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Terreni contaminati in vendita? "E' ora di sapere le analisi a che punto sono"

BRINDISI – Furono i dati delle caratterizzazioni commissionate dall’allora Sviluppo Italia, su incarico del Commissario per l’emergenza ambientale in Puglia, a innescare il processo che ha condotto poi all’ordinanza sindacale di blocco delle colture nei terreni agricoli di Cerano. Adesso, mentre quei terreni diventano appetibili per i grandi player del fotovoltaico – vedi la recente operazione avviata dalla 3M del gruppo Zamparini, a 15mila euro ad ettaro – il consigliere regionale brindisino Giovanni Brigante chiede di sapere a che punto siano le nuove analisi disposte nell’area, e affidate sempre alla stessa società che da qualche tempo si chiama Invitalia.

BRINDISI – Furono i dati delle caratterizzazioni commissionate dall’allora Sviluppo Italia, su incarico del Commissario per l’emergenza ambientale in Puglia, a innescare il processo che ha condotto poi all’ordinanza sindacale di blocco delle colture nei terreni agricoli di Cerano. Adesso, mentre quei terreni diventano appetibili per i grandi player del fotovoltaico – vedi la recente operazione avviata dalla 3M del gruppo Zamparini, a 15mila euro ad ettaro – il consigliere regionale brindisino Giovanni Brigante chiede di sapere a che punto siano le nuove analisi disposte nell’area, e affidate sempre alla stessa società che da qualche tempo si chiama Invitalia.

“Si comunica che in data odierna il consigliere regionale Giovanni Brigante, tenuto conto del reale stato di stagnazione della problematica in oggetto e dell’importanza che l’argomento riveste – si legge in un comunicato -  ha inoltrato richiesta con carattere d’urgenza, alla società Invitalia - Ufficio Aree Produttive, con sede in Roma, circa lo stato di attuazione della caratterizzazione delle aree agricole definite a medio e basso rischio di contaminazione potenziale inserite nel Sito di interesse Nazionale di Brindisi.

Invitalia è stata incaricata, ricorda Brigante, da un decreto del Commissario delegato Nichi Vendola ad attività di investigazione, su territori inquinati di interesse nazionale, previste dal piano approvato dal Ministero dell’Ambiente, “in questo caso trattasi dei terreni agro di Tuturano – Brindisi limitrofi e vicini alla Centrale Enel Federico II di Cerano”. Giusto perché gli agricoltori, e gli amministratori pubblici, possano sapere se l’area va riconvertita, o se chi vuole un giorno potrà riprendere le attività agricole.

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