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Venerdì, 29 Marzo 2024
Ambiente

Quasi a metà la bonifica dei fondali del Seno di Ponente

BRINDISI – Comincia la bonifica di un nuovo settore del Seno di Ponente del porto di Brindisi, che all’inizio del mese di aprile 2011 dovrebbe portare il programma degli interventi esattamente a metà dell’opera, come evidenziato dalle carte allegate all’ordinanza con cui la Capitaneria ha autorizzato la tranche semestrale di lavori di dragaggio. Si tratta del piano di messa in sicurezza d’urgenza e bonifica dei fondali, il cui appalto è stato aggiudicato nel 2008 alla società consortile “Cillarese” formata da Teseco di Pisa e Vittadello di Limena (Padova).

BRINDISI – Comincia la bonifica di un nuovo settore di 50mila metri quadrati del Seno di Ponente del porto di Brindisi,  che all’inizio del mese di aprile 2011 dovrebbe portare il programma degli interventi esattamente a metà dell’opera, come evidenziato dalle carte allegate all’ordinanza con cui la Capitaneria ha autorizzato la tranche semestrale di lavori di dragaggio. Si tratta del piano di messa in sicurezza d’urgenza e bonifica dei fondali, il cui appalto è stato aggiudicato nel 2008 alla società consortile “Cillarese” formata da Teseco di Pisa e Vittadello di Limena (Padova).

Dopo decenni di scarichi fognari nello specchio portuale e l’apporto anche del Canale Cillarese, l’entrata in funzione del nuovo depuratore della zona industriale e gli stessi interventi sull’invaso a monte dello sbocco del canale hanno eliminato la quasi totalità delle fonti inquinanti. Bisognava perciò passare alla fase di rimozione dai fondali dei fanghi contaminati. Il progetto approvato dal Ministero dell’Ambiente prevede il dragaggio e l’asportazione dei primi 50 centimetri di sedimenti, che vengono poi trattati ed essiccati in un apposito impianto costruito dalla Cillarese Scarl in due dei capannoni ex Saca appositamente ristrutturati, quindi trasferiti in una discarica per rifiuti speciali non pericolosi a Massafra.

Con i 32 milioni di euro di fondi messi assegnati a Provincia e Autorità portuale, quest’ultima ha provveduto al bando e all’assegnazione della gara d’appalto. Ma si riuscirà a bonificare il Seno di Ponente solo sino alla linea virtuale che unisce la stazione motovedetta della Guardia di Finanza alla parte terminale della base della Marina Militare. Poi bisognerà trovare altri fondi, e bandire un’altra gara. Preliminarmente ai dragaggi, l’intero specchio d’acqua interessato è stato esplorato dalla Sub Technical Edil Services Snc  di Mola di Bari, per l’eventuale individuazione di relitti ferrosi ma soprattutto di residuati bellici, dato che il porto di Brindisi in quel punto è sempre stato oggetto di intensa attività militare sin dal primo conflitto mondiale, e poi intensamente bombardato durante il secondo.

Dell’intervento si gioveranno le sponde del Seno di Ponente destinate sia alla nautica da diporto, come la sezione della Lega Navale Italiana e il nascente “Approdo delle Indie”, ma anche il lungomare di via Vespucci. Ma in quest’ultimo caso sarà bene eliminare anche le forme di inquinamento sulla terraferma, come dimostra la foto che alleghiamo al servizio, utile anche per capire che i vigili urbani di sera servono, eccome.

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