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Giovedì, 28 Marzo 2024
Ambiente

Testimonial famosi per "Salviamo il bianco"

OSTUNI - Il bilancio va ben oltre le più rosee aspettative, per non dire dei testimonial “vip” che hanno apprezzato e quindi hanno aderito alla campagna di sensibilizzazione dell’associazione Salviamo il bianco. Un lungo elenco destinato a crescere ancora.

OSTUNI - Il bilancio va ben oltre le più rosee aspettative, per non dire dei testimonial “vip” che hanno apprezzato e quindi hanno aderito alla campagna di sensibilizzazione dell’associazione Salviamo il bianco. C’è una collezione di foto, un elenco di personaggi conosciuti che hanno contribuito e che si sono lasciati immortalare con il materiale ormai diventato di gran moda a Ostuni e non solo. A conti fatti i risultati sono esaltanti: più di 1.500 i braccialetti griffati “Made in carcere” prodotti da detenute pugliesi sono stati venduti in un solo mese di attività dall’associazione “Salviamo il bianco”, nata con il proposito di attuare iniziative per la tutela del colore tipico del centro storico di Ostuni (Brindisi) sempre più a rischio di “ingrigirsi”.

Lo scopo è la raccolta fondi proprio a salvaguardia della tradizionale tinteggiatura a latte di calce delle caratteristiche abitazioni, marchio identificativo della città in tutto il mondo, simbolo della valenza turistica di Ostuni, vittima dell’ignavia di alcuni proprietari (in molti sono forestieri) che non ottemperano all’ordinanza annuale che impone di provvedere con pennello e calce a far risplendere di bianco le pareti esterne delle casupole del rione “Terra”.

A partire da fine luglio è iniziata e non è ancora conclusa, proprio nei luoghi clou della movida della Città Bianca, la distribuzione dei gadget (oltre ai braccialetti vi sono anche le t-shirt) realizzati dalle donne che sono recluse nel carcere di Lecce e che il 22 agosto, come ringraziamento per il contributo dato, sono state “invitate” a cena, all’interno della casa circondariale di Borgo San Nicola, in una serata alla quale hanno potuto partecipare eccezionalmente anche gli esterni curata dall'associazione Salviamo il bianco e da Slow Food.

Numerosi personaggi famosi hanno acquistato e indossato i braccialetti o le magliette “Made in carcere”, nell’edizione speciale per “Salviamo il bianco”. Fra i tanti Serena Dandini, Renato Pozzetto, il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola e poi, a riprova dell’assoluta indipendenza dell’associazione e delle iniziative promosse da condizionamenti politici, anche Giorgia Meloni e Stefano Rodotà. Tra i testimonial improvvisati anche il giornalista Attilio Romita e Carlin Petrini, fondatore di Slow Food. A fine agosto è stato consegnato un assegno di 700 euro per i primi lavori di ripitturazione di parte del borgo antico di Ostuni.

La fine dell’estate non coinciderà, però, assicurano i ragazzi che hanno creato l’associazione, con il termine delle attività: ci sono infatti in cantiere vari progetti, alcuni di carattere prettamente locale tra cui il progetto "Illuminiamo il bianco", volto ad una progettazione per illuminare la cinta muraria di Ostuni, particolarmente ed altri che superano i confini pugliesi con un’idea di gemellaggio fra le "città bianche del mediterraneo". Tante le idee in cantiere, insomma, del resto a dare vita a “Salviamo il bianco” è un gruppo di giovani che si sono appassionati alla storia antica di Ostuni e, leggendo e rileggendo delle origini della tradizione di dipingere di bianco le abitazioni, una necessità in epoca di epidemie (la calce è un ottimo disinfettante) hanno deciso di attivarsi.

Nulla di politico, quindi, tenuto conto che all’interno dell’associazione vi sono anime differenti e che l’apprezzamento per le loro idee è stato unanime, dalla Meloni e Rodotà. Si va avanti, dimenticando i focolai di domenica. Sempre all’insegna del “total white”.

 

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