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Giovedì, 25 Aprile 2024
Ambiente Villa Castelli

Sequestrata discarica abusiva di inerti

VILLA CASTELLI – Un ingente quantitativo di rifiuti solidi speciali era stato depositato in una discarica abusiva scoperta dal Corpo Forestale della Stato di Brindisi in località Battaglia, alle porte di Villa Castelli. L’intera area, estesa per oltre 2mila quadrati, è stata posta sotto sequestro.

VILLA CASTELLI – Un ingente quantitativo di rifiuti solidi speciali era stato depositato in una discarica abusiva scoperta dal Corpo Forestale della Stato di Brindisi in località Battaglia, alle porte di Villa Castelli. L’intera area, estesa per oltre 2mila quadrati, è stata posta sotto sequestro, attraverso un provvedimento convalidato in giornata dal gip del tribunale di Brindisi.

E’ stato inoltre denunciato il proprietario del terreno,un imprenditore che si presume possa anche essere il produttore dei rifiuti smaltiti. Sulla base di quanto accertato dai militari del comando stazione di Brindisi, una parte dei rifiuti erano già stati tombati e livellati al suolo. Si trattava in particolare di scarti provenienti dal settore edilizio, derivanti da attività di costruzione e demolizione, misti a materiale bituminoso.

Stando agli elementi acquisiti dagli investigatori, i rifiuti provenivano da un cantiere edile situato a poche centinaia di metri dalla discarica. Questi, anziché essere smaltiti o recuperati in centri autorizzati, come previsto dal testo unico ambientale, sarebbero stati depositati e smaltiti, mediante spandimento e livellamento del suolo, sul terreno sequestrato.

Il soggetto denunciato non faceva quindi fronte agli oneri derivanti dal legale smaltimento dei rifiuti, assicurandosi così un consistente risparmio sui costi di gestione degli stessi. Se l’indagato dovesse essere condannato per i reati che gli vengono contestati (realizzazione di discarica abusiva, deposito incontrollato e gestione illecita di rifiuti speciali, in violazione della normativa ambientale), andrebbe incontro a una pena oscillante fra i 6 mesi e 2 anni di reclusione e a un’ammenda fra i 2600 e 26mila euro.

L’area ai quali sono stati apposti i sigilli, inoltre, sempre in caso di condanna, verrebbe confiscata. “L’operazione – si legge in una nota della Forestale – s’inquadra in una più complessa attività di contrasto allo smaltimento illecito di rifiuti e al loro abbandono incontrollato sul territorio. Questi reati - conclude la Forestale - stanno producendo gravissimi danni sia all'ambiente che alla salute umana, come i recenti fatti di cronaca hanno evidenziato per il territorio salentino e per altre regioni italiane, come per la cosiddetta ‘Terra dei Fuochi’ in Campania”.

 

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