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Giovedì, 28 Marzo 2024
Ambiente Villa Castelli

Ripetitore a 100 metri dall'asilo, le opposizioni annunciano un esposto al magistrato

VILLA CASTELLI - L’Arpa rassicura, ma l’opposizione non ci crede, e finisce nell’ennesimo esposto all’autorità giudiziaria lo strano caso dell’asilo nido comunale di via Montessori a Villa Castelli inaugurato il 30 ottobre scorso a cento metri di distanza da un’antenna di telefonia mobile. La denuncia consegnata questa mattina ai carabinieri porta la firma di tre partiti, Sinistra ecologia e libertà con Pino Ciraci, del Partito socialista con Vitantonio Caliandro e del Movimento per le autonomie con Franco Pietro.

VILLA CASTELLI - L’Arpa rassicura, ma l’opposizione non ci crede, e finisce nell’ennesimo esposto all’autorità giudiziaria lo strano caso dell’asilo nido comunale di via Montessori a Villa Castelli inaugurato il 30 ottobre scorso a cento metri di distanza da un’antenna di telefonia mobile. La denuncia consegnata questa mattina ai carabinieri porta la firma di tre partiti, Sinistra ecologia e libertà con Pino Ciraci, del Partito socialista con Vitantonio Caliandro e del Movimento per le autonomie con Franco Pietro.

La richiesta è quella di un intervento tempestivo, e di una verifica sulle eventuali conseguenze sulla salute pubblica provocata dalla prossimità dell’antenna dalla struttura pubblica, destinata ad ospitare i neonati. Verifica che si auspica possa essere approntata prima che nella struttura si dia il via alle attività. La struttura è entrata in funzione dieci giorni addietro e ospita circa 30 bambini, epilogo di una  storia di abbandono che dura da non meno di trent’anni. La svolta è arrivata con i fondi regionali messi a disposizione per mezzo dei piani di zona, grazie ai quali all’asilo di Villa Castelli sono stati destinati 350mila euro, il denaro necessario a ripristinare una struttura a norma, sotto tutti i punti di vista.

I certificati di collaudo dimostrano che l’edificio conta sull’ok di Asl, vigili del fuoco, oltre che dell’ufficio tecnico comunale, insomma del parere favorevole della conferenza dei servizi. Antefatto che non rassicura i firmatari dell’esposto, tutti schierati alla opposizione rispetto alla coalizione guidata dal sindaco Francesco Nigro. Così come non tranquillizza il risultato dell’indagine Arpa commissionata dall’assessore alla sicurezza Rocco Alò, affissa nelle bacheche del municipio proprio a conforto dei dubbi dei genitori, innanzitutto.

“L’obiettivo è quello di tutelare la salute dei bambini e dei docenti e del personale impegnato nelle attività, in quanto la struttura stessa è posta in prossimità di un’antenna per la telefonia mobile che crea enormi campi magnetici con particolari effetti dannosi alla salute di chi staziona nelle immediate vicinanze per un periodo prolungato, e nonostante la sua pericolosità sia stata, durante la scorsa legislatura, più volte rappresentata in sede di Consiglio Comunale”. La proposta è quella di istallare “una centralina permanente per monitorare le emissioni elettromagnetiche prodotte dall’antenna ripetitrice, dato che importanti studi scientifici dimostrano che proprio i bambini risultano più vulnerabili alla esposizione dei campi magnetici in quanto il loro sistema nervoso è in fase di sviluppo”.

La maggioranza, una tantum, non sembra alzare barricate di fronte alla presa di posizione delle opposizioni e in toni concilianti il vicesindaco Giovanni Barletta precisa: “Abbiamo commissionato un monitoraggio Arpa, che fra l’altro effettua rilievi costanti nella zona, molto prima dell’inaugurazione. La risposta, affissa pubblicamente nelle bacheche del Comune, seda ogni timore: non c’è di che temere anche perché le onde elettromagnetiche prodotte dall’antenna agiscono a effetto ombrello, il pericolo, al limite sarebbe per chi vive a una distanza di almeno 800 metri dal ripetitore. Ciò detto, siamo assolutamente disposti a rivedere le nostre posizioni se di fronte a studi scientifici in grado di dimostrare il contrario”.

La chiusa è di sapore amarcord: “Dimentica forse il consigliere Caliandro che qualche anno addietro ha cercato, invano, di ottenere un mutuo con la Cassa depositi e prestiti per inaugurare, in quella struttura, attività destinate ai disabili e agli anziani? L’antenna, naturalmente, c’era anche allora”.

Ma sempre a proposito di antenne, salta fuori anche un giallo a Carovigno, dove una cinquantina di cittadini hanno inviato una petizione al sindaco Vittorio Zizza contro l’apparizione di un ripetitore telefonico sul tetto di un condominio. Ma ecco come ha risposto il primo cittadino: “In data 3 novembre 2010, con nota indirizzata al Comune di Carovigno al prot. n. 20984 è pervenuta una petizione di richiesta disinstallazione, a firma di alcuni cittadini, della Stazione Radio Base ubicata in corso Umberto I. Il Comune di Carovigno non ha mai autorizzato alcuna installazione di antenna radio case, infatti la delibera di Consiglio Comunale n. 22 del 23.07.2004 disciplina l’insediamento urbanistico e territoriale delle stazioni radio al servizio di telefonia mobile”.

Però l’antenna c’è. Il problema era stato reso pubblico da Rifondazione comunista: “In data 3 novembre 2010, con petizione assunta al Comune di Carovigno al n. 20984, e' stata inoltrata una nota al sindaco Zizza, a firma di 51 cittadini, lamentando il fatto che da alcuni giorni, con meraviglia di tutti gli abitanti del quartiere abitato, in corso Umberto I di Carovigno, esattamente sul tetto del Palazzo Condominiale del n. civico 128 all'insaputa dei sottoscrittori firmatari è stata installata una antenna stazione radio base per telefonini cellulari mobili, e che tale situazione venutasi a creare sta determinando non poche preoccupazioni alle famiglie che abitano la zona limitrofa al palazzo condominiale in questione. I sottoscrittori della petizione chiedono ed anche noi chiediamo la immediata rimozione di tale antenna elettromagnetica, per salvaguardare la zona abitata, per la tutela dell'ambiente e della salute dei cittadini”.

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