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Nasce il Comitato Energia, Ambiente e Territorio: "Diversi dagli altri ambientalisti"

BRINDISI – Con il nome di “Energia, ambiente e territorio” nasce un comitato ambientalista che si propone come soluzione alternativa rispetto a tutti gli altri attualmente esistenti e dallo stesso neonato gruppo definito come “signori del no a tutto che tentano di determinare le scelte degli amministratori locali in materia energetica”.

BRINDISI – Con il nome di “Energia, ambiente e territorio” nasce un comitato ambientalista che si propone come soluzione alternativa rispetto a tutti gli altri attualmente esistenti e dallo stesso neonato gruppo definito come “signori del no a tutto che tentano di determinare le scelte degli amministratori locali in materia energetica”.

E' il presidente del Comitato, Carlo De Punzio, a introdurne le finalità: “Noi vogliamo rappresentare le ragioni della Brindisi operosa, del fare, convinti come siamo che è possibile coniugare sviluppo industriale e rispetto dell'ambiente, condividendo la necessità di promuovere e sostenere la compatibilità della produzione di energia elettrica con la protezione e rispetto dell'ambiente, mettendo in campo azioni sinergiche al fine di promuovere la ricerca e l'innovazione unitamente a progetti di efficienza e risparmio applicate al settore energetico con l'unico scopo di attuare una politica energetica per lo sviluppo economico, sociale e ambientale della comunità brindisina”.

Il comitato si schiera dalla parte della vicepresidente della Regione Puglia Loredana Capone: “Definire questi pseudo-ambientalisti "estremisti dell'ambientalismo dediti al no", è un segno di grande equilibrio da parte sua. Equilibrio perché chiedere, come fanno i "No al Carbone", la riduzione della produzione del 30% o la conversione a gas di una centrale come quella Enel di Cerano è segno di ignoranza in materia energetica, economica e sociale. Ambientalisti seri si batterebbero perché ogni insediamento industriale e ogni cittadino rispetti leggi e limiti imposti. Si batterebbero per sfruttare la presenza degli insediamenti industriali e fare del nostro territorio un fiore all'occhiello della regione e di tutta l'Italia”.

Secondo il nuovo comitato, “la centrale di Cerano rispetta le leggi e dà lavoro e ricchezza alle nostre città. Ci chiediamo allora perché mai dovrebbe ridurre la sua produzione? Chiederete poi la riduzione di produzione di medicinali, vaccini e poi ancora la riduzione di produzione altri beni di consumo? E visto che le nostre città hanno bisogno di energia, come potrebbero fare a meno di un impianto che soddisfa l'80% del fabbisogno di tutta la Puglia? Altri paesi fanno di tutto per attirare l'industria, voi volete distruggerla”.

De Punzio si rivolge agli ambientalisti che in questi mesi hanno occupato in maniera polemica le pagine dei giornali: “Volete la conversione della centrale a gas ma non dite che in un impianto di questo tipo lavorano di solito 40 persone. Se concreti volete essere, spiegate chiaramente chi si farà carico del sostentamento delle 1.200 famiglie che vivono grazie alla centrale di Cerano. 1200 famiglie vuol dire circa 3.000 persone. Invitiamo i "No al Carbone" a spiegare come intendono sopperire ai mancati introiti alla città che svanirebbero con il venire meno delle attività portuali legate alla movimentazione del carbone. Si faranno carico anche di quelli? Ovviamente la risposta è no”.

“In un periodo in cui – spiega il Comitato - ci sono aziende che chiudono e lavoratori che perdono il loro posto di lavoro, hanno il coraggio di sparare contro una delle poche aziende che continuano ad assumere in un territorio, come il nostro, in cui tutto questo è diventato un vero e proprio sogno. Chiedono il monitoraggio delle reali emissioni? Sappiano allora che un sistema di monitoraggio esiste e che il controllo delle emissioni avviene in tempo reale e che recenti controlli da parte di Arpa Puglia hanno chiarito che la centrale opera ben al di sotto di quanto stabilito dalla normativa in vigore. Si aggiunga poi che Enel ha già da lungo tempo dato la propria disponibilità ed è pronta alla cessione del sistema di monitoraggio delle emissioni ad Arpa d'accordo con Comune e Provincia di Brindisi finanziando anche la manutenzione delle stesse”.

Il messaggio del Comitato Energia, Ambiente e Territorio è chiaro: “Oggi opporsi a convenzioni serie e percorribili con le società elettriche vuol dire opporsi allo sviluppo e al miglioramento del nostro territorio. Dire no alle convenzioni significa frenare investimenti che oltre a migliorare l'impatto ambientale possono portare nuova occupazione, rilanciare e favorire l'imprenditoria locale”. Quello che il Comitato chiede invece alle istituzioni, ad Enel e a tutto il tessuto industriale brindisino è “continuare a garantire la salute, la sicurezza dei lavoratori e del posto di lavoro”.

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