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Sabato, 20 Aprile 2024
Ambiente

Rigassificatore e ortofrutta, Cisl e Uil incontrano Brindisi Lng

BRINDISI – Cisl, Uil e Ugl hanno aperto autonomamente un tavolo di trattativa con Brindisi Lng per approfondire la possibilità di realizzare, a valle del processo di rigassificazione del metano sbarcato dalle gasiere di British Gas, un vero e proprio distretto del freddo, coinvolgendo tutte le imprese di trasformazione dei prodotti agricoli del territorio. Lo rende noto un comunicato delle tre organizzazioni sindacali che sin dall’inizio sono schierate nel fronte del sì al progetto del rigassificatore di Capo Bianco.

BRINDISI – Cisl, Uil e Ugl hanno aperto autonomamente un tavolo di trattativa con Brindisi Lng per approfondire la possibilità di realizzare, a valle del processo di rigassificazione del metano sbarcato dalle gasiere di British Gas, un vero e proprio distretto del freddo, coinvolgendo tutte le imprese di trasformazione dei prodotti agricoli del territorio. Lo rende noto un comunicato delle tre organizzazioni sindacali che sin dall’inizio sono schierate nel fronte del sì al progetto del rigassificatore di Capo Bianco.

Dando per scontato che i ministeri competenti firmeranno il ripristino dell’autorizzazione del 21 gennaio 2003, che era stata sospesa dal governo Prodi nel settembre 2007 per evitare una procedura di infrazione da parte della Commissione Europea, soprattutto dopo il parere favorevole di compatibilità ambientale da parte della commissione ministeriale Via, le tre organizzazioni sindacali non hanno aspettato neppure la convocazione della conferenza dei servizi preliminare alla decisione ministeriale, sede in cui tutti i soggetti interessati, in primis Regione Puglia, Comune e Provincia di Brindisi dovranno riproporre i propri pareri. Che nel caso della Regione e del Comune saranno negativi, mentre il presidente della Provincia, Massimo Ferrarese, si rimetterà alla volontà del consiglio provinciale.

Se a ciò si aggiunge il refrain da parte di Cisl e Uil sul presunto disinteresse delle amministrazioni locali rispetto ai problemi dell’occupazione e dello sviluppo della città, il quadro delle relazioni con i settori della politica e delle istituzioni contrari al progetto della multinazionale inglese è destinato a diventare più pesante. Nel fronte del no al rigassificatore a Capo Bianco, peraltro, c’è anche la Cgil che ritiene l’operazione in quel sito controproducente per una strategia di sviluppo di tipo nuovo.

La realizzazione di una industria del freddo utilizzando le frigorie sviluppate dal processo di rigassificazione del metano liquido, secondo Cisl, Uil e Ugl, oltre che una opportunità di sviluppo occupazionale, rappresenterebbe anche una occasione di rilancio del Petrolchimico che potrebbe mettere a disposizione aree oggi inutilizzate ma complete di servizi. Magazzini frigo ortofrutticoli all’ombra degli impianti chimici.

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