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Spiagge, ok dall'Ato ma è tardi

BRINDISI - L'Autorità di bacino della Puglia autorizza le opere di mitigazione conto il rischio crollo delle falesie consegnati dai titolari degli stabilimenti balneari. Il via libera è arrivato nel fine settimana al termine di lunghi mesi di studi e valutazioni della costa brindisina interessata dal fenomeno erosione, praticamente 70% del litorale.

BRINDISI - L'Autorità di bacino della Puglia autorizza le opere di mitigazione conto il rischio crollo delle falesie consegnati dai titolari degli stabilimenti balneari. Il via libera è arrivato nel fine settimana al termine di lunghi mesi di studi e valutazioni della costa brindisina interessata dal fenomeno erosione, praticamente 70% del litorale.

Si conclude quindi l'iter istruttorio dei progetti arrivati in seguito all’ordinanza sindacale che inibiva gli stabilimenti balneari e buona parte degli 11 chilometri di costa a nord del litorale del capoluogo. Ora i gestori potranno passare alla realizzazione degli interventi. Lavori che dovranno essere messi in cantiere da quei gestori dei lidi colpiti da ordinanza di chiusura o interdizione delle aree considerate pericolose o meglio pericolanti. Si tratta di arginare le falesie, non tutte ma quelle solo al di sotto dei 3 metri,  con un diaframma in legno , una sorta di reticolo di sostegno in grado di contenere e bloccare al tempo stesso eventuali smottamenti.

In realtà si tratta di una soluzione solo temporanea visto che di fatto, una volta arginata e messa in sicurezza,  la costa a rischio crollo si potranno effettuare tutti gli altri interventi risolutivi. Intanto chi sarà interessato ad eseguire questo primo step di opere dovrà chiedere al Comune il permesso a costruire. Il permesso può essere rilasciato solo per falesie con altezza inferiore a 3 metri. Nulla ancora è stato disposto dall'Ato Puglia per le falesie più alte rispetto a questo limite.

Resta tuttavia idea comune tra i gestori dei lidi che oramai la stagione per molti di loro è chiusa, visto che gli interventi richiederebbero un tempo di lavoro che va da i 15 ai 20 giorni, troppi se si considera che siamo già a luglio inoltrato . Per questo motivo non è escluso che molti scelgano di rinviare tutto a settembre e sfruttare la gestione la gestione di quelle poche aree rimaste accessibili.

Ma ci sono grane anche per chi non ha avuto problemi con la falesia. Multe a raffica, infatti, per gli stabilimenti balneari non in regola all'inizio della stagione estiva da parte dei militari della Sezione operativa navale della Guardia di Finanza di Brindisi. Ammontano a quindicimila euro le sanzioni complessivamente irrogate nei confronti degli stabilimenti balneari controllati risultati carenti in termini di disciplina dei prezzi, leggi sanitarie ed osservanza delle disposizioni relative alla tutela dei bagnanti.

Nel primo giro di vite della stagione tutti e 19 gli stabilimenti controllati dai finanzieri lungo il tratto di litorale della provincia che va da Fasano a Torchiarolo sono stati multati per le irregolarità riscontrate (complessivamente 34). Le sanzioni amministrative sono relative alla mancata esposizione dei listini prezzi in lingua inglese e francese (6); l'omessa comunicazione delle tariffe alla Regione Puglia (3); la mancata esposizione della tabella con i servizi offerti ai bagnanti (2).

Violazioni anche per la mancanza di attestati di alimentarista per gli addetti alla manipolazione o somministrazione di alimenti (6) e per l'inosservanza delle norme d'igiene relative all'abbigliamento e alla pulizia del personale (2). Le carenze più gravi però sono state riscontrate in materia di sicurezza: sono 8 gli stabilimenti trovati sprovvisti dei corridoi di lancio e di atterraggio delle imbarcazioni adibite a noleggio dagli stessi lidi mentre per uno stabilimento i finanzieri hanno contestato il mancato adeguamento del servizio di salvataggio. Sei stabilimenti sono stati infine multati per la mancata esposizione al pubblico dell'ordinanza balneare.

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