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Processo British Gas: rinvio su prescrizioni, ambientalisti contrariati

BRINDISI - Il fronte delle associazioni per il no al progetto del rigassificatore di Brindisi, che sin dall'inizio segue anche le vicende giudiziarie legate al primo iter autorizzativo, ha espresso in un comunicato disappunto per la decisione del tribunale, che ha rinviato alla sentenza anche le decisioni circa le istanze di prescizione avanzate dalle difese di alcuni imputati. Per l'uscita dal processo delle posizioni ormai soggette a prescrizione si erano pronunciati anche i pm Giuseppe De Nozza e Silvia Nastasia, ritenendo che in tal modo il dibattimento si sarebbe snellito in maniera significativa da decine di deposizioni.

BRINDISI - Il fronte delle associazioni per il no al progetto del rigassificatore di Brindisi, che sin dall'inizio segue anche le vicende giudiziarie legate al primo iter autorizzativo, ha espresso in un comunicato disappunto per la decisione del tribunale, che ha rinviato alla sentenza anche le decisioni circa le istanze di prescizione avanzate dalle difese di alcuni imputati. Per l'uscita dal processo delle posizioni ormai soggette a prescrizione si erano pronunciati anche i pm Giuseppe De Nozza e Silvia Nastasia, ritenendo che in tal modo il dibattimento si sarebbe snellito in maniera significativa da decine di deposizioni.

"In merito alla vicenda del rigassificatore apprendiamo che, nel processo contro manager della BG ed altri imputati, sarebbe oramai virtualmente scattata la prescrizione per le imputazioni di corruzione e di altre gravi violazioni di legge mentre resterebbe ancora aperta la possibilità di andare a fondo per i reati di natura ambientale. Situazione questa - sostengono le associazioni ambientaliste -  che avrebbe indotto i magistrati della pubblica accusa a chiedere la pronuncia di estinzione di tali delitti per evitare che ad un simile amaro epilogo vadano incontro le residuali incriminazioni".

"Abbiamo anche appreso - prosegue la nota - che il tribunale avrebbe deciso di non accogliere la suddetta richiesta dei pubblici ministeri e di proseguire il processo, il quale resterebbe esposto al rischio che si debbano ascoltare centinaia di testimoni (fra i quali il Presidente del Consiglio) con le immaginabili lungaggini che potrebbero causare l’estinzione per prescrizione anche dei reati sinora al riparo da tale evenienza".

Poi gli esponenti del fronte del no esprimono un giudizio negativo sull'operato del tribunale: "Se tali notizie dovessero avere – come temiamo – fondamento, ci troveremmo di fronte in uno di quei deprecabili casi nei quali la giustizia non viene messa in grado di fare chiarezza su comportamenti e fatti che pesano come un macigno sulla vita e il futuro della nostra comunità".

Il rinnovo di espressioni di fiducia nell'operato della magistratura non mitiga l'asprezza della critica: "Abbiamo sempre espresso apprezzamento e fiducia per il lavoro che la magistratura locale ha svolto, sul versante penale, in merito a vicende che hanno segnato in negativo la storia recente della nostra città e della nostra provincia. E questa fiducia oggi confermiamo insorgendo, al tempo stesso, contro le inadeguatezze normative, le carenze organizzative, le furbizie difensive e gli inciampi procedurali che rischiano di far concludere le importanti inchieste giudiziarie senza che si pervenga a definitive pronunce di merito a tutto vantaggio di quanti non hanno interesse a fare chiarezza".

Infine, il rinnovato annuncio della manifestazione del 19 giugno, in cui "scenderemo in piazza per sostenere i diritti e le tante ragioni di un territorio che molti torti ha dovuto subire nella sua tormentata storia". Ma il 19 giugno per la prima volta, per quanto riguarda la vicenda del rigassificatore di Brindisi, segnerà anche una separazione delle strade tra Comune e Provincia di Brindisi. Il sindaco Domenico Mennitti (centrodestra) ha infatti annunciato che sarà alla testa del corteo.

Massimo Ferrarese, presidente della Provincia (centrosinistra, o anche "Laboratorio Brindisi") ha invece affermato che non parteciperà alla manifestazione rompendo con il retaggio della precedente amministrazione Errico, che aveva sempre sostenuto la battaglia contro il rigassificatore. Su questa situazione ancora nessuna valutazione da parte del Partito Democratico, che è il principale partner della maggioranza alla Provincia e che nel programma di governo ha ribadito la contrarietà al progetto British Gas.

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