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Processo British Gas, prescrizioni annunciate ma resiste il reato di occupazione abusiva

BRINDISI – Usciranno presto di scena dal processo British Gas in corso davanti al tribunale di Brindisi i protagonisti imputati di corruzione. Reato ormai coperto da prescrizione grazie alle leggi varate da questo governo. Ciò è già avvenuto in un procedimento stralcio per una dirigente pro tempore della multinazionale inglese, Yvonne Barton, ed avverrà presto anche per un’altra pattuglia di personaggi che facevano parte del management incaricato dell’operazione tra la fine degli anni ’90 e il 2003, quando il 21 gennaio il governo Berlusconi concesse l’autorizzazione senza procedura di Valutazione di impatto ambientale. Ma c’è ancora un capo di imputazione che resiste, e sostiene il provvedimento di sequestro del cantiere di Capo Bianco: quello di occupazione abusiva di area demaniale marittima.

BRINDISI – Usciranno presto di scena dal processo British Gas in corso davanti al tribunale di Brindisi i protagonisti imputati di corruzione. Reato ormai coperto da prescrizione grazie alle leggi varate da questo governo. Ciò è già avvenuto in un procedimento stralcio per una dirigente pro tempore della multinazionale inglese, Yvonne Barton, ed avverrà presto anche per un’altra pattuglia di personaggi che facevano parte del management incaricato dell’operazione tra la fine degli anni ’90 e il 2003, quando il 21 gennaio il governo Berlusconi concesse l’autorizzazione senza procedura di Valutazione di impatto ambientale. Ma c’è ancora un capo di imputazione che resiste, e sostiene il provvedimento di sequestro del cantiere di Capo Bianco: quello di occupazione abusiva di area demaniale marittima.

Oggi ennesima udienza, ma il rinvio era già nell’aria. Il collegio giudicante cambierà per la seconda volta, dopo il passaggio di consegne tra presidenti lo scorso anno, Giuseppe Licci al posto di Eva Toscani. Ora toccherà ad un giudice a latere, destinato a Roma (Gabriele Fiorentino), essere sostituito al più presto. E ciò dovrà avvenire entro il 28 maggio, data stabilita per la ripresa e l’inizio della fase testimoniale. Ci sono molte decine di testi citati, soprattutto dalle difese e soprattutto da quella dell’ex sindaco Giovanni Antonino, con un elenco che comprende anche mezzo governo in carica nel 2003 a partire dal premier Silvio Berlusconi.

I primi saranno però un consulente tecnico del pm, l’ingegnere Giuseppe Ferri; il dirigente della Digos di Brindisi, Vincenzo Zingaro, e l’ispettore autore dell’informativa per i pm Giuseppe De Nozza e Silvia Nastasia, Alessandro Cucurachi. Tuttavia l’udienza si aprirà, lo ha prennunciato oggi l’avvocato e parlamentare (del Pdl) Giulia Bongiorno, proprio con le richieste di dichiarazione di prescrizione per le circostanze di reato giunte al capolinea. Poi non resterà che un caposaldo, per la pubblica accusa, quella violazione del Codice della Navigazione che sarebbe stata consumata dall’Autorità portuale e dalla British Gas per l’assegnazione dell’area di Capo Bianco, con atto sostitutivo di concessione demaniale.

Al perito Ferri era stato posto dai pm, in particolare, proprio un quesito sulla compatibilità tra l’occupazione del sito destinato al cantiere del rigassificatore (dove fu realizzata quasi interamente la colmata preliminare dello specchio d’acqua antistante) e la legislazione urbanistica vigente. Quindi una illustrazione dei vari aspetti del progetto e delle funzioni dell’impianto. Lo ascolteremo il 28 maggio. Per l’occupazione abusiva di area demaniale marittima i tempi della prescrizione sono ancora lunghi, e qui si concentrerà il confronto processuale se British Gas-Brindisi Lng vuole tentare di ottenere il dissequestro, per poter riavviare i lavori se –è molto probabile- e quando giungeranno il decreto col parere favorevole prennunciato dalla Commissione Via, e successivamete òa nuova autorizzazione governativa.

Sin qui la legge, i regolamenti, le procedure. Resterebbe comunque da superare l’opposizione dura della Regione Puglia e del sindaco di Brindisi, il quale –per inciso- non ha abbandonato certo il campo. Anzi, si dice che poco dopo la cerimonia di inaugurazione dello Snim, Domenico Mennitti come pure il presidente dell’Autorità Portuale, Giuseppe Giurgola, abbiano esternato ai rispettivi collaboratori il forte malumore causato dal discorso del responsabile di Area Progetti, la società che organizza ola rassegna dedicata alla nautica con il concorso anche finanziario di enti e amministrazioni pubbliche.

Quale errore ha commesso Giuseppe Meo? Nell’elenco dei pubblici ringraziamenti dai lui rivolti agli sponsor primeggiava Brindisi Lng, ma non c’erano Comune e Autorità portuale. Gaffe tra le peggiori, se si considera il contesto. Se si considerano le polemiche sull’operazione “Barcellona” attuata dalla stessa Brindisi Lng proprio allo Snim. Se si considera il fatto che nessuno aveva detto all’assessore regionale al Turismo, Magda Terrevoli, che avrebbe parlato alla cerimonia inaugurale con alle spalle anche il logo della società di British Gas. Costringendola a precisare nel corso del discorso che i rigassificatori non centrano con le politiche di sviluppo della nautica perseguite dalla giunta Vendola.

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