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Piccola pesca e riserve marine: meeting

BRINDISI – Due giorni, sabato e domenica 17 e 18 marzo, dedicati alla cooperazione tra le aree marine protette europee e quelle dei Paesi terzi del bacino del Mediterraneo. Il meeting si terrà presso la Riserva naturale di Torre Guaceto. L’evento è organizzato da “MedPAN Nord” di Puglia e inoltre promosso da Parco Port Cros, Riserva di Torre Guaceto, WWF e Federparchi.

BRINDISIDue giorni, sabato e domenica 17 e 18 marzo, dedicati alla cooperazione tra le aree marine protette europee e quelle dei Paesi terzi del bacino del Mediterraneo. Il meeting si terrà presso la Riserva naturale di Torre Guaceto. L’evento è organizzato da “MedPAN Nord” di Puglia e inoltre promosso da Parco Port Cros, Riserva di Torre Guaceto, WWF e Federparchi.

L’incontro sarà basato su tematiche di interesse comuni quali la conservazione, la fruizione, la pesca e il turismo sostenibile, consentirà lo scambio di esperienze, di proposte e di strumenti di gestione, tra rappresentanti della piccola pesca e delle aree marine protette. Il progetto “MedpAN Nord” raggruppa infatti 12 partner appartenenti a sei Paesi diversi: Francia, Grecia, Italia, Slovenia, Spagna e Malta. Saranno 50 i partecipanti nelle due giornate al meeting che discuteranno sul tema il “Mediterraneo - pescatori artigianali nelle aree marine protette”.

In particolare il tema che sarà maggiormente sviluppato saranno quelli del coinvolgimento dei pescatori nelle attività di gestione e monitoraggio delle aree marine protette, della competizione con altri tipi di pesca e del contributo che la pesca artigianale fornisce al patrimonio culturale ed economico locale oltre alla promozione delle opportunità economiche alternative, come il pescaturismo. Sarà inoltre illustrata la nuova Piattaforma Mediterranea della Pesca Artigianale e cioè un’associazione di pescatori che vogliono salvare se stessi salvando le proprie risorse nonostante l’Europa non garantisca il riconoscimento della funzione dei pescatori artigianali.

A sostegno dell’associazione e dei pescatori artigianali c’è uno studio curato e sviluppato da National Geographic Society sulle Aree Marine protette e su come esse possono, con un’ottima gestione delle stesse, far fruttare il capitale della pesca da 5 a 10 volte. L’effetto della protezione sta proprio nel ripopolamento di specie pregiate tipo un surplus di pesce che una volta fuori dalle aree protette può essere “prelevato” dai pescatori senza che si intacchi il “capitale protetto”. Un effetto, questo, anche riscontrato nella Riserva brindisina, dove il pescato nella zona esterna dell’area è quasi triplicato dopo un fermo pesca di appena 5 anni.

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