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Venerdì, 19 Aprile 2024
Ambiente

No al rigassificatore, "Il nostro non è insulto ma dissenso legittimo e informato"

“Guardi, ingegnere, se lei avesse declinato quel famoso adagio invece che sulla vista, sull’udito non avrei avuto nulla da obiettare perché quello vacilla, ma le posso assicurare che in quanto a vista non ho assolutamente problemi: ho una perfetta “visione” delle cose per le quali mi spendo, soprattutto l’ho molto chiara sul tipo di sviluppo, che non trascurando il presente, traguardi altre economie che valorizzino le peculiarità e le potenzialità del nostro porto e territorio. Il tutto in piena libertà e onestà intellettuale, civilmente e senza insultare nessuno, salvo che lei non cataloghi come insulto il dissenso sulle pretese della sua società.

Con questa concessione al diritto di replica riteniamo che sia l'ingegnere Enrico Monteleone di Brindisi Lng, che Giorgio Sciarra di Italia Nostra, abbiano chiarito sufficientemente l'uno all'altro e ai lettori i rispettivi punti di vista. Li ringraziamo, e siamo pronti a pubblicare altri articoli ed opinioni sul tema rigassificatore, ma allargando il confronto ad altri attori (per ovvie ragioni).

“Guardi, ingegnere, se lei avesse declinato quel famoso adagio invece che sulla vista, sull’udito non avrei avuto nulla da obiettare perché quello vacilla, ma le posso assicurare che in quanto a vista non ho assolutamente problemi: ho una perfetta “visione” delle cose per le quali mi spendo, soprattutto l’ho molto chiara sul tipo di sviluppo, che non trascurando il presente, traguardi altre economie che valorizzino le peculiarità e le potenzialità del nostro porto e territorio. Il tutto in piena libertà e onestà intellettuale, civilmente e senza insultare nessuno, salvo che lei non cataloghi come insulto il dissenso sulle pretese della sua società.

Ma veniamo al dunque e giacché mi è stato implicitamente concesso il diritto di replica, inizio notando, in questo suo intervento, un malcelato fastidio che la spinge ad inquinarlo, purtroppo, con un tantino di sprezzo, senza un filo di «umiltà», virtù che dovrebbe essere presente in chi riveste il ruolo di ospite.

Tralascio il parallelo tra i porti di Barcellona e Brindisi chiariti in modo «esaustivo», come dice il cappelletto al suo intervento, dalla risposta di Marcello Orlandini e come può sincerarsi chiunque, anche senza andarci di persona ma informandosi e su Google Earth.

Ritengo di non aver perso alcuna «splendida possibilità» mancando al vostro dibattito, dove, tuttavia, non mi risulta che vi fosse tutta la partecipazione da lei dichiarata, questo per amor di verità e non per ingaggiare una querelle sui numeri che non mi appassiona più di tanto avendola già vissuta per ben altre occasioni e diversissime dimensioni.

E sa perché non ho ritenuto partecipare? Il 18 aprile 2008 la sua società, la Brindisi Lng, organizzò in grande, presso l’Hotel Internazionale, una conferenza stampa annunciando di essere pronta a mettere «sul tavolo uno studio scientifico rigoroso» e invitando «a sedere a questo tavolo favorevoli e contrari».

Bene, io mi recai per cogliere questa «splendida occasione» ma mi fu vietato l’ingresso, per la cronaca sono regolarmente iscritto all’albo dei giornalisti. Un episodio a dir poco sgradevole, indicativo del tipo di relazioni che la sua società è propensa ad allacciare con la stampa e la città. Un episodio per il quale attendo ancora le scuse, che sono il minimo dovuto che può essere dettato dalla civiltà e dall’educazione. E lei mi viene a parlare di «una splendida possibilità persa» e di «una società che intende sviluppare un dialogo aperto e trasparente con la città»? La prego, lasci perdere, parliamo d’altro.

Parliamo per esempio delle vostre iniziative che si prefiggono di «valorizzare lo sviluppo di Brindisi». Non le pare che questo sia un precipuo compito della politica e delle istituzioni? Ciò rientra nella cosiddetta programmazione territoriale che ogni amministrazione deve prefiggersi, scegliendo forme e tipo di sviluppo che siano in sintonia col territorio che rappresentano e per il quale sono state scelte democraticamente dai cittadini. Non pensa che stiate invadendo un po’ il campo, non le ritenete in grado di farlo o vi volete, per caso, sostituire a esse?

Non vi è sufficiente il dissenso espresso sul rigassificatore in ogni occasione e per ultimo quello dell’assessore regionale Magda Terrevoli proprio allo Snim da voi sponsorizzato? Io, francamente, mi sentirei in imbarazzo nel portare avanti certe pretese dopo tali e tante testimonianze di contrarietà. Vorrei citare alcuni dati presi dalla relazione Nomisma da voi commissionata e relative alle «nuove entrate del porto collegate all’attività del rigassificatore pari a circa 7,5 mln di euro», notando preliminarmente che la stessa Nomisma afferma anche che «il terminal di rigassificazione, pur rappresentando un investimento rilevante nel sistema locale, non produce, nella fase operativa, dei cambiamenti strutturali nell’economia brindisina».

Bene, il sistema portuale che ne beneficerebbe è il seguente: «Servizi tecnico nautici (pilotaggio, ormeggio, rimorchio) 5.243.803,20», somma che secondo uno studio della Camera di Commercio e dell’Autorità portuale del 2003 andrebbe all’incirca così ripartita: pilotaggio 4% quindi, € 209.752,00; ormeggio 5% € 262.190,00; rimorchio 91% € 4.771.860,00 e continuando l’elenco riporta «Tasse portuali (quota per autorità) 1.190.977,62; rifiuti 45.000,00; Agency 690.000,00; varie amm., bolli, tasse autorizzazioni, ecc 68.866,00; altro 311.500,00».

Le pare che può essere oggettivamente attendibile, e non viziato da proprie convenienze, il parere di chi è coinvolto economicamente per tale progetto? Precisando che il parere verso questo, da parte dell’Autorità Portuale (Ente istituzionale), è stato espresso in modo chiaramente contrario nelle varie occasioni ufficiali (conferenze di servizi ecc.).

Per terminare, visto che si è preso l’incomodo di ribattere al mio intervento, poteva cogliere l’occasione per entrare nel merito delle questioni da me sollevate (a parte l’argomento sponsorizzazioni disapprovato anche nell’intervento di Vittorio Bruno Stamerra), cosa che non ho colto.

Davvero un’ultima cosa, lei continui pure nella sua strategia comunicativa ma non pensi mai di trovarsi di fronte a persone rassegnate, tutt’altro, è un termine che non è preso in considerazione tanto sono forti le convinzioni totalmente prive di «pregiudizi» e di «paraocchi casalinghi». La inviterei, per questo, a essere meno sprezzante nei confronti di chi non è d’accordo con i vostri interessi aziendali. La saluto cordialmente ingegnere, ed è ovvio, nulla di personale”.

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