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"Pug, industria, ambiente: discutiamo"

BRINDISI - Il rapporto di Legambiente "Ecosistema urbano 2011" assegna a Brindisi una posizione affatto lunsinghiera, ma trattandosi di una analisi articolata, vanno colte luci ed ombre delle situazioni che hanno concorso alla formulazione del giudizio finale. Tenendo presente che ogni valutazione è sempre confutabile. Si cimenta con una analisi sul rapporto Confindustria Brindisi, che ci invia un intervento del responsabile della sezione ambiente, l'ingegnere Stefano Salvatore, che pubblichiamo integralmente.

BRINDISI - Il rapporto di Legambiente "Ecosistema urbano 2011" assegna a Brindisi una posizione affatto lunsinghiera, ma trattandosi di una analisi articolata, vanno colte luci ed ombre delle situazioni che hanno concorso alla formulazione del giudizio finale. Tenendo presente che ogni valutazione è sempre confutabile. Si cimenta con una analisi sul rapporto Confindustria Brindisi, che ci invia un intervento del responsabile della sezione ambiente, l'ingegnere Stefano Salvatore, che pubblichiamo integralmente.

Sul Sole 24 Ore di lunedì scorso è stato pubblicato il dossier “Ecosistema urbano 2011”che annualmente viene elaborato da LegaAmbiente. Sulla base di una serie di indicatori e di criteri vengono determinati i punteggi erelativa graduatoria di ciascun capoluogo di provincia. Ecco alcune riflessioni che attengono alla nostra Città.

Con rammarico verifichiamo che Brindisi scende dal 61° posto dello scorso anno all’80° dell’anno in corso. Però, entrando nello specifico dei numeri, vale la pena evidenziare questo paradosso: Brindisi addirittura è tra le prime posizioni, in senso “virtuoso”, per ciò che attiene alle emissioni in aria e all’utilizzo e depurazione delle acque. Invece, in riferimento ad una serie di altri fattori (rifiuti, trasporto, ambiente urbano) purtroppo siamo precipitati tra le ultime posizioni.Cioè, dove nell’immaginario collettivo, ed in quanto sede di molti siti produttivi ‘Capital Intensive’, dovremmo essere nelle ultime posizioni (emissioni in ambiente), risultiamo invece al di sopra delle medie nazionali.

In relazione ai settori più propriamente frutto delle scelte politiche delle Amministrazioni Locali (trasporti, verde pubblico, piste ciclabili, etc) i numeri non sono più così confortanti: proprio suquesti fattori sarebbe bene concentrare maggiore attenzione nel processo di elaborazione del PUG, in quanto emergono dal rapporto di LegaAmbiente evidenti criticità che auspichiamo vengano affrontate con la massima determinazione.

Per quanto concerne il sistema industriale, vengono confermate alcune affermazioni ascoltate nel recentissimo convegno “Intervista sulla scienza”, che ha visto la partecipazione di una personalità scientifica del livello del Prof. Umberto Veronesi.

In tale occasione, il presidente della Provincia, Massimo Ferrarese, ha evidenziato l’importanza qualitativa e quantitativa di investimenti da parte delle grandi aziende presenti nel territorio (già effettuati ed altri pianificati per i prossimi anni) finalizzati soprattutto al miglioramento ambientale, con livelli di abbattimento delle polveri sottili ridotti di un ulteriore 50% rispetto ai limiti di legge. Nella stessa circostanza il Prof. Veronesi hasottolineato le favorevoli condizioni climatiche di Brindisi, con particolare riferimento al vento, che rendono la nostra città più “pulita” rispetto ad altre, tra cui Milano, dove lo stesso Veronesi opera professionalmente.

Da tutto ciò una considerazione finale: la produzione industriale non è esente da impatti ambientali, tutt’altro. È però vero che in presenza di un comparto industriale forte, quale quello rappresentato da Confindustria Brindisi, che investe continuamente in opere di ambientalizzazione dei propri processi produttivi e che nei fatti fa girare l’economia di questo territorio da oltre 60 anni, sarebbe utile iniziare un confronto pacato sui numeri (quelli veri) e non solo sulle idee (a volte preconcette). Non dimentichiamo che l’Impresa e la Politica si muovono in un contesto legislativo ambientale dinamico e di percezione della pubblica opinione mutevole. Le scelte che facciamo oggi servono per lo sviluppo che sia sì ecosostenibile, ma non distruttivo della nostra storia e dei nostri punti di forza.

Nessuno è esente da errori e da spazi di miglioramento. Noi lo facciamo con umiltà tutti i giorni. Ci attendiamo che anche le altre parti inizino sul serio a farlo e l’occasione del Pug è ideale e, forse, irripetibile.

Ing. Stefano Salvatore - Presidente Sezione Ambiente Confindustria Brindisi

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