rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Ambiente

"Limoni, l'inquinamento riduce le difese"

SAN PIETRO VERNOTICO - “Limunari e rangari cu li mani l'ati lassari” (limoni e arance con le mani li dovete lasciare). I nonni della Calabria, una delle regioni ricche di agrumeti, si rifacevano a questo detto popolare quando spuntavano frutti deformi.

SAN PIETRO VERNOTICO - “Limunari e rangari cu li mani l'ati lassari” (limoni e arance con le mani li dovete lasciare). I nonni della Calabria, una delle regioni ricche di agrumeti, si rifacevano a questo detto popolare quando sui loro alberi spuntavano frutti deformi assomiglianti a una mano. Nella maggior parte dei casi episodi di questo genere si verificavano sugli alberi che crescevano lungo la ferrovia.

Per i nonni della Calabria, quando la Scienza non aveva ancora diffuso l'esistenza dell'acaro delle meraviglie (anche se la sua scoperta risale al 1937), il parassita che deforma limoni e arance, la nascita di un frutto “con le dita” era il segnale che la terra era stanca. Lo racconta un’avvocata di Mesagne con origini calabresi: “Mia nonna quando trovava negli agrumeti frutti che avevano la forma di mani ripeteva sempre questo proverbio. Ci spiegava che il terreno era stanco, probabilmente inquinato. Questi episodi erano più diffusi dopo una stagione di piogge e in quegli agrumeti che crescevano lungo le ferrovie. Si riteneva che la polvere di carbone sprigionata dai treni con l'acqua finiva nel terreno venendo assorbita dalle radici”.

Una credenza popolare, priva di ogni fondamento scientifico che, però, in qualche modo ci ha azzeccato. Da quanto spiega un agronomo barese, Nico Catalano, a integrazione di quanto diagnosticato da un suo collega brindisino Michele Trotti, intervistato da questa redazione nei giorni scorsi sul fenomeno dei limoni mutanti apparsi su numerosi alberi del Brindisino: “Se l'acaro delle meraviglie oggi colpisce un numero così elevato di alberi, di certo qualcosa nell'ecosistema è cambiato. Quel tipo di vegetazione non è più in grado di difendersi dagli attacchi esterni”. L'inquinamento, inteso come contaminazione dell'aria, dell'acqua e della terra, quindi, in qualche modo c'entra.

“Probabilmente le cause sono molteplici e concatenate – precisa Catalano – l'acaro durante la sua attività di suzione e deposizione delle uova tramite le punture ai tessuti vegetali, trasmette dei virus che provocano le successive malformazioni dei tessuti molli vegetali. Questo è quello che accade alla pianta. Partendo dal presupposto che ogni essere vivente ha un antagonista naturale creato da madre natura, un cambiamento delle condizioni ecologiche che riduce le difese che la natura stessa ha creato per contenere gli acari e i virus, infrange questo equilibrio e di conseguenza questi parassiti in mancanza di controllori naturali proliferano e le patologie da essi creati si evidenziano maggiormente”.

“C'è da precisare, comunque, che le proprietà organolettiche del frutto, non sono pregiudicate dalla forma che assume. Quasi certamente la causa di quelle malformazioni è l'acaro delle meraviglie, ma per affermare che quei frutti deformi non sono inquinati occorre farli analizzare”. E' stato accertato, attraverso la segnalazione di numerosi lettori, che quei limoni a forma di mano, quest'anno sono spuntati su alberi presenti in tutto il territorio del brindisino, da Nord a Sud. Il fenomeno, fino alla stagione scorsa non era così diffuso.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Limoni, l'inquinamento riduce le difese"

BrindisiReport è in caricamento