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Porto di Savelletri, giallo dei progetti: "Alla Regione trasmessa una copia alleggerita"

FASANO – Se dovesse rivelarsi fondato ciò che il “Comitato per la Tutela del Borgo di Savelletri” sostiene nelle osservazioni inviate il 3 dicembre a Comitato Regionale Via, all’Area Politiche per l’Ambiente, le reti, la qualità urbana e all’Ufficio programmazione, Via e politiche energetiche della Regione Puglia, l’amministrazione comunale di Fasano si troverà in una situazione molto imbarazzante. Infatti gli oppositori dell’operazione che, con in fondi dell’Area Vasta, prevede interventi sostanziali nel porto della frazione marinara, segnalano al dirigente Antonello Antonicelli – da cui dipendono i citati settori – che il Comune ha di fatto mescolato le carte destinando una versione del progetto alla gara, ed un’altra diversa e depurata all’ufficio che dovrà pronunciarsi emettendo o meno nulla osta di compatibilità ambientale.

FASANO – Se dovesse rivelarsi fondato ciò che il “Comitato per la Tutela del Borgo di Savelletri” sostiene nelle osservazioni inviate il 3 dicembre a Comitato Regionale Via, all’Area Politiche per l’Ambiente, le reti, la qualità urbana e all’Ufficio programmazione, Via e politiche energetiche della Regione Puglia, l’amministrazione comunale di Fasano si troverà in una situazione molto imbarazzante. Infatti gli oppositori dell’operazione che, con in fondi dell’Area Vasta, prevede interventi sostanziali nel porto della frazione marinara, segnalano al dirigente Antonello Antonicelli – da cui dipendono i citati settori – che il Comune ha di fatto mescolato le carte destinando una versione del progetto alla gara, ed un’altra diversa e depurata all’ufficio che dovrà pronunciarsi emettendo o meno nulla osta di compatibilità ambientale.

In maniera più esplicita, i rappresentanti del comitato, Raniera Giampietri Leoni e Francesco Calabretto, scrivono che, dopo approfondita valutazione delle due relazioni progettuali, l’una ottenuta a Fasano dalla stamperia autorizzata a fornire la documentazione ai soggetti interessati alla gara, l’altra scaricata dal portale degli uffici della Regione Puglia (quindi quella trasmessa ufficialmente dal Comune alla Commissione Via), hanno accertato che nella prima sono previste le opere da essi contestate, vale a dire i banchinamenti “selvaggi” e tutte le infrastrutture necessarie ad approdi per nautica da diporto, nella seconda invece mancano. Cioè, la commissione regionale per la Valutazione di impatto ambientale rischierebbe di pronunciarsi su un elaborato che è solo parziale, che riguarda la messa in sicurezza del porto con il semplice prolungamento dei due bracci esistenti, e non comprende le strutture per il turismo nautico. Un’azione che gli autori della lettera di osservazioni descrivono come “capziosa”.

Cosa manca nella copia in possesso della Regione? Parecchio. La Leoni e Calabretto fanno un lungo elenco. Cominciamo dalla prima difformità rilevata, quella delle motivazioni del progetto nel passaggio in cui si sostiene che “nello stesso tempo occorre creare le condizioni per poter ospitare anche quei diportisti che, visto anche il crescente numero di strutture ricettive di alta qualità presenti lungo la costa e la presenza nelle immediate vicinanze di una campo da golf, sempre in maggior numero, chiedono di poter ormeggiare le proprie imbarcazioni”. Ma è piuttosto lungo il paragrafo relativo alla descrizione dell’intervento. Si tratterebbe, in questo caso, di una maxi-omissione.

“Al paragrafo capitolato ‘Descrizione dell’intervento’(cfr. pag.9-10), il progetto depositato presso l’Ufficio Via – scrivono quelli del comitato nelle osservazioni - contempla sole 2 parti di suddivisione dell’intervento; di contro, nel progetto posto a base di gara ed allegato alla presente, vi è un ulteriore punto, il n.3, che prevede ‘3. interventi di attrezzaggio delle banchine, con la predisposizione delle tubazioni sottotraccia per gli impianti elettrici, idrici e antincendio’. Tale punto è stato ‘tagliato’ dalla copia inoltrata a Codesto Ufficio. Altresì ‘tagliata’, naturalmente, risulta la descrizione analitica del suddetto 3° punto che (cfr. pag. 10 della Relazione generale allegata) recita testualmente ‘Interventi di attrezzaggio delle nuove banchine (intervento 3). L’attuale molo di tramontana verrà banchinato dal lato interno con una banchina della larghezza di circa m.6.00, che servirà anche per la costruzione del prolungamento del molo stesso in modo da utilizzare soltanto mezzi terrestri”.

“Tale banchina – c’è scritto nella parte che non esiste invece nella copia ricevuta dalla Regione - naturalmente, sarà dotata di tutte le predisposizioni degli impianti necessari a poter soddisfare in futuro le esigenze dei diportisti e mettere a norma la struttura, in particolare l’impiantistica consiste nella realizzazione della rete idrica, antincendio, elettrica e di videosorveglianza. Tali impianti serviranno anche n.7 postazioni in cui potranno essere collegati pontili galleggianti in modo da adeguarsi all’altezza della marea e fissati al fondale mediante pali metallici fissi”.

“Per quanto riguarda la banchina di scirocco, essa – si legge nel progetto riservato alla gara d’appalto - è interessata da interventi impiantistici consistenti sempre nella predisposizione di tubazioni interrate che potranno consentire la installazione di pali per la illuminazione con i relativi collegamenti elettrici, n.4 torrette di distribuzione di energia elettrica e acqua alimentate da idonee condutture e cavi elettrici e impianto antincendio e videosorveglianza, necessari a servire n.16 posti barche della lunghezza massima di mt 16, oltre alle bitte di ormeggio. Inoltre su questa area, che si estende per una superficie di circa mq.1.500, è prevista la realizzazione di una aiuola della superficie di mq.320 circa che fungerà da filtro con le parti posteriori degli immobili presenti paralleli alla banchina a realizzare, lasciando una fascia libera larga m.13 che verrà pavimentata e servirà per consentire le operazioni necessarie all’attività portuale”.

L’accusa al Comune non è da poco: “Non v’è chi non veda come le riscontrate differenze abbiano quale fine precipuo quello di ‘camuffare’ capziosamente il vero scopo dell’intervento, ovvero il potenziamento a fini turistici dell’attuale porto, con banchinamento dei moli e realizzazione degli impianti necessari all’attracco di imbarcazioni da diporto. In altri termini, il Comune di Fasano, consapevole del maggiore impatto ambientale connesso ad un ampliamento con fini turistici, ha proditoriamente trasmesso alla Regione una copia ‘mancante’ dei passaggi di relazione generale e relazione tecnica più espliciti, in presenza dei quali risulta francamente impossibile celare la natura preminentemente turistica dell’intervento”. Una cosa è certa, il dirigente Antonello Antonicelli bloccherà l’iter della Valutazione di impatto ambientale e, nella migliore delle ipotesi, riconvocherà gli attori e chiederà spiegazioni. Oppure potrebbe inviare tutto il carteggio a chi di competenza.

Antonicelli, a quanto pare, era già stato chiaro il 29 novembre nel corso della conferenza dei servizi preliminare alla procedura di Via. Già in quella sede i rappresentanti del comitato avevano sollevato dubbi circa la completezza della relazione all’esame, pur non conoscendo ancora i contenuti di quella destinata ai concorrenti della gara. Il dirigente aveva esplicitamente chiesto al sindaco Lello Di Bari e al funzionario del settore Lavori pubblici, Rosa Belfiore, se il progetto in valutazione corrispondesse pienamente agli interventi da realizzare, e gli fu garantito che era così. Antonicelli tuttavia avvertì che il nulla osta sarebbe stato concesso sulla base del progetto in possesso della Regione, e che eventuali difformità avrebbero avuto solo rilevanza penale.

In ogni caso, alla denuncia il Comitato per la Tutela del Borgo di Savelletri unisce due proposte, alternativa l’una all’altra. La prima tende a evitare cemento nel porto, e propone barriere poco al largo in grado di frenare e depotenziare le ondate, ed è per gli scriventi la migliore. La seconda è quella del semplice allungamento dei bracci di maestrale e di scirocco, senza banchinamenti aggiuntivi e opere per la nautica da diporto.  Del resto, dicono i rappresentanti del comitato, la Regione cofinanzierà un vero e proprio approdo turistico a sud di Savelletri (a nord ci sarebbero vincoli archeologici dato il prolungamento sott’acqua delle rovine di Egnatia). Perché questo gioco sulla frazione marinara di Fasano?

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