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Processo al fotovoltaico dei De Gennaro

BRINDISI - L'affaire Helios, energia solare con illecito frazionamento, approda davanti al giudice monocratico.E' iniziato stamani a Brindisi il processo per lottizzazione abusiva e violazione della normativa regionale a carico di 13 persone, tra cui gli imprenditori baresi Daniele, Gerardo e Vito De Gennaro.

BRINDISI - L'affaire Helios, energia solare con illecito frazionamento, approda davanti al giudice monocratico.E' iniziato stamani a Brindisi il processo per lottizzazione abusiva e violazione della normativa regionale a carico di 13 persone, tra cui gli imprenditori baresi Daniele, Gerardo e Vito De Gennaro, accusati di aver realizzato un esteso parco fotovoltaico tra Brindisi e San Pietro Vernotico superiore a un megawatt di potenza realizzando un illecito frazionamento in 19 singoli impianti che ha consentito di non richiedere la Via, ma di procedere con la dichiarazione di inizio lavori.

L'estensione complessiva dell'impianto frazionato del Gruppo Energia è pari a 1.200.000 metri quadrati, 120 ettari, equivalente di 160 campi di calcio. L'operazione della Guardia di Finanza di Brindisi fu denominata Helios e portò al sequestro dell'impianto, realizzato tra il 2008 e il 2010, nell'aprile del 2012. Si sono costituiti parte civile l'associazione Legambiente, con l'avvocato Stefano Latini, che ha formulato richiesta di risarcimento per 450 mila euro, il Comune di Brindisi, il Comune di San Pietro Vernotico e due altre societa' coinvolte nella gestione dell'energia.

Per un difetto di notifica, anche in questo caso come per il processo per le dispersioni delle polveri di Cerano,il processo è slittato all'11 novembre prossimo. A sostenere la pubblica accusa e' il procuratore aggiunto della Repubblica di Brindisi, Nicolangelo Ghizzardi. Gli imputati sono i fratelli baresi Daniele, Gerardo e Vito Degennaro, che avrebbero realizzato impianti fotovoltaici, rivendendoli ad altri, nelle localita' Acquaro - Buffi e Angelini, in agro di Brindisi, e in agro di San Pietro Vernotico in contrada Le Forche.

Poi Michele Corona direttore unico dei lavori, tarantino; Antonio Colangelo, barese, ingegnere progettista; Giuseppe Monteleone, Giacomo Oro, Ilenia Pavone, baresi; Augusto Pisoni di Misano; Giovanni Matera Tortorelli, e i proprietari dei terreni venduti ai De Gennaro, Carmelo Saracino, Donato Colazzo e Cosimo Miceli di San Pietro Vernotico, Michele Corona, direttore unico dei lavori.

Spiega Legambiente: ''Oggetto di questo processo e' una delle piaghe che interessano da alcuni anni l’intera provincia di Brindisi: il ricorso al fotovoltaico realizzato su grandi estensioni che ha trasformato questa fonte di egergia da una risorsa alternativa in oggetto della violazione della normativa regionale sul paesaggio, tradendo la vocazione agricola del territorio''.

Secondo l'accusa gli imputati avrebbero ricomprato rami d'azienda, poi avviato le richieste di Dia per impianti al disotto del megawatt e poi rivenduto ad altre 19 società gli impianti finiti sotto sequestro prima ad aprile e poi nel settembre 2012. In particolare a operare era il Gruppo Energia, dei fratelli De Gennaro, che avevano realizzato parchi al posto di vigne, uliveti e paesaggi rurali dal valore inestimabile.

I terreni, secondo l'impostazione dell'accusa, erano stati acquistati a partire da 3mila euro e rivenduti a 60mila euro. Nel settembre del 2012 procura e Finanza procedettero anche con un sequestro per equivalente applicato a liquidità e ad altri impianti riconducibili ad alcune società di capitali operanti nel settore della produzione di energia da fonti rinnovabili, su un presupposto di “un’indebita richiesta di fondi pubblici per complessivi 182 milioni di euro, di cui 11 milioni circa già erogati”.

 

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