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Giovedì, 28 Marzo 2024
Ambiente

Piano della costa, lo studio dell'Adb parla chiaro: anche a Brindisi interventi urgenti

BRINDISI – La partecipazione della provincia di Brindisi, rappresentata non solo dall'ente ma anche dai sindaci dei vari comuni, c'è stata. Segno che il problema è sentito almeno quanto la necessità di una risoluzione. E all'incontro promosso dall'assessore regionale alle Opere Pubbliche Fabiano Amati per fare il punto prima dell'approvazione del piano della costa, è stato presentato uno studio che nei fatti dà ragione a quanti sostenevano che la situazione di Brindisi fosse preoccupante. Inizialmente, infatti, il piano regionale indicava come maggiormente preoccupante la condizione del litorale leccese. Da qui, il rischio concreto era che Brindisi non ottenesse finanziamenti per gli interventi da compiere. Ebbene, dopo l'incontro e i dati emersi dallo studio, l'orientamento atteso sembra quello di una modifica del piano per la definizione degli investimenti anche per il territorio brindisino.

BRINDISI – La partecipazione della provincia di Brindisi, rappresentata non solo dall'ente ma anche dai sindaci dei vari comuni, c'è stata. Segno che il problema è sentito almeno quanto la necessità di una risoluzione. E all'incontro promosso dall'assessore regionale alle Opere Pubbliche Fabiano Amati per fare il punto prima dell'approvazione del piano della costa, è stato presentato uno studio che nei fatti dà ragione a quanti sostenevano che la situazione di Brindisi fosse preoccupante. Inizialmente, infatti, il piano regionale indicava come maggiormente preoccupante la condizione del litorale leccese. Da qui, il rischio concreto era che Brindisi non ottenesse finanziamenti per gli interventi da compiere. Ebbene, dopo l'incontro e i dati emersi dallo studio, l'orientamento atteso sembra quello di una modifica del piano per la definizione degli investimenti anche per il territorio brindisino.

Amati e il Segretario generale e tecnici dell’Autorità di Bacino della Puglia hanno presentato lo studio per la definizione e perimetrazione delle aree a pericolosità geomorfologia in ambito costiero. La finalità dell’“Atto di indirizzo” presentato era quella di indicare una procedura operativa per individuare la pericolosità geomorfologica dei siti costieri del territorio di competenza dell'Autorità di Bacino della Puglia, in modo da rendere evidenti le metodologie con le quali l’AdB procede agli studi volti alla definizione delle pericolosità geomorfologiche costiere. Tali procedure si basano su analisi analitiche di grande dettaglio, sulla base di nuovi dati conoscitivi quali modelli altimetrici del terreno, ricognizioni prospettiche di tutta la costa pugliese, dati geologici aggiornati ed uniformi, e approfondimenti locali derivanti da sopralluoghi. L’ Atto di indirizzo predisposto si applica in particolare alle casistiche delle coste classificate come "non erodibili", oppure "erodibili" e ai sistemi dunari costieri. A seguito dell’applicazione delle metodologie predisposte, si perverrà, in tempi ragionevolmente brevi, ad una completa e puntuale definizione delle pericolosità costiere dei diversi comuni del territorio pugliese, propedeutica alle necessarie azioni di tutela della pubblica incolumità, fruizione compatibile dei litorali e programmazione degli interventi di riqualificazione e valorizzazione integrata delle aree costiere pugliesi.

“Lo studio – ha detto Amati - ci permette di conoscere per ogni unità fisiografica qual è la situazione attuale e quali sono gli interventi necessari da compiere. Questo ci permetterà di attivare una programmazione finanziaria precisa diretta a specifiche opere di messa in sicurezza, il tutto naturalmente in collaborazione con le province, i comuni e i privati, che avranno così la possibilità di eseguire interventi utili e mirati. Il prossimo passo sarà quello di portare in Giunta regionale le linee guida degli interventi utili a cui daremo efficacia e cogenza. Lo studio rappresenta un’occasione per trasformare gli argomenti del dissesto idrogeologico e dell’erosione delle coste in priorità delle priorità a cui dedicarsi fin da ora e non solo in prossimità della stagione estiva”.

Gli interventi, si diceva. A Brindisi il problema è tornato di tragica attualità quando lo scorso 21 ottobre era morto, nel tratto di spiaggia tra Apani e Torre Guaceto, un ricercatore 29enne di Taranto, Paolo Rinaldi, travolto da un grosso blocco di terra compatta. Il paradosso ha voluto che secondo il piano regionale il litorale brindisino non avesse bisogno degli interventi da attuare, per esempio, nel Leccese. Ma adesso, dopo la presentazione dello studio, il quadro sembra essersi modificato.

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