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Raccolta rifiuti in città, una storia infinita: di nuovo l'ombra dello sciopero

BRINDISI – Ancora profonda incertezza sul futuro del servizio di raccolta a Brindisi, e ciò alle soglie della stagione estiva quando sarà necessario assicurare a breve non solo una buona qualità del servizio nell’area urbana, ma anche la pulizia delle spiagge, oltre al riavvio della raccolta differenziata. E’ stato infatti disdetto dalle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl, Uil e Fiadel l’incontro di stamani presso Confindustria Brindisi con Monteco, dedicato all’esame del piano industriale predisposto dalla nuova società appaltatrice del servizio. Contestualmente, i quattro sindacati, sempre con nota a firma dei segretari provinciali e non di quelli di categoria, hanno chiesto un incontro urgente al sindaco, preliminare ad ogni altro confronto con l’azienda.

BRINDISI – Ancora profonda incertezza sul futuro del servizio di raccolta a Brindisi, e ciò alle soglie della stagione estiva quando sarà necessario assicurare a breve non solo una buona qualità del servizio nell’area urbana, ma anche la pulizia delle spiagge, oltre al riavvio della raccolta differenziata. E’ stato infatti disdetto dalle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl, Uil e Fiadel l’incontro di stamani presso Confindustria Brindisi con Monteco, dedicato all’esame del piano industriale predisposto dalla nuova società appaltatrice del servizio. Contestualmente, i quattro sindacati, sempre con nota a firma dei segretari provinciali e non di quelli di categoria, hanno chiesto un incontro urgente al sindaco, preliminare ad ogni altro confronto con l’azienda.

Ciò “al fine di prevenire possibili iniziative di lotta che inevitabilmente avrebbero pesanti ricadute sulla cittadinanza”. L’ombra di uno sciopero dunque torna sulla vicenda, appena pochi giorni dopo l’armistizio che era stato firmato in un’altra sede, quella dell’assessorato al Mercato del Lavoro della Provincia. Perché? Nelle due lettere partite stamani dalle segreterie sindacali, è meno esplicita quella fatta pervenire a Monteco, dove si legge che “è evidente infatti che il complesso piano di riorganizzazione proposto, per le rilevanti ricadute occupazionali, richiede un approfondimento con il committente”.

Nella lettera al sindaco invece si parla apertamente di “un piano di riorganizzazione aziendale che, a regime, potrebbe generale gravi problemi di organico rispetto a quello attuale, così come in passato ha dichiarato lo stesso assessore al ramo, provocando danni al corretto svolgimento del servizio”. Il punto è proprio questo. A Brindisi da anni, anche con il vecchio piano, lo svolgimento del servizio è sempre stato problematico e ne sanno qualcosa i cittadini e la stessa amministrazione comunale.

Senza contare l’aspro contenzioso legale con i lavoratori che Aspica e Innovambiente si sono lasciate alle spalle per via degli omessi versamenti delle ritenute contributive e dei ratei dei mutui. E senza contare che all’interno dei 280 dipendenti del servizio ormai c’è una spaccatura sempre più profonda confederali e Fiadel da un lato, Cobas e Ugl dall’altro, determinatasi proprio sul tipo di relazioni sindacali da intrattenere con Monteco. Anche se nessuno è pronto a fare sconti, le strategie di confronto si diversificano, e per la prima volta nasce tra i lavoratori anche un comitato spontaneo che rifiuta le vecchie gerarchie interne al personale.

Adesso si attende una risposta del sindaco e dell’assessore competente. Ma la faccenda si sta nuovamente complicando. Monteco ha già manifestato l’intenzione di chiudere la partita del piano industriale entro il 31 maggio. Ma ogni previsione si va sfaldando sotto la nuova minaccia di sciopero.

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