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Piano della Costa, Amati rassicura: "Fondi per Brindisi? Non tutto è perduto"

BRINDISI – Esiste una possibilità politica per fare in modo che il Comune di Brindisi non perda i finanziamenti per salvare la costa dall'erosione del mare. A spiegarlo è l'assessore regionale alle opere pubbliche Fabiano Amati, che indirettamente risponde alle polemiche di questi giorni, a cominciare da quella innescata dal consigliere regionale del Pdl Maurizio Friolo che denunciava l'assenza dei finanziamenti da parte del governo Vendola nei confronti del Comune di Brindisi.

BRINDISI – Esiste una possibilità politica per fare in modo che il Comune di Brindisi non perda i finanziamenti per salvare la costa dall'erosione del mare. A spiegarlo è l'assessore regionale alle opere pubbliche Fabiano Amati, che indirettamente risponde alle polemiche di questi giorni, a cominciare da quella innescata dal consigliere regionale del Pdl Maurizio Friolo che denunciava l'assenza dei finanziamenti da parte del governo Vendola nei confronti del Comune di Brindisi.

Sarebbe stato quest'ultimo, d'altra parte, ad inviare con un certo ritardo le osservazioni per il Piano regionale della Costa, che dovrà essere approvato entro il 31 dicembre 2010. Ma esistono comunque i margini, fa sapere ancora Amati, per fare in modo che Brindisi rientri tra i destinatari dei finanziamenti.

Il nodo della questione riguarda soprattutto l'erosione, che secondo la Regione non solo non è preoccupante, ma è addirittura diminuita rispetto agli anni precedenti. Il che si scontra, invece, con la tesi del Comune – dimostrata peraltro da foto che non necessiterebbero a dire il vero ulteriori commenti – dopo gli studi commissionati al geologo Tommaso Elia. Era stato lo stesso Amati, d'altra parte, a compiere qualche tempo fa un sopralluogo per verificare la situazione e farsi un'idea di quella che senza eccessi viene definita una sorta di emergenza marina.

“Accettare che la Regione destini altrove le risorse finanziarie invece assolutamente necessarie per Brindisi significa essere correi di una politica improvvisata, iniqua e discriminante”, aveva detto qualche giorno fa Friolo. L'assenza di un piano della costa vuol dire soprattutto due cose: l'assenza di interventi – perchè è da anni che non se ne realizzano dalle parti del litorale brindisino –, e lo stesso discorso vale per gli investimenti industriali, visto che alla luce di un contesto che non è in grado di rispondere ad esigenze imprenditoriali, è facile immaginare come possano latitare anche i progetti, nonostante la bellezza dell'invidiato mare.

Ebbene, qualcosa può ancora essere fatto, ed è proprio questo l'aspetto che fa tirare un sospiro di sollievo per evitare che l'erosione continui a divorare le coste brindisine.

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