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Regione, 5 milioni alle Province per attrezzare la Protezione civile

BARI - Cinque milioni di euro per rafforzare le strutture provinciali della Protezione civile. Il protocollo di intesa per la definizione di tutte le iniziative di rafforzamento da mettere in campo è stato siglato questa mattina dal presidente della regione Puglia Nichi Vendola e dai rappresentanti delle sei province pugliesi, “un ulteriore esempio di modernità e di avanguardia per la nostra Protezione civile che diventa sempre di più modello ed esempio per tutta Italia”.

BARI - Cinque milioni di euro per rafforzare le strutture provinciali della Protezione civile. Il protocollo di intesa per la definizione di tutte le iniziative di rafforzamento da mettere in campo è stato siglato questa mattina dal presidente della regione Puglia Nichi Vendola e dai rappresentanti delle sei province pugliesi,  “un ulteriore esempio di modernità e di avanguardia per la nostra Protezione civile che diventa sempre di più modello ed esempio per tutta Italia”.

Il finanziamento servirà, in particolare, alla realizzazione di sale operative multi rischi finalizzate alla gestione delle emergenze sul territorio Regione Puglia, alla acquisizione di macchinari, mezzi e attrezzature ritenute prioritarie dai piani provinciali di emergenze e al potenziamento della dotazione delle associazioni di volontariato. Il criterio di ripartizione delle risorse tra le sei provincie è stato, non quello relativo alla popolazione residente, bensì quello relativo al rischio certificato dal Piano di assetto idrogeologico regionale, Piano che rende la Puglia “regione di avanguardia e moderna rispetto alle altre”.

Per la provincia di Bari il finanziamento è di 828mila 925euro, per la provincia di Barletta Andria Trani di 620mila 595euro, per provincia di Brindisi di 600mila 987euro, per la provincia di Foggia di un milione e 416mila euro, per la provincia di Lecce di 806mila 408euro e infine per la provincia di Taranto di 726mila 108euro.

Il presidente Vendola ha ricordato quanto sia stato fatto negli ultimi anni per la Protezione civile regionale, quando sul territorio c’era poco o nulla, quando la capacità di difesa dello stesso era pressocchè inesistente, “quando insomma  - ha detto Vendola - eravamo in una fase pioneristica. Oggi invece abbiamo in campo una Protezione civile moderna ed avanzata che poggia su due gambe. Quella del ciclo dell’emergenze e quella del ciclo della prevenzione. La prima filiera si poggia sulla tempestività dell’intervento, la seconda, più complessa, sulla conoscenza millimetrica del nostro territorio che passa attraverso il coinvolgimento di tutte le comunità per costruire una pedagogia condivisa del territorio”.

La tempestività degli interventi delle strutture della Protezione civile è stata evidenziata con cifre alla mano dall’assessore competente Fabiano Amati. “Questa estate – ha detto – ci sono stati ben 5000 incendi su tutto il territorio regionale. L’incremento rispetto al 2009 è stato del 40% in più. Gli incendi però non hanno fatto notizia perché tutti gli spegnimenti sono stati celeri ed efficaci”.

“Oggi – ha sottolineato ancora Amati – scriviamo una grande e bella pagina della storia della Puglia. Con questo trasferimento vogliamo valorizzare le positive esperienze che negli ultimi anni sono state realizzate dalle strutture della Protezione civile delle sei province pugliesi. Province con le quali c’è un ottima e proficua  collaborazione”. Amati ha anche annunciato che a questa fase di trasferimento di risorse ne seguirà un’altra a favore dei comuni pugliesi.

Ma la vera spina dorsale del sistema regione di Protezione civile resta e resterà sempre la rete di volontariato. Per Vendola “il volontariato non deve essere un paracadute per la pubblica amministrazione e il volontario non deve essere visto come un super eroe. I volontari sono le sentinelle del territori, gli addetti alla tutela del suolo. I volontari hanno competenze e senso di responsabilità. Non c’è Protezione civile moderna  - ha detto infine Vendola - che non sia in grado di attivare la rete di volontariato, rete che però va attrezzata, formata e coordinata esattamente come sta succedendo in Puglia, tanto da diventare modello ed esempio da esportare in altre regioni italiane”.

Protocollo Regione - Province

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