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Martedì, 23 Aprile 2024
Ambiente

Raccolta differenziata, emergenza-Brindisi: da domani si ridiscute

BRINDISI – Riprende domani, lunedì 21 giugno, la trattativa tra Monteco e sindacati sul nuovo piano organizzativo dei servizi ecologici a Brindisi. Riuscirà la città a raggiungere gli obiettivi di raccolta differenziata, quindi la riduzione della massa rifiuti che finisce in discarica, secondo le indicazioni della normativa regionale? Nel capoluogo, che guida l’Ato Br/1 la percentuale attuale è del 16-17 per cento, mentre in tutto il bacino dell’Ato Br/2 attualmente è del 50 per cento con punte del 70 in alcune realtà.

BRINDISI – Riprende domani, lunedì 21 giugno, la trattativa tra Monteco e sindacati sul nuovo piano organizzativo dei servizi ecologici a Brindisi. Riuscirà la città a raggiungere gli obiettivi di raccolta differenziata, quindi la riduzione della massa rifiuti che finisce in discarica, secondo le indicazioni della normativa regionale? Nel capoluogo, che guida l’Ato Br/1 la percentuale attuale è del 16-17 per cento, mentre in tutto il bacino dell’Ato Br/2 attualmente è del 50 per cento con punte del 70 in alcune realtà. Un divario enorme.

Ed è proprio il superamento di questo gap che pesa terribilmente sulle tasche dei brindisini, che devono pagare costi di smaltimento molto alti per carenza di selezione dei rifiuti riciclabili. E’ questo il mandato assegnato a Monteco con l’affidamento diretto biennale (costo, 29 milioni di euro) del servizio di raccolta, ma l’azienda sta affrontando da settimane un’autentica azione di sbarramento. Tutto tra l’altro è sub judice, una condizione quasi normale nel settore: una subappaltatrice, Ecotecnica,  del precedente gestore del servizio (Innovambiente) è riuscita a fare sospendere alcune settimane fa dal Tar l’efficacia del contratto tra Comune e Monteco, costringendo l’amministrazione comunale – in attesa dell’esito dell’impugnazione al Consiglio di Stato – a disporre un nuovo affidamento sempre a Monteco ma per soli quattro mesi. Incertezza che pesa sull’organizzazione del lavoro, che i sindacati confederali più Fiadel non vogliono sia modificata proprio perché il gestore attuale potrebbe essere solo ad interim.

Ma l’urgenza di cambiare le cose c’è: con 270 unità, il cantiere della raccolta rifiuti di Brindisi presenta un rapporto addetti-popolazione di 1 a 300, mentre a Bari è di 1 a 600. La città dovrebbe essere pulita a specchio e avere una percentuale di differenziata record invece la realtà è sotto gli occhi di tutti: mentre l’incidenza del costo del lavoro sulla spesa per la raccolta rifiuti altrove si aggira attorno all’80 per cento, a Brindisi è del 92 per cento. Quindi nessuno può neppure lamentarsi per gli stipendi. E Monteco non intende né tagliare le retribuzioni, né il numero dei posti di lavoro. Ma sono queste le voci che qualcuno fa circolare tra i lavoratori per alimentare l’agitazione di questi giorni, sfociata anche in astensioni non preannunciate dal servizio e segnata da numerose denunce da parte della polizia.

Ieri mattina ha detto basta ufficialmente il Cobas, con una nota in cui prende decisamente le distanze dalle altre organizzazioni. “Non condividiamo la posizione di chi, a corto di argomenti, inventa di sana pianta che nel piano industriale ci sono esuberi di personale”, ha detto il responsabile Roberto Aprile. Il Cobas, per raffreddare le tensioni, chiederà  “alla Monteco che non vengano presi provvedimenti disciplinari nei confronti dei lavoratori coinvolti nelle proteste  spontanee”, ma “anche a nome di tante associazioni e cittadini brindisini, esprimerà l'augurio che possa essere realizzato l’importante obiettivo della amministrazione comunale  affidato alla Monteco di poter arrivare ad una percentuale di raccolta differenziata del 70 per cento”.

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