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Giovedì, 28 Marzo 2024
Ambiente

Pronto primo tratto Ciclovia dell'Acquedotto

Il primo tratto della ciclovia lungo il percorso dell'Acquedotto Pugliese è completato, e diventerà presto una forte attrattiva per gli appassionati di ogni età e per il cicloturismo. Lo fa sapere l'assessore regionale alla mobilità, Gianni Giannini. Si tratta dei primi 10 chilometri di paesaggi mozzafiato in Valle d'Itria.

Il primo tratto della ciclovia lungo il percorso dell'Acquedotto Pugliese è completato, e diventerà presto una forte attrattiva per gli appassionati di ogni età e per il cicloturismo. Lo fa sapere l'assessore regionale alla mobilità, Gianni Gianni. “Sono stati ultimati i lavori per la realizzazione dei primi 10 chilometri di ciclovia dell’acquedotto lungo la strada di servizio del canale principale dell’acquedotto pugliese, tra Figazzano in agro di Cisternino e l’incrocio con la ex statale Ceglie Messapica - Martina Franca in agro di Ceglie Messapica, a seguito di un protocollo d’intesa tra Regione e AqP del 2008”, spiega Giannini.

Questo primo intervento fa parte del primo stralcio del progetto di ciclovia, di 15 chilometri complessivi, tra Locorotondo e parco Pineta Ulmo (Ceglie Messapica) e rappresenta il primo tratto pugliese del percorso ciclabile nazionale n. 11 “Ciclovia degli Appennini” della rete Bicitalia. “A monte dell’intervento  era stato realizzato, con finanziamenti regionali, uno studio di fattibilità dell’intera ciclovia dell’acquedotto di 250 chilometri, da Venosa a Grottaglie con una bretella da Gioia del Colle a Bari", dice ancora l'assessore regionale.

"Lo studio era stato effettuato a seguito del progetto di cooperazione internazionale Cyronmed (Cycle Route Network of the Mediterranean), finanziato con fondi Interreg Archimed, con cui la Regione Puglia, capofila dell’intero partenariato internazionale, aveva individuato per la parte pugliese le principali dorsali della rete ciclabile regionale. Queste dorsali, coincidenti con i percorsi della rete nazionale Bicitalia e della rete europea EuroVelo che attraversano la Puglia, furono riprese interamente all’interno del Piano regionale dei Trasporti e del Piano Paesaggistico regionale, e più recentemente dalla legge regionale n. 1/2013 sulla mobilità ciclistica”.

Ma non bisogna pensare a percorsi impervi e per soli appassionati della mountain bike. L’intenzione della Regione è stata di realizzare una pista ciclabile - prosegue un comunicato dell'assessorato - che possa consentire "a persone di tutte le età e a bici di tutti i tipi di pedalare, senza traffico, all’interno del tipico paesaggio della Valle d’Itria caratterizzato da trulli e siti di rilevanza architettonica e storica, campi coltivati e uliveti, macchie boscate e muretti a secco. Per questo motivo il fondo è tutto (tecnicamente in misto granulare stabilizzato)".

I dati tecnici. La ciclovia, realizzata in pietrisco pressato è larga tra i 2,5 e i 3 metri e passa su cinque ponti canali, tra cui quelli di Figazzano e Galante. "I ponti canali sono opere di particolare significato idraulico, in quanto - illustra la nota della Regione Puglia - permettono di superare avallamenti anche molto profondi e garantire una pendenza adeguata al sistema, ma anche di importante valore architettonico, consentendo una visione suggestiva e panoramica della Valle d’Itria.  Il tragitto presenta una alternanza di saliscendi con tratti pianeggianti. Il punto di partenza presenta quota circa 334 metri, mentre il punto di arrivo a Pineta Ulmo circa 325 metri sul livello del mare".

Nell'esecuzione dei lavori della ciclovia è stta prevista la realizzazione di accessi ciclabili, il rifacimento di muretti a secco, la posa i opera di parapetti lungo i terrapieni e il rinforzo delle balaustre lungo i ponti canali per migliorare le condizioni di sicurezza.  I comuni interessati dalla ciclovia sono, Locorotondo, Cisternino, Ostuni e Ceglie Messapica, nelle province di Brindisi e Bari. Mentre nel tratto intermedio si attraversa l’area naturalistica Sic Murgia di Sud – Est nei pressi di località Montedoro.  L’intervento è stato finanziato interamente con fondi regionali. L’AqP è stata la stazione appaltante.

 

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