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Giovedì, 25 Aprile 2024
Ambiente Carovigno

Specchiolla, Eternit in spiaggia

Riceviamo e pubblichiamo questa segnalazione da parte di Vincenzo Iaia, già vicesindaco e assessore all'Urbanistica in amministrazioni di centrosinistra a San Vito dei Normanni, sulla presenza di frammenti di Eternit e altro materiale di risulta su uno dei pochissimi tratti di spiaggia libera lasciati dall'amministrazione comunale di Carovigno a Specchiolla, dove l'unica cura applicata alla balneazione sembra il proliferare dei parcheggi a pagamento. E a Santa Sabina? Neanche a parlarne. Lì ci vanno i cittadini di Carovigno, che ovviamente votano in quel comune.

Riceviamo e pubblichiamo questa segnalazione da parte di Vincenzo Iaia, già sindaco, vicesindaco e assessore all'Urbanistica in amministrazioni di centrosinistra a San Vito dei Normanni, sulla presenza di frammenti di Eternit e altro materiale di risulta su uno dei pochissimi tratti di spiaggia libera lasciati dall'amministrazione comunale di Carovigno a Specchiolla, dove l'unica cura applicata alla balneazione sembra il proliferare dei parcheggi a pagamento. E a Santa Sabina? Neanche a parlarne. Lì ci vanno i cittadini di Carovigno, che ovviamente votano in quel comune.

"Ecco un’esemplare testimonianza dell’autolesionismodel Sud.

1)      Qualcuno ha “civilmente” scaricato materiale di risulta, proveniente da qualche ristrutturazione edilizia, lungo la costa, nella Marina di Specchiolla, in prossimità del ristorante ‘Lo Scoglio’ al momento inattivo. Qualcun altro, questa volta, presumo, non nella veste di privato cittadino, bensì di incaricato dalla Pubblica Amministrazione, ha provveduto a spianare quel materiale con qualche mezzo meccanico al fine di rendere più agevole (!) ai bagnanti l’accesso alla spiaggia. Essendo di nessuna importanza la constatazione che il materiale inerte de quo contiene numerosi frammenti di eternit, alias amianto.

2)      Non posso credere che i Vigili urbani del Comune di Carovigno non si siano accorti del materiale inerte, anche questo proveniente da opere di ristrutturazione edilizia, sversato  da qualche camion (mica da una bicicletta!) in due soluzioni, a distanza di alcuni giorni, proprio lungo il varco di accesso ad un’area demaniale adibita fino a poche settimane fa a parcheggio di auto per i cittadini che si recavano in spiaggia in adiacenza a quella privata di Sabbia d’oro. Quell’accesso è stato sbarrato contestualmente all’apertura di un parcheggio custodito, sempre su area demaniale, distante appena un centinaio di metri, gestito da un privato, che prende 3 euro da ogni auto indipendentemente dal tempo di sosta (quindi anche per una o due ore). Resta che il precedente parcheggio non è più utilizzabile, perché è stato tollerato che lo si “chiudesse” con del materiale, che continua a fare bella mostra di sé in prossimità del tratto di mare più frequentato di Lido Specchiolla, classificato come rifiuto speciale, da smaltire in discariche autorizzate.

3)      Quanto sopra ho provveduto a segnalare, dopo il solito labirinto di telefonate, a quello che mi è stato indicato come l’Ufficio “competente”, preposto alla tutela ambientale del Comune di Carovigno. E ciò perché ritenevo inutile, e prima ancora dannoso per l’immagine delle nostre comunità, pubblicizzare una vergogna ambientale sugli organi di stampa, visto che poteva essere risolta con un tempestivo intervento di risanamento a cura degli organi preposti.

4)      Evidentemente mi sbagliavo. E’ trascorsa una settimana (7 giorni!) dalla mia prima segnalazione, ma i frammenti di eternit continuano ad essere calpestati dagli ignari bagnanti, mentre, mi è stato detto, la Polizia urbanasi sta muovendo per individuare i responsabili dell’oltraggio ambientale. Come dire: mentre la casa brucia, invece di spegnere l’incendio, mi metto alla caccia dei colpevoli, lasciando che le fiamme la distruggano!

5)      Dinanzi a siffatte prove di clamorosa inefficienza della Pubblica Amministrazione scatta il flash back e rivedi il film della cementificazione della marina di Carovigno con annessi conflitti d’interesse e la carriera di un’arrembante classe dirigente (!), la cui scalata al potere segue percorsi  infallibili, da lunga pezza collaudati da mirabili precursori. La bandiera? Quella bianca della colpevole resa dei cittadini elettori del Mezzogiorno.

6)      Quasi quasi dimenticavo la nota di colore, quella più importante: le scuse per aver provocato l’irritazione di qualcuno che, ne sono certo, e non sarà il solo, esclamerà: “Ma che ca..o vuole questo qui?”. E a questo punto permettete che esclami pure io: “Possibile che nessun altro abbia visto i frammenti di eternit?”. Siccome ritengo la cosa inverosimile, mi viene da pensare che chi ha visto abbia preferito tacere per accidia o, peggio, deliberatamente non esporsi, in linea con una atavica mentalità, dura da scardinare: “Ma chi se ne frega? Io mi faccio i ca..i miei!”.

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