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Giovedì, 28 Marzo 2024
Ambiente Ceglie Messapica

Pug Ceglie, il progettista non ha dubbi: "Molto meglio integrare in conferenza dei servizi"

CEGLIE MESSAPICA - Piano regolatore bocciato dalla Regione. Esito che si poteva scongiurare, almeno a leggere nelle pieghe della interrogazione urgente inviata al sindaco Luigi Caroli dal consigliere comunale di Rifondazione comunista, ex vicesindaco, Nicola Trinchera. Nel testo della missiva il consigliere d’opposizione precisa che il parere di compatibilità negativo è tutt’altro che una “doccia fredda”. Risale infatti al 27 luglio scorso una nota indirizzata al Comune di Ceglie Messapica con la quale la Regione invitava l’amministrazione ad attivare la procedura Vas, in ossequio alla normativa.

CEGLIE MESSAPICA - Piano regolatore bocciato dalla Regione. Esito che si poteva scongiurare, almeno a leggere nelle pieghe della interrogazione urgente inviata al sindaco Luigi Caroli dal consigliere comunale di Rifondazione comunista, ex vicesindaco, Nicola Trinchera. Nel testo della missiva il consigliere d’opposizione precisa che il parere di compatibilità negativo è tutt’altro che una “doccia fredda”. Risale infatti al 27 luglio scorso una nota indirizzata al Comune di Ceglie Messapica con la quale la Regione invitava l’amministrazione ad attivare la procedura Vas, in ossequio alla normativa.

Sollecito che, secondo Trinchera, sarebbe rimasto senza conseguenze, determinando l’esito finale della procedura. A fronte di queste premesse, l’ex vice-sindaco chiede a Caroli quando e come intenda rispondere a quel sollecito, e soprattutto se l’amministrazione intenda indire la conferenza dei servizi entro il termine perentorio del 4 ottobre. “La mancata indizione della conferenza dei servizi – conclude Trinchera – non potrebbe avere altro significato che la volontà di codesta giunta di ottenere la decadenza del Pug di Ceglie Messapica”.

Al di là di ogni prevedibile bagarre politica, a posteriori, resta un fatto: la città di Ceglie, dopo tre lustri d’attesa, tutto aveva messo nel conto tranne un esito di questa natura, fidando innanzitutto nell’esperienza di un progettista di rango come il professore, ordinario di Urbanistica al politecnico di Bari, Dino Borri. E invece la stroncatura, clamorosa, è arrivata. Com’è potuto accadere? Lo chiediamo direttamente al professore.

Innanzitutto, tengo a specificare che parlare di bocciatura è decisamente improprio. La Regione ha espresso un parere di incompatibilità al Drag (Documento regionale di assetto generale, ndr), che è un documento di indirizzo e non prescrittivo. La differenza, come si capisce, è di sostanza. Sono in tutto tredici i punti oggetto di osservazione, quattro dei quali rappresentano richieste di chiarimenti che comportano semplici integrazioni.

E scendiamo a nove.

Sì. Di questi nove, ritengo siano solo due sono i punti chiave sui quali la Regione ha espresso un dissenso più netto, determinando l’esito sul pronunciamento di compatibilità. Si tratta innanzitutto della procedura di Vas (Valutazione di assetto regionale, ndr), che ci dicono non essere stata correttamente attivata, soprattutto per la parte relativa alla consultazione della popolazione sulle scelte. Vale la pena di precisare che il decreto legislativo in materia è stato modificato nel 2008, ossia un anno dopo il completamento del lavoro. L’amministrazione ha poi provveduto ad avviare le consultazioni sulle scelte con la popolazione, e ammetto che il complemento finale fu piuttosto veloce. Nondimeno, ritengo che sia del tutto opinabile, l’indicazione di riavviare adesso consultazioni su scelte che sono già state operate. L’altro punto nodale, il 13esimo, è quello relativo al Putt paesaggistico, che sento di dover contestare in toto. Le tavole del paesaggio, preciso, sono state opportunamente inserite nel Piano, ma secondo l’idea della Regione ogni Comune dovrebbe mettere a punto un censimento completo dei Beni insediati in ogni singolo territorio. Ora, il comune di Ceglie Messapica si estende su circa 16mila ettari, e conta centinaia di beni di pregio, la maggior parte dei quali sono stati debitamente segnalati. Ciò detto, sarebbe bene tenere presente che il Pug non è una cosa sola con il Piano paesaggistico. Un’ultima considerazione. Il lavoro sulla città di Ceglie, è stato un lavoro lungo, appassionante, di sicuro. Ma passato attraverso ben quattro amministrazioni che hanno richiesto, nel tempo, tante piccole correzioni di rotta…

Chiaro, chiosa finale compresa. Ma adesso, come se ne esce?

Tramite la convocazione, come indica la Regione stessa, di una conferenza dei servizi. Il parere di non compatibilità ha rappresentato di certo una battuta d’arresto, che nessuno poteva prevedere. Ma non si tratta di una empasse insuperabile. Il problema riguarda molti Comuni, e la conferenza dei servizi è il primo passo per risolvere la cosa nel giro di pochi mesi.

Dunque, secondo lei è questo il percorso più veloce.

Senza ombra di dubbio. Ripeto, nel giro di pochi mesi si metterebbero a punto gli adeguamenti richiesti, e la città di Ceglie Messapica avrebbe finalmente un futuro urbanistico pianificato.

Secondo l’attuale sindaco Luigi Caroli, la soluzione sarebbe invece quella di rifare tutto daccapo.

Certo, sarebbe anche questa una soluzione legittima.

Le strade, per finire, sono due. O affidare a lei, in quanto redattore del Piano urbanistico di Ceglie Messapica, la messa a punto degli adeguamenti richiesti dalla Regione, da focalizzare in sede di conferenza dei servizi. O rifare tutto daccapo e incaricare un progettista ex novo. Quale investimento, in termini finanziari, comporterebbero rispettivamente le due opzioni?

E' certo che si risparmierebbe notevolmente continuando sulla strada originaria e portandola al compimento che è probabilmente assai prossimo, ma è ben noto a tutti noi che al fondo non devono essere ragionamenti solo 'contabili' a guidare politiche e visioni.

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