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Ostuni: dal Ministero ai Beni culturali menzione speciale per l'oasi naturale

OSTUNI - Menzione speciale, per l’oasi con vista sul mare. La Direzione Generale per il Paesaggio del Ministero per i Beni Culturali ha assegnato il riconoscimento al Comune di Ostuni relativamente alle prime azioni rivolte alla conservazione degli habitat naturali presenti nel Sito di Importanza Comunitaria (Sic) rientrante nel più ampio Parco naturale regionale delle Dune costiere da Torre Canne a Torre San Leonardo. La Commissione composta da dirigenti del Ministero e da esperti di chiara fama ha individuato nel progetto “Carbonia città del Novecento - riqualificazione socio-economica e ambientale” la candidatura italiana al Premio del Consiglio d’Europa ed ha assegnato alle iniziative promosse dal Comune di Ostuni all’interno del Parco Regionale delle Dune Costiere uno dei migliori esempi di buone pratiche in Italia.

OSTUNI - Menzione speciale, per l’oasi con vista sul mare. La Direzione Generale per il Paesaggio del Ministero per i Beni Culturali ha assegnato il riconoscimento al Comune di Ostuni relativamente alle prime azioni rivolte alla conservazione degli habitat naturali presenti nel Sito di Importanza Comunitaria (Sic) rientrante nel più ampio Parco naturale regionale delle Dune costiere da Torre Canne a Torre San Leonardo. La Commissione composta da dirigenti del Ministero e da esperti di chiara fama ha individuato nel progetto “Carbonia città del Novecento - riqualificazione socio-economica e ambientale” la candidatura italiana al Premio del Consiglio d’Europa ed ha assegnato alle iniziative promosse dal Comune di Ostuni all’interno del Parco Regionale delle Dune Costiere uno dei migliori esempi di buone pratiche in Italia.

Positivi ed unanimi i commenti. Soddisfazione è stata espressa dal sindaco del Comune di Ostuni, Domenico Tanzarella che è anche presidente dell’Assemblea del Consorzio di Gestione del Parco regionale. “Un riconoscimento che ci inorgoglisce, ma che ci riempie di responsabilità per le scelte future. Sul parco – prosegue il Primo cittadino - abbiamo investito risorse economiche, ma anche tutte le nostre professionalità ed i risultati non si stanno facendo attendere”.

Tanto il presidente quanto il direttore del Parco (rispettivamente Gianfranco Ciola e Federico Ciraci) sottolineano: “Il riconoscimento premia gli sforzi compiuti negli ultimi 5 anni dal Comune di Ostuni e dall’Ente Parco per tutelare un paesaggio naturale ed agrario unico nel Mediterraneo, la cui tutela e piena valorizzazione passa attraverso la sua conoscenza e la collaborazione con il mondo rurale e soprattutto con quegli agricoltori che rappresentano i veri custodi e manutentori quotidiani di questo paesaggio culturale”.

L’area naturale protetta si estende nei territori di Ostuni e Fasano su circa 1.100 ettari, lungo 8 km di costa e che si inoltra verso la piana degli olivi secolari seguendo il corso di alcune lame.

Nell’area protetta sono presenti numerosi habitat, alcuni dei quali sono considerati prioritari dall’Unione Europea: meritano cioè una particolare attenzione perché rischiano di scomparire dal continente europeo. Dai lunghi cordoni dunali coperti con la rara vegetazione a ginepro (con alcuni esemplari monumentali di 500-600 anni) agli stagni retrodunali dove insistono fragili ambienti che ospitano numerosi uccelli migratori. La zona umida è stata resa fruibile dal Comune di Ostuni attraverso un sistema di sentieri e passerelle sospese tra gli stagni ed i bacini di un antico impianto di acquacoltura risalente alla fine dell’800.

Gli stagni retrodunali sono collegati, attraverso dei sentieri, alle dune fossili coperti da pseudosteppa (habitat gravemente minacciato di estinzione) e alle aree agricole con estesi seminativi e oliveti monumentali, dove sono presenti masserie storiche del XVI - XVII secolo e frantoi ipogei medievali. Gli oliveti secolari sono intervallati da lame, profonde incisioni carsiche che scorrono fino al mare e che custodiscono al proprio interno interessanti insediamenti rupestri nascosti da una folta e variegata vegetazione spontanea.

Diversi i servizi creati attorno, a partire dal Centro visite, denominato Casa del Parco: è ospitato all’interno della stazione ferroviaria dismessa di Fontevecchia. Una rete escursionistica da percorrere a piedi ed in bicicletta tra l’antico tracciato romano e le strade rurali permette di conoscere tutti gli ambienti del Parco, lambito dall’antica Via Traiana, oggi attrezzata con segnaletica, aree di sosta e punti di informazione per cicloturisti. E presto nascerà anche un Albergabici

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