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Sabato, 20 Aprile 2024
Ambiente

Per Tap anche un socio tedesco: "Gasdotto entro il 2016-2017"

BRINDISI – Potrebbe entrare in funzione tra il 2016 e il 2017 il gasdotto Trans Adriatic Pipeline (Tap) che porterà in Italia il metano dei campi di estrazione del Caspio azeri, iraniani e iracheni, dopo un attraversamento sottomarino del Canale d’Otranto tra Fier (Albania) e la costa subito a nord di Brindisi. L’ipotesi è stata avanzata oggi a Bruxelles in occasione della firma di un accordo tra i due partner di Tap, la svizzera Egl e la norvegese Statoil, e il nuovo socio tedesco E.on Ruhrgas, che assume il 15 per cento delle quote (le altre due società detengono il 42,5 ciascuna).

BRINDISI – Potrebbe entrare in funzione tra il 2016 e il 2017 il gasdotto Trans Adriatic Pipeline (Tap) che porterà in Italia il metano dei campi di estrazione del Caspio azeri, iraniani e iracheni, dopo un attraversamento sottomarino del Canale d’Otranto tra Fier (Albania) e la costa subito a nord di Brindisi. L’ipotesi è stata avanzata oggi a Bruxelles in occasione della firma di un accordo tra i due partner di Tap, la svizzera Egl e la norvegese Statoil, e il nuovo socio tedesco E.on Ruhrgas, che assume il 15 per cento delle quote (le altre due società detengono il 42,5 ciascuna).

L’investimento complessivo per la condotta sarà di 1,5 miliardi di euro dal punto di connessione in Grecia con il gasdotto Desfa proveniente dalla Turchia all’allaccio con la rete Snam in Italia tra Brindisi e Mesagne, dopo un percorso di 520 chilometri, 135 dei quali subacquei sino a 820 metri di profondità. Il percorso terrestre in territorio brindisino ipotizzato da Tap, considerando l’opzione del punto di sbarco sulla costa più o meno in località Sbitri, sarà di circa 16 chilometri. Distanza che la società del gasdotto intende percorrere alla velocità di scavo della trincea e di posa della condotta di 2-300 metri al giorno, per ridurre al minimo l’interferenza con le attività agricole. La condotta avrà un diametro di 1,20 metri, ed è stata progettata per convogliare almeno 20 miliardi annui di metri cubi di metano.

Tap aveva scattato altre quattro ipotesi di sbarco a sud della città, per non interferire con aree protette, praterie di posidonia e altre attività industriali. Contro l’ipotesi-Sbitri si sono schierati invece gli ambientalisti, che ritengono più giusto che il gasdotto emerga in zona industriale e trovi da quel punto il percorso per raggiungere la condotta Snam. La società elvetico-norvegese, e ora anche tedesca ha già chiesto la governo italiano di entrare formalmente nella rete Snam, e questa mattina Kjetil Tungland, direttore amministrativo di Tap, a Bruxelles ha detto che “in Italia abbiamo un'intesa con Snam e siamo partner dell'accordo governativo fra Italia e Albania per la fornitura di elettricità e gas. Stiamo discutendo con il governo italiano e le autorità locali: non abbiamo ancora concluso un accordo, ma abbiamo un buona cooperazione a tutti i livelli”.

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