loro attitudini e alle loro caratteristiche: l’arte. Questa mattina un gruppo di artisti salentini (Mina D’Elia, Gianni Colombo e Franco Livera) si sono recati presso la spiaggia vicina alla Centrale Enel e hanno dato vita ad una singolare protesta, “in difesa del territorio sempre più deturpato dalla mano dell’uomo”. Seguendo una ritualità nata dalla rete degli ormai famosi Flash-Mob, vere e proprie performance artistiche di gruppo, artisti salentini e piemontesi hanno costruito un ambiente decontestualizzato e di riappacificamento tra l'uomo e la natura ornando il territorio con ben 43 coloratissime cravatte, simbolo di eleganza. “Perché il nostro territorio è davvero elegante, solo che man mano ce lo stiamo dimenticando: la deriva ambientale è evidente, e non si può continuare a fare finta di non vedere”, spiega Mina D’Elia. “Con il linguaggio dell’arte la nostra finalità è stata quella di riportare agli occhi di tutti la drammatica realtà”.

“Con l'arte - hanno spiegato gli artisti - per pochi minuti si è ridato vita purificando, concettualmente, quei luoghi di sofferenza e devastazione, e dignità a tutti i cittadini salentini funestati e schiavizzati da questa "tirannia energetica" ridando dignità, bellezza e rispetto per una terra oramai divenuta luogo di scempio e di conquista da parte di disumane multinazionali dell'energia, sia essa energia prodotta da fonte fossile che energia prodotta da fonte rinnovabile selvaggia e industriale”.

“E’ stato desolante – ha spiegato la D’Elia commentando l’esperienza odierna – notare certi lidi ormai divenuti smboli dell’abbandono, tra degrado generale e cumuli di immondizia”.

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