rotate-mobile
Mercoledì, 24 Aprile 2024
Ambiente

Polveri Enel, vacilla istanza Comune

BRINDISI - Nessuna obiezione, all'infuori del capo di imputazione indicato nell'istanza di costituzione di parte civile presentata dal Comune che, secondo il pm Giuseppe De Nozza, non è corretto. Da rivedere altresì anche la questione del danno ambientale indicata dalla Provincia che ha chiesto danni per 500 milioni di euro. Rischia quindi l'esclusione il Comune di Brindisi dal processo ai 13 dirigenti Enel e due imprenditori locali (i legali rappresentanti delle ditte Nubile e Cannone) che si sta svolgendo davanti al giudice monocratico di Brindisi, Francesco Cacucci.

BRINDISI - Nessuna obiezione, all'infuori del capo di imputazione indicato nell'istanza di costituzione di parte civile presentata dal Comune che, secondo il pm Giuseppe De Nozza, non è corretto. Da rivedere altresì anche la questione del danno ambientale indicata dalla Provincia che ha chiesto danni per 500 milioni di euro. Rischia quindi l'esclusione il Comune di Brindisi dal processo ai 13 dirigenti Enel e due imprenditori locali (i legali rappresentanti delle ditte Nubile e Cannone) che si sta svolgendo davanti al giudice monocratico di Brindisi, Francesco Cacucci.

L'avvocato difensore dell'amministrazione civica, Daniela Faggiano, ha infatti indicato nel proprio atto reati ambientali che non sono contestati agli imputati che rispondono invece di getto pericoloso di cose e di danneggiamento per la dispersione di polveri di carbone dal nastro trasportatore e dal carbonile della centrale Enel Federico II di Cerano. Le difese, invece, hanno chiesto l'esclusione di tutte le associazioni, tra cui Greenpeace, Wwf, Legambiente, Italia Nostra, Salute pubblica, No al Carbone, Federutenti e Medicina democratica.

Richiesta di risarcimento era stata presentata dalla Provincia di Brindisi, che aveva gia' quantificato il danno in 500 milioni di euro, e dai Comuni, San Pietro Vernotico, Torchiarolo e Trepuzzi, quest'ultimo della provincia di Lecce. Nell'aula Metrangolo del palazzo di giustizia di Brindisi, oltre agli agenti della Digos, ci sono diversi rappresentanti degli ambientalisti, i quali hanno esposto alcuni cartelloni di protesta all'esterno prima dell'avvio del dibattimento.

La seconda udienza del processo iniziato il 12 dicembre è ancora in corso. Si dibatte dell'ammissibilità delle istanze di costituzione sulle quali, eccezion fatta per i due enti non ha avuto alcunché da ridire Il pm Giuseppe De Nozza che, a conclusione di indagini condotte dalla Digos sulla dispersione di polveri di carbone dal nastro trasportatore della centrale Federico II di Cerano e dal carbonile Enel, aveva citato a giudizio dinanzi al giudice monocratico 15 persone.

Per loro l'accusa di aver scaricato, trasportato e stoccato tonnellate di carbone all'aperto omettendo di adottare le misure di sicurezza al fine di evitare la dispersioni di polveri nei terreni circostanti, provocandone così l'inquinamento. Il responso del giudice arriverà molto probabilmente durante la prossima udienza.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Polveri Enel, vacilla istanza Comune

BrindisiReport è in caricamento