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Stadio comunale o discarica? Entrambi

SAN PIETRO VERNOTICO – Tutto si può immaginare quando si parla di discariche a cielo aperto: si pensa ai cittadini incivili, al materiale di risulta abbandonato nelle campagne, alla mancanza di isole ecologiche. Ma non ci si aspetta mai di trovare un campo sportivo comunale pieno di rifiuti di ogni genere e ammassi di rami secchi. Così pieno che assomiglia più a una discarica abusiva che a un luogo destinato allo sport, al calcio per la precisione.

SAN PIETRO VERNOTICO – Tutto si può immaginare quando si parla di discariche a cielo aperto: si pensa ai cittadini incivili, al materiale di risulta abbandonato nelle campagne, alla mancanza di isole ecologiche.  Ma non ci si aspetta mai di trovare un campo sportivo comunale pieno di rifiuti di ogni genere e ammassi di rami secchi. Così pieno che assomiglia più a una discarica abusiva che a un luogo destinato allo sport, al calcio per la precisione.

A San Pietro Vernotico, invece, attività fisica a cielo aperto si mischia a inquinamento ambientale, rifiuti speciali e sporcizia. Lì dove gli amanti del calcio disputano tornei (la squadra del San Pietro milita nel campionato di terza categoria) ammassi di rifiuti di ogni genere  imperano indisturbati e si moltiplicano giorno dopo giorno.

E c’è di più: nella zona sommersa di spazzatura e sfalci di potatura  ci sono due centraline di rilevazione ambientale, quella dell’Arpa e quella che misura la radioattività di fondo (nota come Xr 33), gestita dai vigili del fuoco del comando provinciale di Brindisi che, regolarmente la sottopongono a manutenzione.

Le responsabilità di tale situazione di certo spettano in primis al Comune di San Pietro Vernotico: il proprietario del campo sportivo comunale. L’ente che dovrebbe provvedere al mantenimento in buono stato delle aree pubbliche. Chi frequenta quell’impianto spiega che si tratta di un deposito “temporaneo” di rifiuti. Ma a giudicare dalla quantità di materiale accatastato non si direbbe. Secondo accordi presi negli anni passati tra amministrazioni e addetti al verde pubblico, quella zona del campo sportivo doveva essere utilizzata per depositare temporaneamente gli sfalci della potatura.

“Quando guidavo il Comune di San Pietro Vernotico mi preoccupavo di controllare personalmente se gli scarti della potatura venivano smaltiti entro le 24 ore da quando erano stati depositati – spiega Gianpietro Rollo, l’ex sindaco, contattato telefonicamente  – quello che è successo dopo la fine del mio mandato non è di mia conoscenza. Non mi risulta, però, che fosse destinato a ospitare anche i rifiuti. Sarebbe davvero il colmo per un Comune che fa causa all’Enel. Non bisogna sottovalutare, poi, il fatto che lì ci sono due centraline ambientali che potrebbero andare in tilt a causa di pollini e polveri”.

E c’è anche il rischio di incendio visto che gli scarti della potatura sono diventati colline di rami secchi. Questa mattina i vigili del fuoco che si sono occupati della manutenzione della centralina di loro competenza, hanno trovato l’impianto completamente ricoperto di erba secca. Tutto a ridosso di spalti e area di gioco. Una vera e propria indecenza. Chi ha permesso tutto questo non è dato sapere.

Quello che è certo è che le porte del campo sportivo che conducono in quella zona, denominata da un cartello affisso sul muro come “Ingresso prato” non sono sempre aperte e quindi l’accesso non è consentito a chicchessia ma solo agli addetti ai lavori e in questo caso gli “addetti ai lavori” sono gli stradini, coloro che si occupano del verde pubblico. Ma la discarica non è composta solo da ammassi consistenti di sterpaglia.

Al suo interno c’è di tutto: elettrodomestici, materiale edile, mobili, boe, sacchetti di immondizia, persino la carcassa di una macchinetta per il videopoker. E poi divani, pneumatici, materassi, cullette in vimini e tutto ciò che dovrebbe essere smaltito secondo procedure ben precise. Rifiuti speciali, insomma. Le domande che nascono davanti a una simile situazione sono numerose ma quello che lascia senza parole è che nessuno dei cosiddetti “organi competenti” se l’è poste.

“Non bisogna più ignorare uno scempio di questa portata – afferma Mino De Iaco, l’allenatore del settore giovanile del San Pietro calcio ed ex calciatore – quella discarica è presente all’interno del campo sportivo da qualche tempo e diventa ogni giorno più grande. Non è di certo un buon biglietto da visita per le squadre ospiti e non è un posto ideale dove fare sport all’aria aperta. Qualcuno deve provvedere a rimuovere quei rifiuti”. E subito.

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